‘Bin Laden preparava attacco a treni Usa in decennale 11/9’

ROMA – Per la prima volta da presidente, Barack Obama ha fatto il viaggio a Ground Zero a quasi 10 anni dal dramma che ha cambiato il volto del mondo, ma soprattutto pochi giorni dopo il blitz in Pakistan che ha permesso di uccidere Osama bin Laden: per rendere omaggio ai newyorchesi e spiegare che l’America non dimentichera’ mai quello che e’ successo. L’obiettivo della visita del presidente era proprio di chiudere il cerchio. Oggi Obama incontrera’ privatamente alcuni degli esponenti del commando autore del blitz contro Osama bin Laden.

ABC: VOLEVA ATTACCO TRENI USA A 10 ANNI 11/9 – Al Qaida aveva in cantiere un attentato ad alcuni treni da far deragliare in localita’ imprecisate degli Stati Uniti, proprio in occasione del decennale dell’11 settembre. E’ quanto emerge, rivela la Abc News, dai primi documenti rinvenuti nel compound dove viveva Osama bin Laden.

AP SFIDA OBAMA, LEGGE PREVEDE DIFFUSIONE FOTO – Barack Obama ha deciso che non diffondera’ le foto del cadavere di Bin Laden. Ma l’Associated Press, la prima agenzia di stampa americana lancia la sua sfida alla Casa Bianca, chiedendo che quelle immagini, assieme al video girato dagli uomini dei Navy Seals e quello del funerale sulla nave, vengano mostrate al pubblico invocando il rispetto, anche da parte di Barack Obama, della legge americana che regola la liberta’ e la trasparenza dell’informazione, il ‘Freedom of Information Act’.
BERLUSCONI, ATTENTATI? ABBIAMO ALZATO LE ANTENNE – ”Tutti immaginano che ci possano essere delle ritorsioni da parte di Al Qaida e delle altre organizzazioni terroristiche. I servizi di tutti i Paesi sono in collegamento e hanno alzato le antenne e cercheremo di non farci cogliere di sorpresa”. Cosi’ Silvio Berlusconi, in un’intervista a ‘7 Gold’, in parte anticipata ieri, in merito al rischio di possibili attentati dopo l’uccisione di Osama Bin Laden. ”Per quanto ci riguarda – ha aggiunto il presidente del Consiglio – disponiamo di un’ottima Polizia e del corpo dei Carabinieri a cui tutti guardano come un esempio, anche internazionalmente. E abbiamo gia’ aumentato le nostre misure di sorveglianza e di sicurezza. Peraltro devo dire che l’aver tolto di mezzo dopo dieci anni quello che era il leader del terrorismo, il filosofo e la punta di diamante del terrorismo, e’ qualcosa che certamente sara’ molto positiva per tutto il mondo”.

PAKISTAN PRIMO NEL MIRINO VENDETTA – Il primo obiettivo di una eventuale vendetta del terrorismo islamico per l’uccisione di Osama Bin Laden in Pakistan sono i militari e il Governo pachistani, solo in seconda battuta verrebbero colpiti obiettivi americani. E’ quanto ha appreso l’ANSA da fonti diplomatiche ad Islamabad che citano le informazioni che circolano tra le ambasciate occidentali. Al momento la situazione nella capitale pachistana appare tranquilla anche se ci sono più controlli del solito: come sempre in questi casi, sottolineano le stesse fonti, gli obiettivi più a rischio sono i luoghi di culto islamici nell’ottica di una guerra tra la visione di un Pakistan laico e quella di un Pakistan fondamentalista.

ONU, USA DIANO RESOCONTO COMPLETO FATTI – L’Onu chiede spiegazioni sull’operazione che ha portato all’uccisione di Osama bin Laden. L’alto commissario per i diritti umani, Navi Pillay, ha chiesto oggi “il resoconto completo e preciso dei fatti”.

PAKISTAN, USA INFORMARONO SUBITO DOPO BLITZ – Subito dopo l’operazione americana in cui è rimasto ucciso Osama Bin Laden, “alle 3 di notte il capo del vertice interforze americano, Michael Mullen, ha informato il capo delle Forze armate pakistane, gen. Pervez Kiani”. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri del Pakistan, Salman Bashir, in una dichiarazione a Islamabad.

