Coronavirus: nuova emergenza

VIrus, Coronavirus outbreak ,contagious infection

Coronavirus, questa parola ormai sulla bocca di tutti fa sempre più paura.
I coronavirus sono una vasta famiglia di batteri influenzali chiamati così a causa della forma a corona presente sulla loro superficie.
Il nove gennaio 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha reso noto che l’autorità sanitaria cinese ha isolato un nuovo ceppo di coronavirus mai diagnosticato nell’uomo.
I primi casi si sono manifestati nella città di Wuhan nella Cina centrale,
Da lì la diffusione esasperata di notizie più o meno verosimili sulla malattia; dapprima si è associata la trasmissione del virus all’uomo da parte di specie di pesce vendute nel grande mercato ittico della città; quasi contemporaneamente sul web compariva il video di una giovane che addentava un pipistrello in un ristorante.
A Wuhan è attivo uno dei bio-laboratori di ricerca più pericolosi al mondo; lì ricercatori cinesi studiano virus assolutamente letali per l’umanità, tra cui l’ebola.
La rivista scientifica Nature ha espresso forti dubbi rispetto alle tesi fornite dagli stessi ricercatori cinesi riguardo a una possibile mutazione del batterio originale che attaccava soltanto alcuni animali tra cui serpenti e pipistrelli.
Ma a pochi giorni dalla firma di un importante accordo commerciale tra Usa e Cina non passa inosservato l’elogio del presidente Trump al governo di Pechino per l’azione di contrasto al virus e la “trasparenza” sulle informazioni.
Trasparenza sembra una parola però veramente esagerata in uno stato come la Cina che è solita filtrare qualunque informazione in entrata e in uscita dai suoi confini, un paese in cui la libertà di espressione è sicuramente molto lontana, basti pensare alle recenti manifestazioni di Hong Kong.
Sempre la rivista Nature, nel 2017 mostrava le imponenti misure di sicurezza che caratterizzano il bio-lab di Wuhan ricordando però che nonostante tutto anche altri virus, come ricorderemo tutti la Sars, sia sfuggita dai centri di ricerca di Pechino.
Il più serio e pauroso sospetto è che non ci si fermi qui ma che all’interno di questi siti si creino agenti patogeni modificati per la guerra batteriologica.
Sui giornali e in televisione sembra di ascoltare un copione di Hollywood ma ogni volta il pericolo sembra sempre più tangibile e tanto più cresce il senso di sfiducia nelle autorità.
Ma tutto ciò è relativamente importante.
Ciò che in realtà oggi preoccupa è più che altro il modo di trasmissione del virus e la cura della malattia.
Dopo la Cina, la malattia in pochi giorni sembra aver raggiunto molti stati.
L’Italia ha già attivato una task force per rafforzare i controlli negli aeroporti, sta formando e informando medici e paramedici per eventuali casi nel nostro paese.
Intanto non ci resta che augurarci che venga presto sviluppato un vaccino efficace e pregare per i nostri amici cinesi.