Caos Pdl, Cosentino fuori. Giallo sulle liste in Campania

Il braccio di ferro che andava avanti ormai da giorni con Nicola Cosentino, uomo di punta del Pdl in Campania, si è concluso con l’esclusione dell’ex sottosegretario all’Economia dalle liste del partito. Una decisione per replicare a chi aveva parlato di “odore di camorra” nel partito.
Un addio quello di Cosentino carico di polemiche e di colpi di scena: nelle stesse ore infatti in cui trapelavano le voci sempre più insistenti della sua esclusione, da Napoli veniva diffusa la notizia che le liste pidielline (dove Cosentino era in corsa per il Senato in terza posizione dopo Berlusconi e Nitto Palma) erano scomparse. A farle sparire, secondo voci non confermate, sarebbe stato lo stesso coordinatore campano o qualche uomo a lui vicino. Notizia però smentita ufficialmente da via dell’Umiltà con una nota nonostante, in fretta e furia, tutti i candidati campani venissero richiamati a rientrare nel capoluogo campano per firmare di nuovo le candidature. Una corsa contro il tempo anche per trovare i cosiddetti ‘riempilista’ a cui assegnare il posto lascato libero dalla pattuglia dei cosiddetti impresentabili. Già perché oltre al ‘posto vuoto’ lasciato da Cosentino mancheranno all’appello altri big come Marco Milanese, Alfonso Papa e Mario Landolfi. Salvo invece Luigi Cesaro, numero due dopo l’ex ministro Rotondi in Campania 1.

In serata, il nome di Nicola Cosentino figura ancora nella lista per il Senato depositata in Corte d’Appello dal commissario regionale del Pdl Nitto Palma. Ma, spiegano dal partito, nessun giallo: manca la firma di accettazione della candidatura, quindi Cosentino automaticamente decade e Alessandra Mussolini sale di una posizione, dal quarto al terzo posto. I primi due candidati sono, come ampiamente annunciato, Silvio Berlusconi e lo stesso Nitto Palma.

“Alle 16 ero a Caserta, quando l’onorevole Cosentino mi ha consegnato l’intera documentazione”. Lo ha detto il commissario del Pdl in Campania Francesco Nitto Palma spiegando il giallo delle liste sparite. Per Nitto Palma Cosentino era in possesso delle “carte” per verifiche tecniche su alcuni candidati di Campania 2.

Numerosi esponenti del Pdl si sono radunati all’Hotel Terminus di Napoli dove hanno firmato nuovamente la loro candidatura nelle liste elettorali in un clima di forte tensione. “Perché siamo qui? Perché dobbiamo firmare nuovamente le candidature e non sappiamo neanche perche” spiega Ciro Falanga candidato al Senato. “E’ solo un problema organizzativo che stiamo risolvendo”, afferma Amedeo Laboccetta, presente all’hotel Terminus. A chi gli chiede se sia vero il fatto che Nicola Cosentino sia scappato via, dopo l’eventuale rifiuto del partito alla sua candidatura, con la tutta la documentazione, Laboccetta risponde “Ma quando mai!”.

L’allarme è scattato nel primo pomeriggio. E il messaggio, per tutti, è stato chiaro: “Correte a Napoli, bisogna firmare nuovamente l’accettazione delle candidature”. Qualche candidato l’ha saputo dagli uomini del partito, qualcun altro è stato chiamato perfino dalla moglie. Fatto sta che tutti in fila i candidati si sono appuntamenti all’hotel Terminus di Napoli. E lì le versioni date sono state le più disparate. “Siamo qui per prudenza, vedessi mai che manca qualche documento”, dice Luigi Compagna. “Credetemi, mi ha telefonato mia moglie per dirmi che dovevo venire qui – spiega Compagna – non attribuisco né a Cosentino né a Nitto Palma volontà di dolo”. Qualcun altro chiama in causa “problemi organizzativi”. Fatto sta che la tensione, per diverse ore, si é letta chiara sui volti dei candidati Pdl. Poi, poco fa, le righe si sono rotte. E così la bionda Pina Castiello ha spiegato che “é tutto a posto, i candidati hanno nuovamente firmato ed ora è tutto nelle mani di Nitto Palma”.

