Berlusconi a “Domenica in”: oltre la lite, la bufala finale sui “costi” di Monti

Dopo aver minacciato di andarsene infastidito dalle domande, il Cavaliere sfodera l’asso contro Monti: “Alla famiglia di un operaio le sue tasse sono costate 2.500 euro”. Un dato completamente inventato, “ispirato” a uno studio della Cgia di Mestre

Finale con bufala per la movimentata apparizione di Silvio Berlusconi all’”Arena” di Domenica in, presentata da Massimo Giletti. A tempo scaduto, Berlusconi ha voluto giocare l’ultima carta, affermando il governo Monti ha tolto “2.500 euro a famiglia”. Quindi, ha spiegato, alla “famiglia di un operaio che guadagna 1.250 euro al mese ha tolto due mensilità per spese in più”. Un finale col botto anti-Monti, al termine di una breve intervista durante la quale il Cavaliere si è alterato e ha minacciato di lasciare lo studio di fonte alle domande del giornalista.

Berlusconi, come suo solito, non ha citato la fonte del dato. Ma 2.500 euro a famiglia è esattamente l’impatto della manovra “salva Italia” del governo tecnico varata nel dicembre 2011, secondo la stima dell’autorevole ufficio studi della Cgia di Mestre. Tutto vero, allora? Solo all’apparenza. Per prima cosa, i 2.500 euro rappresentano l’impatto medio della manovra, che dunque è minore per i redditi più bassi, come quelli di un operaio. Ma questo è il meno: la cifra, dice la Cgia, è spalmata non su uno ma su tre anni, nel periodo 2012-2014, dettaglio decisivo che Berlusconi ha omesso. Sempre stangata è, ma un anno o tre fa una bella differenza.

Non è finita. La Cgia ha stimato in 62,9 miliardi il costo complessivo del “salva Italia” per le famiglie italiane. Ecco che cosa ha dichiarato allora il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi: “Se agli effetti economici della manovra Monti aggiungiamo anche quelli esplicati dalle due manovre d’estate redatte quest’anno dal Governo Berlusconi, l’ effetto complessivo, nel periodo 2011-2014, sale a addirittura a 208 miliardi di euro. Pertanto, il costo che ogni nucleo familiare dovrà farsi carico nel quadriennio 2011-2014, sarà pari a 8.266 euro, poco più di 2.000 euro all’anno”. Se la matematica non è un’opinione, alle famiglie italiane Berlusconi è costato più di Monti.

Che di bufala berlusconiana si tratti è confermato ulteriormente dalle stime diffuse dalla stessa Cgia di Mestre pochi giorni fa, aggiornate con le novità fiscali del 2012. L’associazione propone degli scenari divisi per tipo di contribuente. E l’operaio citato da Berlusconi – per giunta senza famiglia a carico – non paga affatto “2.500 euro”, ma circa 400 euro in più all’anno.

Ma il Cavaliere ha voluto aggiungerci un tocco di classe: prima di lanciare la sua bufala, ha esortato gli italiani “a non lasciarsi incantare dai pareri che vengono dati a destra e a sinistra”, e a guardare invece “cifre e dati”.