Berlusconi: ‘Non mi vergogno e non mollo’

Ecco le nuove intercettazioni che raccontano le notti del premier tratte dagli atti dell’inchiesta della procura di Bari sul giro di escort.

PREMIER, HO LA FILA DI RAGAZZE… – ”Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera…erano in undici…io me ne son fatte solo otto perche’ non potevo fare di piu’…non si puo’ arrivare a tutto…”. E’ quanto dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Giampaolo Tarantini il primo dell’anno del 2009, parlando della serata precedente.

BERLUSCONI, ‘A TEMPO PERSO FACCIO PREMIER’ – ”Vedi Marystell, io a tempo perso faccio il primo ministro”. Silvio Berlusconi lo dice al telefono a Marystell Polanco, una delle ragazze che frequentavano le residenze del premier, finita anche nella vicenda di Ruby Rubacuori. L’intercettazione e’ allegata agli atti dell’inchiesta della procura di Bari, depositati ieri. ”Vedi Marystell – dice Berlusconi – io a tempo perso faccio il primo ministro e quindi me ne succedono di tutti i colori”

DONNE VOLARONO SU AEREO PRESIDENZIALE – Gianpaolo Tarantini propose al premier Silvio Berlusconi ”di volare tutti insieme sull’aereo presidenziale, dicendo che le ragazze (che aveva reclutato) abitavano a Milano e facendo credere che lui (Tarantini stesso, ndr) aveva un impegno di lavoro in citta’ l’indomani mattina”. E’ quanto si legge negli atti dell’inchiesta escort depositati ieri. I fatti si riferiscono al 26 novembre 2008 quando Berlusconi, che aveva organizzato una cena a Palazzo Grazioli, e’ costretto ad andare a Milano. E alla fine le ragazze, secondo quanto è scritto negli atti dell’inchiesta, volarono con Gianpi sull’aereo presidenziale.
ATTI: TARANTINI, A PREMIER TACIUTO CHE PAGAVO – ”Io ho voluto conoscere il presidente Berlusconi ed a tal fine mi sono sottoposto a spese notevoli per entrare in confidenza con lui e sapendo del suo interesse verso il genere femminile non ho fatto altro che accompagnare da lui ragazze che presentavo come mie amiche tacendogli che a volte le retribuivo”. Sono le dichiarazioni di Gianpaolo
Tarantini rese ai pm di Bari che lo hanno interrogato il 29 luglio 2009 nell’ambito dell’inchiesta sulle escort portate a casa del premier. Tarantini inoltre ammette che ”il ricorso alle prostitute ed alla cocaina si inserisce in un mio progetto teso a realizzare una rete di connivenze nel settore della Pubblica amministrazione perche’ ho pensato – dice – che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo nella societa”’.

BERLUSCONI SCRIVE AL FOGLIO: ‘NON MOLLO’ – “Caro direttore, è vero, come Lei scrive, che il mio comportamento, così come descritto dai giornali in questi giorni, appare scandaloso. Ma il mio comportamento non è stato assolutamente quello che viene descritto ed io Le confermo, come ho già avuto modo di dirLe, che non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una lettera inviata al direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara al quale assicura di non avere alcuna intenzione di mollare.

PROCESSO MILLS, LUNEDI’ BERLUSCONI CI SARA’ – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarà presente lunedì mattina all’udienza del processo Mills a Milano. Lo ha spiegato l’avvocato Piero Longo, che ha parlato di un “cambio di programma”, poiché il premier inizialmente non doveva partecipare all’udienza di lunedì.

INTERCETTAZIONI: VIETTI, CSM VIGILA,DOVERE DISCREZIONE – Il Csm “è stato ed è vigile nell’esercizio delle proprie attribuzioni, ovviamente nel rispetto delle norme che regolano i procedimenti giurisdizionali”. Lo assicura il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, così rispondendo, con una nota, alla sollecitazione dei capigruppo di Camera e Senato del Pdl affinché l’organo di autogoverno della magistratura eserciti la massima vigilanza in merito alla pubblicazione di intercettazioni di conversazioni “irrilevanti ai fini penali ma altamente lesive della privacy e dignità delle persone”. Vietti ricorda di aver fatto un “esplicito richiamo al dovere di segretezza e di discrezione” in occasione del plenum del 7 settembre scorso.

AVVOCATO LONGO ALL’ANSA, ALLO STATO NON SI PRESENTA “Allo stato Berlusconi non si presenta ai pm di Napoli”: così l’avvocato Piero Longo, uno dei difensori del premier, ha risposto all’ANSA riguardo alla richiesta dei magistrati di Napoli di sentire il presidente del consiglio quale testimone nel procedimento per un presunto ricatto ai suoi danni.

NUOVA ISTANZA PER AUDIZIONE CON AVVOCATO – Una seconda istanza e’ stata presentata dai legali di Berlusconi per chiedere che, qualora il premier debba essere interrogato dai pm di Napoli, cio’ avvenga in qualita’ non di persona informata sui fatti, ma di imputato in un procedimento connesso, ovvero il Rubygate. Anche questa istanza, come la precedente, a quanto si e’ appreso, non trovera’ accoglimento. Il procuratore Giovandomenico Lepore ha sottolineato che resta ferma invece l’intenzione di ascoltare Berlusconi come testimone. Lepore ha riferito che, se entro domenica sera – ultima delle quattro date indicate dalla procura – la situazione rimarrà invariata, valuteranno le iniziative da prendere. Resta quindi in piedi la prospettiva di un accompagnamento coatto: la procura potrebbe pertanto avviare la procedura rivolgendosi alla Camera per l’autorizzazione. Rispondendo alle domande dei cronisti, Lepore non ha escluso che gli atti del processo possano essere trasferiti ad un altro ufficio giudiziario prescindendo dall’interrogatorio. A quanto si è appreso, la seconda istanza non conterrebbe nuovi elementi, a sostegno della tesi che il processo Rubygate è connesso con l’inchiesta sulla presunta estorsione al premier, ma conterrebbe esclusivamente questioni di carattere giuridico.

PDL, SITUAZIONE GRAVE, CSM VIGILI – “La situazione è molto grave e preoccupante, e chiediamo al presidente e al vicepresidente del Csm di esercitare la massima vigilanza”. Così in una nota congiunta i capigruppo del Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. La richiesta di un intervento dell’organo di autogoverno della magistratura, arriva in relazione alla pubblicazione di “intercettazioni” di conversazioni “irrilevanti ai fini penali ma altamente lesive della privacy e dignità delle persone”. Cicchitto e Gasparri sottolineano “l’aberrante tentativo in atto di capovolgere la realtà, nobilitando i comportamenti illeciti come fossero la normalità e anzi un motivo di onore, e additando al pubblico ludibrio coloro che rispettano la legge”.