Compravendita senatori: Prodi ascoltato come teste

NAPOLI – L’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, è stato sentito come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita di senatori in cui è indagato Silvio Berlusconi. I pm stanno cercando di chiarire se, oltre a De Gregorio, anche altri senatori furono invitati a passare dal centro sinistra al centro destra.
Nell’ambito della stessa indagine sono stati sentiti anche i senatori Anna Finocchiaro, Giuseppe Caforio e Nello Formisano. Dall’indagine è emerso che almeno tre senatori che sostenevano il governo Prodi furono avvicinati e invitati a passare al centro destra ma rifiutarono. A dire no all’offerta furono sicuramente, secondo quanto si è appreso, lo stesso Caforio e Nino Randazzo, che a questo proposito fu già interrogato nel 2007. La vicenda è raccontata dallo stesso De Gregorio in uno degli interrogatori resi al pm.

Anche Antonio Di Pietro è stato sentito dai pm di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sul passaggio del senatore Sergio De Gregorio al centrodestra per far cadere il governo Prodi, nella quale Silvio Berlusconi è indagato per corruzione e finanziamento illecito. Così come Prodi, Finocchiaro, Formisano e Caforio, il leader dell’Idv ha risposto alle domande dei magistrati e di alcuni ufficiali del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza nella sede della Direzione nazionale antimafia, in via Giulia, a Roma. A Giuseppe Caforio ha rivolto alcune domande anche il pm di Roma Alberto Pioletti, che sta approfondendo la vicenda del passaggio al centrodestra dei parlamentari ex Idv Domenico Scilipoti e Antonio Razzi.

PM NAPOLI VALUTANO RICHIESTA GIUDIZIO IMMEDIATO – La decisione della Procura di Napoli di sentire Romano Prodi e i senatori Finocchiaro, Formisano e Caforio potrebbe preludere alla richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi, Valter Lavitola e Sergio De Gregorio, accusati di corruzione e finanziamento illecito, anche perché l’ipotesi di interrogare l’ex premier – dopo il mancato accordo tra procura e difesa sulle date – appare ormai tramontata. Se il gip accogliesse la richiesta dei pm si arriverebbe al dibattimento “saltando” l’udienza preliminare.

DE GREGORIO, CAV APPREZZO’ MIA REAZIONE IN AULA – A Berlusconi piacque la reazione in aula di Sergio De Gregorio nei confronti di Anna Finocchiaro, che alla caduta del governo Prodi aveva pronunciato un duro intervento e alzato le mani facendo il segno delle manette: il Cavaliere chiamò il senatore, complimentandosi e dicendogli che si era battuto “come un leone”. E’ uno degli elementi riferiti dallo stesso De Gregorio ai magistrati, negli interrogatori agli atti dell’inchiesta sulla presunta compravendita di senatori. Il tentativo di corrompere Caforio è stato raccontato da De Gregorio nel corso dell’interrogatorio del 28 dicembre scorso: “A me è stato chiesto se all’Italia dei Valori avessi potuto contattare qualcuno e dissi a Berlusconi che forse il senatore Caforio poteva ascriversi al ruolo degli indecisi e lui mi disse: che cosa gli puoi offrire? Gli posso offrire di rendersi autonomo, come è accaduto nei miei confronti, e magari che gli diate un finanziamento alla forza politica di sua espressione. Lui disse: puoi proporgli fino a cinque milioni di euro di finanziamento. E io tuttavia nel parlare col senatore Caforio che mi registrò e mi denunciò alla Procura della Repubblica di Roma non feci mai cenno a dazioni di danaro, gli dissi che forse era il caso. Mi registrò, quindi quella registrazione è presso gli uffici della Procura della Repubblica di Roma, che archiviò l’indagine”. In un altro interrogatorio, reso il 29 dicembre, De Gregorio ha ricordato il violento scontro in aula con Anna Finocchiaro, che in quella circostanza fece il gesto delle manette: “Quando poi cade il governo Prodi e dall’altra parte della barricata la Finocchiaro fece un famoso intervento molto duro, parlando di corruzione eccetera, e alzò le mani facendo il segno della manette, io inusualmente, perché normalmente parlano i capigruppo, presi la parola e feci un intervento violentissimo contro la Finocchiaro, mi chiamò il presidente Berlusconi e mi disse: beh, da questa sera hai proprio un tifoso in più, perché ti ho visto batterti in aula come un leone e mi sei piaciuto”. Secondo i pm – il pool che indaga sulla vicenda è composto dai procuratori aggiunti Francesco Greco e Federico Cafiero de Raho e dai sostituti Henry John Woodcock, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio – quello di corrompere o tentare di corrompere i senatori del centro sinistra fu un vero e proprio metodo adottato da Berlusconi nel 2007; molti i senatori avvicinati nel tentativo di far cambiare loro schieramento: tra questi, secondo l’accusa, oltre a Caforio e Randazzo, vi sarebbe anche Paolo Rossi. I testi – Prodi, Caforio, Finocchiaro, Formisano – sono stati sentiti alla presenza di ufficiali del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, cui sono delegate le indagini.