“Noi abbiamo scelto di non ricandidare Nicola Cosentino e crediamo di avere fatto la scelta giusta. Una scelta fondata sulla inopportunità da noi considerata grave di una sua ricandidatura. Questo non significa che abbiamo abbandonato la nostra fede nel principio di non colpevolezza fino a giudizio definitivo o la nostra idea che lui sia innocente”. Lo afferma al Tg1 il segretario del Pdl, Angelino Alfano che poi torna ad assicurare che non vi è stato alcun ‘furto’ delle liste campane del partito.

Anche in Sardegna, si tinge di giallo la presentazione delle liste del Pdl per la Camera, che e’ stata ammessa con riserva in quanto mancherebbero i documenti relativi alla candidatura di Piero Testoni, deputato uscente, e sesto in lista. Confermati, in toto, i nominativi degli altri candidati con capolista alla Camera l’uscente Mauro Pili e al Senato Silvio Berlusconi, seguito dall’ex sindaco di Cagliari, Emilio Floris. Nel primo pomeriggio alla Corte d’appello sono state presentate anche le liste di Fli alla Camera (presente anche al Senato all’interno della lista civica per Monti) con capolista Gianfranco Fini, seguito dal coordinatore regionale Ignazio Artizzu. Alle consultazioni in Sardegna partecipa anche la Lega Nord con 20 candidati, ma di cui solo due sardi: Antioco Patta, capolista alla Camera, e Salvatore Giorico in seconda posizione dopo Giulio Tremonti al Senato. A fine mattina a Palazzo di Giustizia hanno fatto capolino anche i rappresentanti dell’Udc, che pero’ non hanno ancora presentato le liste.

Nel frattempo Marco Milanese, in passato consulente dell’ex ministro Tremonti e deputato del Pdl, coinvolto in alcune inchieste giudiziarie, ha rinunciato a candidarsi alle prossime elezioni.

Intanto si apprende che Berlusconi sarà capolista al Senato anche in Liguria, contrariamente alle indicazioni dei giorni scorsi. Al secondo posto ci sarà l’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini. “Mi sentivo emarginato, messo da parte: ora potrò dire la mia”, commenta Minzolini. Il giornalista, parlando a margine dell’udienza del processo che lo vede imputato a Roma per il reato di peculato, ha aggiunto che “già in passato gli era stato proposto di candidarsi”. “Per 30 anni ho seguito da giornalista le varie campagne elettorali – ha proseguito – e questa sarebbe stata la prima volta che non potevo dire la mia, mi sentivo come se qualcuno mi avesse messo un bavaglio”.

Il Pdl nazionale ha chiuso la partita delle liste in Abruzzo, una delle regioni dove piu’ si erano avuti malumori interni, in primis da parte del governatore pidiellino Chiodi, per i nomi in lizza a partire da quello di Scilipoti. Adesso le liste della regione sono complete. Al Senato correranno nell’ordine: Silvio Berlusconi, Gaetano Quagliariello, Paola Pelino, Antonio Razzi, Federica Chiavaroli, Antonietta Passalacqua ed Elicio Romandini. Alla Camera dei deputati nell’ordine: Filippo Piccone, Paolo Tancredi, Fabrizio Di Stefano, Massimo Verrecchia, Valeria Misticoni, Daniele D’Amario, Quintino Liris, Francesco Raglione, Andrea Parente, Luciana Di Marco, Manuela Fini, Denisso Cupaiolo, Massimo Pastore, Federico Di Lorenzo.

“E’ perfetto, sono soddisfattissimo. So che c’é stata qualche ‘turbolenza’ in Abruzzo sul mio nome e me ne dispiace, però devo ringraziare il partito a Roma”. E’ questo il primo commento dell’ex deputato Antonio Razzi, quarto in lista al senato per il Pdl in Abruzzo.

“A sinistra vogliamo far sentire profumo di diritti sociali. A destra si sente ancora la puzza di camorra”, scrive su Twitter il leader di Sel, Nichi Vendola.