Berlusconi: io preferirei essere ministro economia

“Io preferirei fare il ministro dell’Economia e dello sviluppo, perché è lì che si deve operare sulla grande macchina dello Stato”. Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo alla trasmissione ‘La telefonata con Maurizio Belpietro’ su Canale 5.
“Oggi nel pomeriggio aspettiamo un nuovo sondaggio che ci darà delle risposte, ma io penso che sia ridotta ancora di qualche punto” spiega Berlusconi. “Noi abbiamo la speranza di vincere in tutto il Paese” e non solo in Lombardia. “Non vediamo francamente difficoltà a prevalere in tutto il Paese sulla sinistra” aggiunge. “Sono convinto che una ragionevole fede nel successo – ha aggiunto – è essa stessa un fattore indispensabile per la vittoria”. “Se il centrodestra vincerà le elezioni taglierà le spese dello Stato di 80 miliardi, pari al 10% delle attuali uscite”. Berlusconi ha detto che il costo “della macchina dello Stato”, circa 800 miliardi, è troppo elevato.

“In un’azienda – ha spiegato – si riesce a tagliare anche il 30% delle spese.In uno stato è più difficile ma se solo riducessimo i costi del 10% risparmieremo 80 miliardi con cui potremmo ridurre la pressione fiscale di molto”. Chi ha subito una condanna definitiva “certamente non sarà in lista” mentre “per quanto riguarda chi è sotto indagine o sotto processo abbiamo deciso di far esaminare il caso da una commissione”. Lo ha spiegato Silvio Berlusconi alla ‘Telefonata con Maurizio Belpietro’ su Canale 5 a proposito delle candidature di Cosentino, Milanese e Dell’Utri con il Pdl. Il ricorso ad una commissione, ha spiegato Berlusconi, dipende da un fatto: “Con la giustizia con cui abbiamo a che fare, che usa i poteri dei magistrati per attaccare gli avversari politici, noi che non siamo mai stati giustizialisti non possiamo che comportarci in questo modo”.

Il confronto tv chiesto da Berlusconi a Bersani dovrebbe riguardare “i programmi” nonché “i fatti, che hanno la testa dura”. Lo ha spiegato lo stesso leader del Pdl durante ‘La telefonata’ a Maurizio Belpietro su Canale 5. Durante il confronto, aggiunge, “io annuncerò il mio programma” che consiste in una riduzione delle tasse, “e Bersani annuncerà il suo”. Alla domanda sul perché, alla sesta candidatura consecutiva, gli italiani dovrebbero votarlo, Berlusconi ha replicato: “Io sono l’unico baluardo contro la sinistra che, unica in Europa, non si è trasformata in una socialdemocrazia. E poi gli italiani sanno che io sono l’unico a mantenere le promesse”.

TUTTI I PARTITI COL PDL A CAMERA E SENATO – I partiti apparentati con il Pdl alla Camera sono: Lega Nord, La Destra di Storace, Mpa e Grande Sud, Pensionati, Intesa popolare, Fratelli d’Italia e Mir; al Senato oltre a questi partiti se ne aggiungono altri quattro “più radicati nel territorio”: Basta tasse, Liberi da Equitalia, Lista del Popolo e Rinascimento italiano. Capo unico dell’intera coalizione di centrodestra, così come é stato indicato nel programma depositato al Viminale, Silvio Berlusconi.