Borsa, nuovo test di fiducia per l’Italia

ROMA – Test decisivo per l’Italia dopo l’incarico affidato a Mario Monti per formare un nuovo governo. Se Piazza Affari ha già premiato – con il balzo dei listini di venerdì – lo scenario di un esecutivo affidato a un ‘tecnico’ autorevole come l’ex Commissario Ue, il banco di prova sulla ritrovata credibilità dell’Italia sarà l’emissione di Buoni del Tesoro: in asta Btp quinquennali per un importo compreso fra 1,5 e 3 miliardi.

Resta infatti da vedere se, e soprattutto quanto, il cosiddetto effetto Monti avrà riverberi positivi sulla nuova emissione di titoli di Stato italiani che – dopo la violenta tempesta su tassi e spread che ha spinto il Paese a un passo dal baratro – rappresenta il primo vero test della nuova era post Berlusconi da parte del mercato. I titoli in asta avranno decorrenza 15 settembre 2011 con scadenza 15 settembre 2016 e se gli operatori non vedono problemi per il raggiungimento del target, c’é comunque incertezza su quanto il Tesoro dovrà offrire in termini di rendimento. Il tasso del Btp cinque anni è schizzato fino al 7,83% mercoledì scorso, quando lo spread tra il Btp a 10 anni e il Bund ha raggiunto il record di 575 punti e il tasso aveva varcato il punto di non ritorno del 7% (la soglia che ha fatto scattare il salvataggio per Grecia Irlanda e Portogallo).

La Bce ha dovuto lanciarsi in massicci acquisti di titoli italiani concentrandosi anche sulle scadenze più brevi in una settimana che si era aperta, peraltro, con l’inversione della curva dei rendimenti – il tasso del due anni maggiore di quello a 10 anni – ossia il segnale di un rischio crescente di default. Ma tra il deciso interventismo Bce e la svolta verso un governo a guida Monti, i rendimenti dei bond italiani sono calati con il tasso quinquennale sceso al 6,46%, sui valori del decennale. L’ultimo collocamento di Btp a 5 anni risale a settembre (3,87 miliardi) e il Tesoro ha dovuto offrire un rendimento record del 5,6% dal 4,93% dell’ asta precedente. Un livello mai visto nei 12 anni di vita dell’euro e ora,in attesa dell’asta di domani, ci si chiede di quanti punti verrà superato. Il Wall Street Journal dà per scontato che l’Italia troverà qualcuno che acquisterà i suoi Btp anche se dovrà riconoscere rendimenti alti, ma vede poco probabile una adesione in massa di banche e investitori internazionali. Un clima difficile per un Paese che – prevede il centro studi di Intesa Sanpaolo – vedrà salire a 440 miliardi l’importo delle emissioni del Tesoro nel 2012, dai 416 stimati per quest’anno, a fronte di titoli in scadenza per 409 miliardi. Più in dettaglio, si prevede un incremento di 10 miliardi nel comparto Btp e Cct per un totale di 189 miliardi di euro. Per ora preoccupa meno il capitolo scadenze nel breve periodo: l’Italia “può respirare” per i prossimi tre mesi”, dice l’analista di Ing Alessandro Giansanti,”non ci sono rimborsi di importante entità” visto che fino a febbraio l’ammontare si aggira sui 50 miliardi.

UE: INCARICO MONTI E’ SEGNALE INCORAGGIA – L’incarico di formare un nuovo governo al senatore Mario Monti ”e’ in nuovo segnale incoraggiante” che arriva dall’Italia. E’ quanto dichiarano il presidente Ue Herman van Rompuy e il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso

RICEVUTE LE 39 RISPOSTE ITALIA, ORA ANALISI – La Commissione Ue ha ricevuto la lettera dell’Italia che contiene le 39 risposte ai quesiti di chiarimenti sottoposti da Bruxelles al governo italiano. “La lettera è stata ricevuta ed ora sarà studiata attentamente alla luce dei risultati della missione dei nostri ispettori a Roma”, riferiscono all’ANSA fonti comunitarie. L’invio del documento a Bruxelles è stato l’ultimo atto firmato da Giulio Tremonti come ministro dell’Economia. Insieme alle risposte al questionario, la lettera è accompagnata da alcuni allegati di dettaglio, in particolare sulle nuove misure introdotte con la Legge di Stabilità, approvata ieri. Dettagli che sono stati già forniti agli ispettori della Commissione e della Bce. Le 39 domande al governo si basano sull’assunto di Bruxelles, secondo il quale “nell’attuale contesto economico la strategia fiscale programmata non garantisca il raggiungimento di un pareggio di bilancio entro il 2013″. Pertanto il questionario chiede quali nuove misure l’Italia intenda adottare per raggiungere questo obiettivo. Il focus non è però solo sui tagli, ma anche sulle misure per fare ripartire la crescita, ritenuta il punto più debole dell’Italia.
TREMONTI A UE, DA RITORNO ICI PRIMA CASA 3,5 MLD – L’eventuale reintroduzione dell’Ici sulla prima casa porterebbe nelle casse dello Stato un gettito di circa 3,5 mld di euro. E’ quanto si legge nelle risposte alle 39 domande dell’Ue inviate dal ministro Giulio Tremonti. La reintroduzione sarebbe possibile grazie al decreto legislativo sul federalismo approvato dal cdm il 24 ottobre

