Benzina, ancora rincari: +1 cent per Eni

Proseguono i rincari sulla rete dei carburanti. Il market leader Eni, secondo Quotidiano Energia e Staffetta Quotidiana, ritocca di un centesimo il prezzo del diesel (si tratta del sesto aumento nel mese di luglio, +5,9 cent contro i +7 cent a livello internazionale); nuovi rincari anche per Tamoil, Ip, Shell ed Esso, con variazioni al rialzo comprese fra 0,4 e un cent per la benzina e 0,5 e 1,1 cent per il diesel. I prezzi italiani, spiega Staffetta, scontano il settimo aumento consecutivo delle quotazioni internazionali, con il gasolio ai massimi dal 2 maggio. “E’ evidente che l’aumento delle quotazioni è la causa prima degli aumenti, ma è altrettanto evidente che proprio questo crescere inevitabile ed immediato dei prezzi raccomandati e quindi di quelli praticati durante la settimana rende sempre più ardua da gestire e spiegare all’utenza la decisione di far crollare i prezzi nel week-end, per poi risalire il lunedì”, sottolinea Quotidiano Energia.

“Nel pieno rispetto delle norme e in attesa di poter aver il consueto confronto con la Commissione di Garanzia” sugli scioperi, i gestori degli impianti di carburanti “confermano il calendario di agitazioni e proteste su tutta la rete, compresa la chiusura degli impianti”. E’ quanto ribadiscono in una nota congiunta Faib, Fegica e Figisc/Anica, sottolineando che parte oggi la mobilitazione “con una capillare diffusione di un comunicato agli automobilisti” presso tutti i punti vendita.

Le associazioni dei gestori ribadiscono che “la programmata chiusura dei distributori è prevista in assenza di tempestivi interventi governativi e dunque che è nella piena disponibilità del Governo evitare disagi ai cittadini convocando la categoria e avviando la procedura per la risoluzione delle vertenze collettive, prevista dalla legge”. I benzinai sottolineano “il rifiuto delle compagnie petrolifere di rinnovare gli accordi economici scaduti mediamente da oltre due anni. Una situazione, questa, che, accanto ai continui aumenti di prezzo delle medesime compagnie, cui fanno seguito iniziative di sconto a singhiozzo solo nel week end e solo alle macchinette self, sta mettendo in serie difficoltà decine di migliaia di gestori e a rischio la tenuta occupazionale del settore”. Le associazioni, inoltre, “denunciano all’opinione pubblica l’insostenibile pratica delle compagnie petrolifere che scaricano sui gestori i costi delle campagne di sconti, con una contribuzione che decurta fino al 70% il margine dei gestori (ogni 55 litri, pari più o meno a 100 euro, al gestore rimane 1 euro di margine lordo): una situazione insostenibile e inaccettabile per l’iniquità messa in atto dai petrolieri”.