Arrestato cappellano di San Vittore, violenza sessuale su sei detenuti

MILANO – “Credo che l’episodio se provato sarebbe di inaudita gravità: si tratterebbe di un abuso già grave di per sé che verrebbe a cadere oltretutto su persone in stato di soggezione fisica e psichica. Sarebbe un abuso doppiamente grave”, ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino a Prima di Tutto, su Rai radio 1 commentando la vicenda del cappellano di S.Vittore in manette perché sospettato di abusi sui carcerati. “Quel che mi posso augurare è che sia un caso isolato, confido che la magistratura sappia trovare le prove e giudicare in maniera severa, decisa, puntuale e possibilmente celere. E’ un episodio che getta ombre che sarebbe peraltro giusto estendere oltre il singolo episodio”.

Don Alberto Barin, cappellano del carcere milanese di San Vittore, e’ stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su sei detenuti e per concussione. In un comunicato il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati spiega che ”nel pomeriggio odierno, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribunale di Milano, ufficiali di polizia giudiziaria della IV sezione della Squadra Mobile e della Polizia Penitenziaria di Milano, hanno tratto in arresto don Alberto Barin, cappellano della Casa Circondariale di Milano, indagato per violenza sessuale in danno di sei detenuti e per concussione.

Don Alberto Barin e’ accusato di di violenza sessuale pluriaggravata e continuata e concussione per aver chiesto e ottenuto favori sessuali da sei detenuti stranieri nell’arco di cinque anni, tra il 2008 e lo scorso ottobre, in cambio di piccoli beni di necessita’ di cui avevano bisogno i detenuti, tra cui sigarette, saponette, shampoo e spazzolini. E’ quanto emerge dall’inchiesta coordinata dai pm Daniela Cento e Lucia Minutella e dal procuratore aggiunto Pietro Forno con ordinanza firmata dal Gip Enrico Manzi.

Agli atti ci sono anche dei filmati che hanno registrato gli abusi sessuali che avrebbe commesso il religioso ai danni dei detenuti. Dopo aver ricevuto una denuncia da parte di un detenuto infatti inquirenti e investigatori sono riusciti a piazzare nell’ufficio del cappellano all’interno del carcere una videocamera e grazie a queste hanno documentato le violenze.