Bitcoin, criptovalute e bolle speculative

La recente quotazione in borsa dei Bitcoin, moneta virtuale nata nel 2009, ha fatto sorgere numerosi dubbi riguardo l’effettiva stabilità di tale prodotto finanziario. Dall’11 dicembre scorso infatti è possibile contrattare in borsa per l’acquisto di futures riguardanti questa criptovaluta.

Criptovalute

Futures e Bitcoin: come funzionano?

Per quanto riguarda la valutazione dell’acquisto di futures sui Bitcoin occorre fare chiarezza su cosa sia effettivamente questo strumento finanziario e su come funzioni.

Per prima cosa precisiamo che acquistando dei futures non si acquista nulla di tangibile. Infatti nel momento dell’acquisto si “scommette” sul valore che la criptovaluta assumerà entro una data stabilita. Si può scommettere sia su un valore superiore a quello attuale che su un valore inferiore. Ad esempio al debutto era stato valutato che i Bitcoin avessero assunto un valore superiore ai 15.000 dollari entro il prossimo gennaio, ora, dopo solo due giorni, il valore su cui scommettere è aumentato a 18.000 dollari dato che la criptovaluta in questione ha raggiunto il valore precedentemente fissato ed è in continuo aumento.

Il fatto che i futures siano definiti scommessa è indicativo che si tratti effettivamente di un investimento rischioso. In effetti la stessa US Commodities and Futures Trading Commission che ha deciso di far quotare in borsa i Bitcoin ha voluto specificare che si trattasse di prodotti finanziari soggetti a variazioni di valore anche pesanti. Per capire quale sia effettivamente il rischio che si corre basta leggere quello che la BlackRock Inc dice sulle potenzialità di questo investimento:

“We are seeing sort of bubble-like valuations”

Quello che la più grande società di investimento del mondo vuole dire è che c’è la possibilità che il valore dei Bitcoin subisca una brusca discesa con conseguenze devastanti sugli investitori che possono vedere nel giro di pochi attimi svanire i propri soldi investiti.

Ma cosa sono i Bitcoin?

Il Bitcoin è definito criptovaluta  ( o anche criptomoneta) ed è una valuta virtuale nata su base paritaria, ovvero gestita su una rete peer-to-peer (da pari a pari). Non vi è alcun ente che controlla il valore di questa moneta, è il mercato che si regolamenta da sè. Gli utenti possono comprare e vendere utilizzando i Bitcoin che scambiarsi questa valuta per denaro reale. A dire il vero i portali che accettano i Bitcoin sono pochi, anche se in lento aumento, e tutto il mercato dietro di essi è basato sulla compravendita della moneta stessa.

Come si genera un Bitcoin?

Quello che differenzia ulteriormente le criptovalute dalle monete che escono dalle zecche di stato è il fatto che possono essere generate dall’utente stesso. Si chiama Mining ed è l’attività produttiva delle valute virtuali. In genere si utilizzano computer con enormi capacità di calcolo che creano, attraverso complicati algoritmi di crittografia ( da qui il nome criptovaluta), la moneta in questione. Mining significa letteralmente ‘minare’ e accosta il generare denaro con l’antico estrarre dell’oro in miniera.

Minare Bitcoin perciò potrebbe sembrare facile, basta avere un computer e aspettare che vengano risolti gli algoritmi. Quello che bisogna però cosiderare sono i costi legati a questo processo. Per generare una singola unità di Bitcoin occorre molto tempo, quindi la corrente elettrica che occorre e l’usura del pc assumono un ruolo importante per capire il valore effettivo di queste monete virtuali. Numerosi sono i computer specifici per mining in commercio ma se davvero si vuole investire in questa attività in maniera seria bisogna essere preparati ad affrontare costi non indifferenti per poi avere un ritorno non assicurato.  Valutate bene.