PAKISTAN, CATASTROFICI RAID DA ALTRI PAESI – Sarebbe un fatto “catastrofico” se qualche altro paese dovesse seguire l’esempio degli Stati Uniti violando la sovranità del Pakistan con un blitz militare. Lo ha sostenuto oggi il sottosegretario agli Esteri pachistano (facente funzione di ministro), Salman Bashir. Rispondendo indirettamente ad affermazioni del ministro dell’Interno indiano che ha sostenuto ieri che New Delhi ha la capacità tecnica di realizzare una simile operazione se fosse necessario catturare terroristi da consegnare alla giustizia indiana, l’esponente governativo ha aggiunto: “Pensiamo che quella specie di iniziativa sventurata o mal calcolata potrebbe risultare in una terribile catastrofe”. “Non si devono avere dubbi – ha concluso – che il Pakistan ha le adeguate capacità per assicurare la propria difesa”.

STAMPA SAUDITA, LIQUIDATO DA FAZIONE AL ZAWAHRI – Osama bin Laden è stato “liquidato” dalla fazione egiziana di al Qaida guidata dal numero due del network del terrore, Ayman al-Zawahiri. Lo scrive il quotidiano saudita al-Watan citando una “fonte regionale vicina al dossier terrorismo”, secondo la quale è stato un “corriere pachistano e non kuwaitiano a portare gli americani nel compound di Abbottabad”. “Il corriere che gli americani seguivano – scrive il giornale – era pachistano e lavorava in realtà per Zawahri. Gli egiziani di al Qaida, che guidano di fatto la rete terroristica hanno tentando dall’inizio della malattia di bin Laden, nel 2004, di prendere il controllo dell’organizzazione”. Secondo la fonte citata dal giornale, sono stati proprio “gli egiziani di al Qaida” a convincere Osama bin Laden a spostarsi dalle zone tribali del Pakistan ad Abbottabad, città dove è stato scovato e ucciso dalle forze statunitensi. Sempre secondo la fonte, dopo il ritorno dall’Iran di uno dei responsabili del network, l’egiziano Saif al-Adl, lo scorso autunno, la fazione di al Qaida “ha messo in piedi un progetto per liquidare bin Laden”.

Chiusa la partita della caccia alla primula rossa del terrorismo internazionale, cominciata quella di analisti ed esperti dell’intelligence statunitense, al lavoro sul materiale sequestrato nel covo di Osama bin Laden. Mentre sui media si susseguono foto del presunto cadavere, la Casa bianca non ha deciso se mostrare i veri scatti – tenuto conto che almeno uno di questi potrebbe essere considerato ‘atroce’, ha fatto sapere – in considerazione degli effetti sull’ opinione pubblica, in particolare mondo arabo e paesi islamici.
Dal Pakistan si apprende di una ventina di donne e bambini sopravvissuti al blitz e ora nelle mani dei servizi segreti di Islamabad: fra loro la moglie e due figlie di bin Laden, queste ultime rimaste ferite nell’assalto. E fonti di sicurezza pachistane hanno detto ad al Arabiya che una figlia sostiene che suo padre fu catturato vivo e poi ucciso dalle forze speciali nei primi minuti dell’operazione. Appello oggi del primo ministro pachistano perché il mondo aiuti a combattere il terrorismo.

CIA, IN TASCA 500 EURO E DUE NUMERI CELLULARI – Osama bin Laden, al momento della sua morte, aveva in tasca due numeri di telefono cellulare e 500 euro. Due segnali evidenti del fatto che fosse pronto a scappare dalla casa dove si nascondeva da anni. Lo ha reso noto il capo della Cia, Leon Panetta, durante la sua audizione di ieri a Capitol Hill, secondo quanto riferisce Politico. Secondo Panetta, il capo di al Qaida non era armato perché era convinto di “avere una rete di protezione sufficientemente forte, in grado di avvertirlo prima di un’eventuale azione americana”.
CIA SORVEGLIAVA DA MESI COVO CAPO AL QAIDA, WASHINGTON POST
La CIA aveva una base operativa in un edificio di Abbottabad, in Pakistan, da dove per mesi sono partite le missioni di sorveglianza del compound dove il leader di Al Qaida, Osama Bin Laden, e’ stato ucciso. Lo riporta il Washington Post, citando ufficiali americani. La casa sotto copertura era la base delle operazioni di intelligence dove la Cia riceveva informazioni da fonti pachistane e da altre fonti per per tracciare il profilo degli occupanti il compound e le normali attivita’ che li’ si svolgevano quotidianamente. La sorveglianza del covo di Bin Laden, dopo la sua scoperta nell’agosto scorso, si intensifico’ a tal punto – riporta il Washington Post – che la Cia chiese al Congresso americano di stanziare decine di milioni di dollari per utilizzarli in riprese video da satellite e registrazioni di voci all’interno del compound. La base operativa ad Abbotabad non e’ stata usata durante il raid durante il quale e’ stato ucciso Bin Laden e da allora e’ rimasta chiusa.

