Consiglio di Stato, chiesa paghi Imu Governo, tre fiducie su legge stabilità

ROMA – Le regole ora ci sono e non saranno nemmeno possibili escamotage aggira-Imu. Il Consiglio di Stato ha dato il via libera al regolamento del governo che fissa le modalità per tassare gli immobili degli enti no profit e anche quindi per i beni della Chiesa che hanno destinazioni commerciali. Dal prossimo gennaio avranno l’obbligo di pagare l’Imu, magari in quota parte rispetto all’attività concretamente no-profit. Ma sui criteri dovranno essere applicate regole europee, niente criteri in salsa italiana. Le valutazioni dei giudici amministrativi, che nel precedente esame avevano bocciato il provvedimento perché “esulava” dalla legge dalla quale era delegato, contengono infatti dei rilievi concreti sulle modalità per identificare le attività non lucrative. Tra questi, il “carattere simbolico” delle rette. Manca, viene più volte spiegato, il riferimento alle norme europee che indentificano l’attività economica, la cui introduzione avrebbe “anche allo scopo di evitare il rischio di una procedura in infrazione avente ad oggetto il nuovo atto normativo”. Il regolamento, che ancora non è noto, può essere desunto dall’atto del Consiglio di Stato. E’ composto da 7 articoli che identificano i soggetti ‘no profit’ e regolano anche gli immobili che hanno utilizzazione mista, quelli che avevano creato problemi di applicazione della nuova Imu. Se sarà possibile individuare l’immobile o la porzione di immobile adibita ad attività non commerciale si esenterà solo questa “frazione di unita”. Se questo non è possibile si applica l’esenzione in modo proporzionale all’utilizzazione non commerciale dell’immobile.

Il governo porrà tre fiducie sulla Legge di Stabilità martedì della prossima settimana e queste saranno votate dalla Camera mercoledì 21. Il via libera finale al testo da parte di Montecitorio è previsto per giovedì.

Le votazioni sulla Legge di stabilità e sul ddl Bilancio, che saranno all’esame dell’Aula della Camera da giovedì pomeriggio (inizialmente era previsto per domani), inizieranno martedì 20 novembre alle 9.30. Tra le 12 e le 13 il governo porrà poi le tre fiducie sul testo, secondo quanto emerso dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Le votazioni sui provvedimenti avranno luogo a partire dal giorno successivo: per ogni fiducia ci sarà come è prassi dichiarazione, chiama e voto. Alle 18 è previsto che via sia l’inizio dell’ultima tranche con le dichiarazioni dei capigruppo in diretta Tv. Il voto finale del provvedimento è atteso per giovedì 22, intorno all’ora di pranzo e sempre in diretta televisiva

Ancora una battuta d’arresto sul tema degli esodati. Il governo è stato battuto in Commissione Bilancio della Camera, che ha approvato un subemendamento all’emendamento dei relatori sugli esodati. Il governo aveva espresso parere contrario.

La Commissione Bilancio della Camera ha respinto inoltre un emendamento che elevava le tasse sulle rendite finanziarie per coprire le spese di salvaguardia degli esodati nonché il taglio del cuneo fiscale. L’emendamento eleva l’aliquota dal 20 al 23%, ma a nome del governo il sottosegretario al Tesoro ha espresso parere contrario.

10.130 I NUOVI ESODATI SALVAGUARDATI – La commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento dei relatori sugli esodati alla legge di stabilità che salvaguarda altre 10.130 persone.
Gli oneri cumulativi fino al 2020 derivanti dall’emendamento ammontano a 554 milioni di euro che si sommano ai 9,2 miliardi necessari alla salvaguardia della precedente platea di esodati, che ammonta a 120 mila persone.

ARRIVA EMENDAMENTO IRPEF-IVA-DETRAZIONI – E’ stato depositato in commissione Bilancio della Camera l’emendamento dei relatori che modifica profondamente la legge di Stabilità su Irpef, Iva, detrazioni e Irap.