Auto: -20,23% mercato Italia agosto

(di Graziella Marino) – Il crollo delle vendite di auto in Italia non accenna a fermarsi. Ad agosto il mercato ha registrato appena 56.447 nuove immatricolazioni (-20,23%), segnando la sua nona flessione consecutiva a due cifre e tornando all’incirca sui livelli del 1964. L’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne in mattinata, dando la stima di un -20% del mercato, lo aveva detto di non aver mai visto un numero così basso in vita sua. Ma se il gruppo torinese, in linea con il mercato, ha subito un crollo nelle immatricolazioni del 20,53% ad agosto scendendo a 16.689 vetture, ha però mantenuto la quota rimasta stabile al 29,6% sia nel mese che nei primi 8 mesi del 2012, a fronte di un consuntivo di 290.552 unità, in calo del 20% rispetto ad un anno fa. Inoltre – sottolinea in una nota il Lingotto – il brand Fiat (al 21,55%) migliora la quota e negli 8 mesi migliorano anche Lancia (al 5,2%) e Jeep (allo 0,5%).

Panda poi è ancora una volta l’auto più venduta, seguita dalla Punto. E tra le top ten ci sono anche 500, Ypsilon e Giulietta. Il crollo di agosto ha coinvolto anche tutti i marchi esteri, con solo poche eccezioni tra cui spicca il +77,6% di Kia e il +63,5% di Land Rover. Tutti con cali a due cifre i principali importatori. Il primo si conferma Volkswagen (-11%), seguito da Ford (-35,4%) e Opel (-19,5%). Molto accentuato i cali di Citroen (-43,3%) e Renault (-37,5%). Evidenziando che quello di agosto è il nono calo consecutivo a due cifre e che “il primo si è verificata nel dicembre 2011, in coincidenza con l’approvazione della manovra ‘Salva Italia’”, il Centro Studi Promotor GL Events abbassa le stime per il 2012 che, dice, “si chiuderà con 1.370.000 unità vendute, un livello inferiore del 42% alle immatricolazioni medie annue del periodo precedente la crisi globale dell’economia iniziata nel 2008”. I dati di agosto “indicano un volume di autovetture vendute che ci riporta indietro di 50 anni”, gli fa eco l’Unrae, l’associazione che riunisce le case estere in Italia.

“Ma a differenza degli anni Sessanta oggi – precisa il presidente Jacques Bousquet – noi italiani dobbiamo fare i conti con una pressione fiscale eccessiva”. L’Unrae punta il dito contro “l’aumento a sorpresa di 0,51 centesimi del prezzo dei carburanti prima di ferragosto” e definisce “impensabile” che “tra i ‘150 tavoli della crisi’ che impegnano il governo non ce ne sia uno che si occupi seriamente della filiera dell’auto”, che rischia la disoccupazione “per almeno 10 mila addetti diretti”. Per i concessionari di Federauto, invece, a rischio sono 220 mila posti di lavoro e il presidente Filippo Pavan Bernacchi auspica quindi che il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, “dia seguito urgentemente all’impegno di convocare le associazioni dell’automotive”. Per il presidente dell’Anfia Roberto Vavassori ad agosto il mercato é arrivato “all’incirca sui livelli del 1964, quando il mese di agosto aveva registrato 57.847 immatricolazioni”.