Alitalia: Gup, accertare ruolo dei governi nel crack

ROMA – Accertare il ruolo svolto dai governi che si sono succeduti nel fallimento che ha riguardato l’Alitalia. E’ quanto chiesto dal Gup del tribunale di Roma che ha deciso di inviare gli atti alla Procura.
Il giudice, nell’ambito dell’udienza in cui ha rinviato a giudizio gli ex ad Cimoli e Mengozzi, ha anche sollecitato all’ufficio del pubblico ministero l’accertamento di una eventuale omessa vigilanza compiuta dal collegio dei sindaci della compagnia aerea.
Nel capo d’imputazione le contestazioni riguardano reati di bancarotta per distrazione e dissipazione per un periodo di tempo che riguarda gli anni tra il 2001 e il 2007.
Il processo e’ fissato per il 18 giugno prossimo davanti alla quarta sezione penale.

Agli imputati il procuratore aggiunto, Nello Rossi e i sostituti Stefano Pesci e Maria Francesca Loy, contestano, a seconda delle posizioni, i reati di di bancarotta sia per distrazione sia per dissipazione, per il periodo compreso tra il 2001 e il 2007. Francesco Mengozzi ha ricoperto la carica di amministratore delegato di Alitalia dal febbraio del 2001 al febbraio del 2004, mentre Giancarlo Cimoli dal maggio 2004 al febbraio del 2007. A processo anche Gabriele Spazzadeschi, ex direttore del dipartimento amministrazione e finanza, Pierluigi Ceschia, ex responsabile del settore finanza straordinaria, Giancarlo Zeni e Leopoldo Conforti, ex funzionari e Gennaro Tocci, ex responsabile settore acquisti. Secondo l’accusa si sarebbe trattato di una ‘dissipazione’ della compagnia di bandiera con “operazioni abnormi sotto il profilo economico e gestionale” che avrebbero causato perdite per oltre 4 miliardi di euro fino al 2007. L’ex ad e presidente di Alitalia Cimoli deve inoltre rispondere di due episodi di aggiotaggio per la diffusione di presunte notizie false al fine di ottenere variazioni del titolo Alitalia sui mercati.