CRESCITA, FISCO, PENSIONI: L’AGENDA DEL NUOVO GOVERNO – La crescita da una parte, le riforme e i tagli dei privilegi dall’altra. Saranno queste le stelle polari del futuro governo, chiamato a rispettare gli impegni presi dal dimissionario esecutivo Berlusconi in sede europea e a rispondere le sollecitazioni arrivate la scorsa estate dalla Bce. Il programma sara’ fitto e difficile, ma non potra’ prescindere da alcune voci che costituiscono il percorso obbligato per riportare l’Italia in carreggiata. Voci sulle quali, pero’, i partiti che sosterranno l’esecutivo hanno da tempo espresso opinioni divergenti, anche al loro interno, e difficili da conciliare.

LA CRESCITA. Nella lettera arrivata da Francoforte lo scorso agosto l’Eurotower parlava in primo luogo dell’esigenza ”di misure significative per accrescere il potenziale di crescita”. Si tratta di un punto centrale, anche alla luce delle nuove stime della Commissione Ue, che vedono un Pil in crescita dello 0,5% nel 2011 e appena dello 0,1% nel 2012. Sul tema sono ovviamente tutti d’accordo, anche se ognuno ha la propria ‘ricetta’.

LE PENSIONI. La pratica ‘vecchiaia’ e’ gia’ stata affrontata dalla Legge di stabilita’ appena varata: dal 2026 si andra’ in pensione a 67 anni e dal 2050 a 70 anni. Ma il nuovo governo potrebbe concentrarsi anche sull’altro grande pilastro, quello degli assegni di anzianita’, finora protetti con particolare vigore dalla Lega: il commissario Olli Rehn ha chiarito infatti che su questo l’Italia deve fare di piu’. Se Pdl e Terzo polo sono favorevoli a una stretta sugli assegni di anzianita’, meno omogenea e’ la posizione del Pd, mentre l’Idv appare contrario.

LICENZIAMENTI E LAVORO. La Legge di stabilita’ contiene alcune agevolazioni per donne e giovani, ma le richieste della Bce erano ben altre: in particolare, si chiedeva di adottare ”una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti”. Nella lettera all’Unione europea, del resto, il governo Berlusconi si era impegnato a rendere piu’ flessibile il mercato anche rendendo possibili i licenziamenti ”per motivi economici” e il commissario Rehn chiede su questo delucidazioni. Pdl e Terzo polo sono favorevoli a una maggiore flessibilita’, il Pd punta all’intesa tra le parti sociali del 28 giugno e l’Idv e’ contrario.

FISCO. La riforma fiscale-assistenziale e’ solo un tassello, ma l’Unione europea chiede altro: in particolare, sul tavolo figurano lo spostamento della tassazione dal lavoro ai consumi e alla proprieta’ immobiliare. Da questo punto di vista, un’ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione, come auspicato dalla Banca d’Italia, e’ la reintroduzione dell’Ici. La patrimoniale appare uno dei temi che uniscono, piu’ che dividere: sebbene con diverse gradazioni e modalita’, non c’e’ un’opposizione pregiudiziale da parte di nessuno, anche se le maggiori resistente sono all’interno del Pdl.

LIBERALIZZAZIONI. E’ uno dei punti centrali per riavviare un percorso di crescita. Insieme alle privatizzazioni, vengono citate sia nella lettera della Bce, sia in quella inviata a Bruxelles dal precedente governo. La legge di stabilita’ assegna al Governo la possibilita’ di esercitare un potere sostitutivo rispetto a quegli enti locali che non dovessero procedere all’apertura del mercato e annulla le tariffe minime dei professionisti. Sul tema, tuttavia, il nuovo governo avra’ molto da fare, per mettere in pratica le intenzioni. Anche sul fronte liberalizzazioni le posizioni sono diversificate, ma nessuna formazione politica dice no.

TAGLIO AI COSTI DELLA POLITICA. Uno dei capitoli piu’ spinosi ma piu’ urgenti, che e’ pero’ tutto da scrivere. Dall’abolizione delle province alla riduzione del numero di parlamentari.

MODERNIZZAZIONE P.A. L’Unione europea spinge molto su questo settore, sia dal punto di vista della mobilita’ del personale che dell’implementazione della riforma Brunetta