CNN, FOTO ATROCE, SQUARCIO IN MEZZO AGLI OCCHI – Le “foto raccapriccianti” – come le ha definite ieri il portavoce della Casa Bianca Jay Carney – del cadavere di Osama bin Laden, che mostrano una ferita che ha “squarciato” la testa al leader di al Qaida, sono state scattate in un hangar in Afghanistan. Lo scrive la Cnn citando funzionari governativi coperti dall’anonimato. Tra gli scatti c’é appunto una foto “chiara ma cruda del volto” nella quale il leader di al Qaida appare con “un enorme squarcio in mezzo agli occhi” causato da un colpo alla testa. Altre foto ritraggono invece i momenti del raid e la sepoltura in mare.

OBAMA, NO A PUBBLICAZIONE FOTO- Non verranno pubblicate le foto di Osama bin Laden: lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama, alla Cbs.

IRAN: MINISTRO DIFESA, NOTIZIA MORTE E’ ‘DUBBIA’ – In assenza di fotografie o altre prove fornite dagli Usa, l’Iran ha unito oggi la propria voce al coro di chi mette in dubbio l’uccisione di Osama bin Laden. “E’ una notizia dubbia”, ha affermato il ministro della Difesa di Teheran, Ahmad Vahidi, citato dall’agenzia Fars. “Perché – si è chiesto Vahidi – gli americani hanno gettato il corpo in mare e non hanno fatto presenziare agli eventi alcun osservatore imparziale?”. Due giorni fa anche il presidente della commissione Esteri del Parlamento iraniano, Alaeddin Borujerdi, aveva espresso dubbi sulla veridicità dell’annuncio dell’uccisione di Osama. Ma poi il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Mehman-Parast, era sembrato accettare come vera la notizia dicendo che la scomparsa del leader di Al Qaida priva gli americani di ogni “scusa” per mantenere le loro truppe nella regione.

AL ARABIYA: FIGLIA, PRESO VIVO E POI UCCISO – Fonti di sicurezza pachistane hanno detto ad al Arabiya, che una figlia di Osama Bin Laden sostiene che suo padre fu catturato vivo e poi ucciso dalle forze speciali americane nei primi minuti dell’operazione di Abbottaba.

GILANI, FALLIMENTO INTELLIGENCE MONDO INTERO – Il luogo in cui si nascondeva Osama Bin Laden, non lontano da un’accademia militare pachistana, è testimonianza del fallimento dei servizi di intelligence di tutto il mondo, compresi quelli americani, e non solo di quelli del Pakistan. Lo ha dichiarato a Parigi il Primo ministro pachistano Yousuf Gilani. “C’é un fallimento dei servizi di intelligence del mondo intero, compresi quelli americani” ha ribadito Gilani, interpellato dai giornalisti su come abbia potuto Bin Laden nascondersi così vicino a Islamabad. “Siamo nel mezzo di una guerra, conduciamo una guerra contro il terrorismo e abbiamo la volontà di lottare contro l’estremismo e il terrorismo” ha poi aggiunto, in riferimento alle critiche mosse da alcuni alla posizione del Pakistan sul tema.
Il primo ministro pachistano ha lanciato un appello perché il mondo intero aiuti a combattere il terrorismo, “problema n. 1” del suo Paese, chiedendo agli occidentali di “astenersi dal diffondere messaggi negativi” sul Pakistan.