Bankitalia, debito record a maggio

ROMA – Il debito pubblico segna un nuovo record. A maggio il ‘rosso’ certificato dalla Banca d’Italia ha raggiunto quota 1.966,303 miliardi di euro, aggiornando il precedente massimo storico toccato ad aprile (1.949,242 miliardi). Con il risultato che su ogni cittadino italiano, neonati compresi, grava un debito di quasi 33 mila euro. Crescono anche le entrate tributarie, che tra gennaio e maggio si sono attestate a 142 miliardi, in crescita dell’1,14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato diffuso da Bankitalia, che vede il debito pubblico avvicinarsi sempre piu’ di piu’ alla soglia dei 2.000 miliardi di euro, calcola il ”rosso” in valori assoluti, e non in rapporto al Pil. Ma certo anche questo indicatore segna un peggioramento se si calcola che dall’inizio dell’anno il debito e’ cresciuto del 3,6% mentre il Prodotto Interno Lordo e’ diminuito. Tanto che le ultime stime del Fmi individuano un rapporto del 125,8% per quest’anno e 126,4% per il 2012. L’aumento del debito (+17,1 miliardi da aprile) in valori assoluti, spiega Via Nazionale, e’ attribuibile principalmente all’aumento delle disponibilita’ liquide detenute dal Tesoro (di 8,3 miliardi, a 35,8 miliardi), al fabbisogno (6,2 miliardi), a scarti di emissione (2,3 miliardi) dovuti all’emissione di titoli sotto la pari, alle variazioni del cambio (0,2 miliardi). Nel complesso, in cinque mesi, dalla fine del 2011 a maggio, il debito ha registrato un incremento di 86 miliardi. Il debito grava come un fardello sulla testa dei cittadini: 89.363 euro su ogni famiglia e ben 32.771 euro su ogni italiano, fanno sapere Adusbef e Federconsumatori, che criticano la ‘cura Monti’ con cui il debito e’ aumentato di oltre 61 miliardi di euro da fine novembre. I sindacati vedono quindi con favore l’annuncio del ministro dell’economia Vittorio Grilli di voler vendere beni pubblici per 15-20 miliardi l’anno per ridurre il debito pubblico. Per la leader della Cgil Susanna Camusso, che indica la recessione come causa dell’aumento del debito e chiede al Governo di mettere fine ai tagli, bisogna pero’ passare dagli annunci alle azioni concrete. Facendo pero’ attenzione ai beni non alienabili. Per il leader della Cisl Raffaele Bonanni le dismissioni sono l’unica chance per assottigliare il debito e bisogna arrivarci, anche se tardi. Il segretario della Uil, Luigi Angeletti, frena pero’ sulla vendita dei ”gioielli di famiglia”: ”Va bene dismettere gli immobili e le aziende municipalizzate – dice – Ma le dismissioni non possono riguardare aziende come Eni, Enel e Finmeccanica perche’ su di esse si fonda il sistema industriale del nostro Paese e perche’ non ci sarebbero imprenditori italiani in grado di acquistarle”. Crescono intanto anche le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato: a maggio sono aumentate di 1,4 miliardi (+4,6%) rispetto al 2011, mentre nel complesso dei primi 5 mesi gli incassi dell’Erario sono saliti a 142 miliardi (+1,14%), trainati dalla crescita dei proventi delle accise sulle risorse energetiche. Nel panorama dei principali paesi europei, secondo i dati sulle ‘Entrate tributarie internazionali’ diffusi dal Tesoro, l’Italia si posiziona tra gli Stati a crescita piu’ moderata (+2,5% nei primi cinque mesi dell’anno), mentre per il gettito Iva il nostro paese (-1,1%) finisce insieme a Spagna (-10,1%) e Portogallo (-2,8%) tra gli unici Paesi con tassi di variazione negativa. Crescono intanto anche le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato: a maggio sono aumentate di 1,4 miliardi (+4,6%) rispetto al 2011, mentre nel complesso dei primi 5 mesi gli incassi dell’Erario sono saliti a 142 miliardi (+1,14%), trainati dalla crescita dei proventi delle accise sulle risorse energetiche. Nel panorama dei principali paesi europei, secondo i dati sulle ‘Entrate tributarie internazionali’ diffusi dal Tesoro, l’Italia si posiziona tra gli Stati a crescita piu’ moderata (+2,5% nei primi cinque mesi dell’anno), mentre per il gettito Iva il nostro paese (-1,1%) finisce insieme a Spagna (-10,1%) e Portogallo (-2,8%) tra gli unici Paesi con tassi di variazione negativa.