Bersani: tasse giù con lotta all’evasione

“Vedo che gli italiani non si aspettano che noi aumentiamo le tasse. Hanno ragione, se la spesa sarà sotto controllo ogni euro recuperato puo’ andare alla riduzione delle tasse. La differenza vera e’ alleggerire il peso sul lavoro che dà lavoro”. Così Pier Luigi Bersani, a Ballarò.

“Cancelleremo le leggi ad personam, ce n’é un certo tot, la Cirielli va cancellata, la Gasparri da modificare…insomma ce ne è un po’, finche ‘ c’é la persona”

“Tutti i voti vanno bene ma poi c’é la matematica e noi siamo i soli in condizione di battere la destra. Indebolire noi è un gioco masochista”

“Non facciamo nessun patto, ma voglio dire una cosa che va nelle diverse direzioni. Oltre alla politica, c’é la matematica della legge elettorale. Chi non sostiene il Pd, in particolare al Senato e in alcune regioni, fa un regalo a Berlusconi”. Lo ha detto Pier Luigi Bersani. “Tradotto in politica – ha aggiunto – vuol dire che il Pd e i progressisti reggono la sfida alla destra di Berlusconi e della Lega. Questo è l’oggetto della campagna elettorale e bisogna che tutti facciano una riflessione. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, non davanti a Bersani, ma davanti al Paese. Non facciamo alcun accordo con posizioni politiche che non possono dar luogo a patti”.

“Queste dichiarazioni hanno un tono positivo, ma quel che ho detto sul patto di desistenza vale anche per Monti”. Così Bersani ha commentato l’apertura nei suoi confronti dimostrato da Monti. “Monti sottovaluta il centrodestra? Non mi permetto ma soprattutto in alcune situazioni non bisogna sottovalutarlo perché in diverse realtà é presente, usa leve demagogiche e ha potenti mezzi. Siamo in linea di combattimento positiva, ma tuttavia la battaglia è difficile e complicata”.

“Presidente del Consiglio Maroni, anzi no, chi è? Alfano e presidente della Repubblica Draghi. Questa è di Berlusconi? E lui cosa fa?”. Così, sorridendo, Bersani ha risposto ad una domanda dei giornalisti che gli riportavano le parole di Berlusconi su Draghi presidente della Repubblica. “E Tremonti – ha aggiunto – dove, al Mezzogiorno? Avanti ragazzi con la fantasia”.

”Credo francamente che questo accordo tra Berlusconi e la Lega abbia creato all’Italia un danno di proporzione cosmica”. Lo ha detto il segretario del Pd, approfittando ”di essere al sud per la prima volta dopo l’accordo”.

INGROIA, ACCORDO CON PD SU SENATO? BERSANI CHIAMI, PARLIAMONE – “Parliamone”. Così Antonio Ingroia, intervenuto a “Un giorno da Pecora” su Radio2, replica ad una domanda sulla proposta del Pd di una desistenza da parte di Rivoluzione civile nelle regioni chiave per il Senato. Ingroia ha però lamentato il fatto che nonostante lui abbia cercato varie volte Pierluigi Bersani per un confronto, il segretario del Pd non abbia mai risposto.

Il Pd sostiene, hanno domandato i conduttori, che chi non si accorda con loro per il Senato aiuta Berlusconi: “Si potrebbe anche rovesciare il ragionamento – ha replicato Ingroia – chi non si accorda con chi potrebbe accordarsi col Pd al Senato aiuta Berlusconi”. Ingroia ha poi sottolineato di aver cercato inutilmente Bersani: “L’ho sentito una volta, poi l’ho cercato al telefono ma ha suonato libero”. Inoltre c’é stato anche un sms con “una richiesta di colloquio”. Finora le richieste sono avvenute via mass-media, come oggi Franceschini: “Comunque – ha spiegato l’ex Pm – a me non è venuto a chiedere niente nessuno. Nessuno mi cerca”. E se la cercano, è stato chiesto, come risponde? “Parliamone”, ha detto. Il leader di Rivoluzione civile ha spiegato che l’eventuale accordo deve essere “vantaggioso” in termini di eletti in Senato, e però “bisogna parlare anche di contenuti. Non siamo al mercato… C’é una questione programmatica. Noi abbiamo un programma e candidati che rievocano la storia della sinistra italiana”, mentre nel Pd c’é anche “qualcuno imbarazzante”. “Sul problema della presentabilità – ha aggiunto – anche là abbiamo qualcosina da dire”. I conduttori hanno insistito affinché Ingroia facesse un appello a Bersani: “no – ha replicato – appelli a Bersani ne ho fatti almeno due o tre, ora aspetto che sia Bersani a chiamare Ingroia. Il mio appello è ‘parliamone’.

Vista l’insistenza giocosa dei conduttori, Ingroia ha fatto un appello a Bersani: “Caro Pierluigi, vuoi il voto utile? Il nostro è il voto utile. Parliamone. Perché a proposito di voto utile senza di noi il tuo voto diventa inutile”. E’ intervenuta in trasmissione anche Ilaria D’Amico che ha difeso l’idea di una desistenza: “Il punto – ha replicato – è che non deve essere Ilaria d’Amico, deve essere Bersani a dirmelo”. “Non solo si sciupano i voti nostri – ha convenuto Ingroia – ma anche quelli degli elettori del Pd”.