Berlusconi indagato per abuso d’ufficio

ROMA – Per la Procura di Roma le presunte pressioni messe in atto da Silvio Berlusconi nel 2009 per far sospendere la trasmissione ‘Annozero’ prefigurano il reato di abuso d’ufficio. E così i magistrati di piazzale Clodio hanno proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati del premier e degli altri attori protagonisti della vicenda: l’ex commissario dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) Giancarlo Innocenzi e l’ex direttore generale della Rai Mauro Masi. Ma il legale del capo del governo, Niccolò Ghedini, avverte: “Il Tribunale dei Ministri ha archiviato tutte le accuse originariamente mosse proprio al presidente Berlusconi”.

La decisione dei pm arriva a pochi giorni dalla decisione del Tribunale dei ministri di restituire il fascicolo alla procura di Roma dichiarandosi incompetente. Il Tribunale si è basato sul presupposto che Berlusconi, quando telefonava a Innocenzi e Masi, non agiva nelle sue funzioni di presidente del Consiglio. La vicenda giudiziaria era partita dalla procura di Trani come tranche di un’inchiesta su alcune carte di credito del circuito American Express. Indagando per truffa e usura la procura pugliese si ritrovò sul tavolo intercettazioni di conversazioni telefoniche tra il presidente del Consiglio, l’ex commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e l’ex direttore generale della Rai in cui si parlava del destino di alcuni talk show del servizio pubblico televisivo.

Il fascicolo poi, nel marzo dello scorso anno, fu trasferito per competenza alla procura di Roma. Gli inquirenti capitolini hanno preso atto della decisione del tribunale del ministri: secondo il collegio speciale per reati ministeriali nella condotta oggetto dell’inchiesta non è prefigurabile la concussione ai danni dell’ex commissario Agcom Giancarlo Innocenzi, né le minacce ai danni dell’Autorità delle Comunicazioni per far chiudere Annozero, come ipotizzato a Trani.

Su queste due fattispecie il tribunale ha archiviato la posizione di Berlusconi. In base all’esame di diciotto intercettazioni telefoniche, per i giudici del tribunale dei ministro è configurabile, invece, l’ipotesi di abuso d’ufficio per tutti e tre i protagonisti della vicenda. A questo punto i pm romani dovranno decidere se concludere l’attività istruttoria con il deposito degli atti, attività che prelude la richiesta di rinvio a giudizio, o formalizzare al gip una richiesta di archiviazione. L’iniziativa della magistratura romana ripropone all’attenzione della cronaca il ‘difficile’ rapporto tra il premier e Michele Santoro. La trasmissione di Rai2, che quest’anno ha fatto registrare ascolti record, ha suscitato aspre polemiche tra il capo dell’esecutivo e il conduttore. Uno scontro culminato nella telefonata in diretta del 27 gennaio scorso dello stesso Masi ad Annozero.

di Marco Maffettone