Facebook fa male: lo dice Facebook stesso

Tutti abbiamo un account Facebook, tutti passiamo del tempo a “scrollare” le varie schermate per vedere un po’ cosa fanno gli amici o in cerca di qualcosa di interessante.

Facebook fa male secondo chi ci lavora

Si tratta di due ricercatori, David Ginsberg e Moira Burke, che hanno affermato che ogni genitore si dovrebbe preoccupare di quanto i propri figli stiano al cellulare e a cosa possa portare l’ecoluzione dei mezzi di comunicazione. Scrivono inoltre in un post ufficiale  (che potete trovare qui):

Ci preoccupiamo anche di passare troppo tempo sui nostri telefoni quando dovremmo prestare attenzione alle nostre famiglie. Uno dei modi in cui affrontiamo i nostri disagi interiori è la ricerca: rivedere ciò che gli altri hanno trovato e fare domande quando abbiamo bisogno di saperne di più.

Effetto bolla

Ma qual è realmente la portata del fenomeno social? Per averne un’idea basti pensare alle fake news e al fatto che sia il parlamento italiano sia quello europeo hanno affrontato il problema.

Quello che avviene, in poche parole, è che l’utente medio passa la maggior parte del tempo su Facebook (o anche altri social) e da per buoni gli input ricevuti da tale piattaforma. Unito a questo un altro problema rende il tutto più pericoloso, questo problema è la superficialità del cibernauta medio. La maggior parte dei lettori di notizie online non controlla le fonti o legge pareri alternativi. Tutto questo fa sì che chi utilizza il social web viva in una realtà distorta che è quella che passa dallo schermo del proprio smartphone o PC. Si viene a creare così il cosiddetto effetto bolla. Si è a conoscenza solo di quella parte di informazioni che viene pubblicata sui social.

Forse uno dei pericoli maggiori di quest’epoca è proprio questo. Ai posteri l’ardua sentenza.