A Roma operazione Cleopatra, controlli in 70 locali

(di Manuela Tulli) Il Fisco non riposa neanche l’8 marzo. Anzi, l’affluire di donne nei locali, per i tradizionali festeggiamenti, ha dato agli ispettori un’altra occasione per fare controlli a tappeto nell’ambito della lotta all’evasione, sulla quale l’amministrazione fiscale da qualche mese ha pigiato l’acceleratore. In queste ore l’operazione in corso più imponente è quella a Roma: 110 funzionari, secondo quanto si apprende, sono impegnati nel controllo di 70 locali in quella che è stata battezzata come ‘Operazione Cleopatra’.

Ma analoghi blitz, nella sera delle ‘mimose’, sarebbero in corso in diverse altre zone d’Italia, dall’Emilia Romagna alla Puglia. A Roma l’area interessata dai controlli di queste ore è quella che va dalla Piramide Cestia all’Obelisco dell’Eur, una decina di chilometri in linea d’aria nei quali si trovano quartieri, come Ostiense e Garbatella, con molti locali di ritrovo alla moda. Ristoranti, Happy hour, associazioni culturali, ma anche fiorai. Questi gli esercizi commerciali nei quali gli ispettori si stanno appostando per controllare se vengono emessi scontrini e ricevute e per verificare se la gente che vi lavora è in regola. Nell’operazione è impegnata la direzione regionale Lazio dell’Agenzia delle Entrate che sta scandagliando anche una serie di locali lungo il litorale romano, a Fiumicino, Anzio, Nettuno, Ardea e Pomezia.

‘Operazioni Mimose’ sarebbero in corso, sempre secondo quanto si apprende, in tutta Italia e si protrarranno per tutta la notte dedicata alla Festa delle Donne. Roma aveva visto già le ‘visite’ del fisco in negozi e bar, sia nelle vie più commerciali del centro che nella zona della ‘movida’ capitolina, Trastevere. Partiti alla fine del 2011 con Cortina, la lotta all’evasione continua dunque con le ispezioni massicce a caccia di irregolarità fiscali e contributive. Con il decreto fiscale, ora all’esame del Parlamento, il frutto dei blitz non ha solo risvolti immediati. I commercianti colti in difetto potranno infatti essere inseriti in liste selettive dove l’amministrazione fiscale potrà continuare a ‘pescare’ anche per futuri controlli.