Corruzione: maggioranza spaccata

ROMA – Le commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera hanno approvato un emendamento del Pd che aumenta le pene minime da 3 a 7 anni e quelle massime da 4 a 8 per il reato di corruzione per atti contrari a dovere d’ufficio. Federico Palomba dell’Idv, che per stoppare l’ostruzionismo del Pdl, aveva ritirato i circa 30 emendamenti del suo gruppo, attacca il Pd che non ha fatto altrettanto: “Non è possibile – dice – consentire votazioni di questo tipo solo per fare vetrina. Li devono ritirare come noi”.

SEVERINO, NON SI E’ FORMATA NUOVA MAGGIORANZA – “Non credo si sia formata una nuova maggioranza, per esempio sul falso in bilancio”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, dopo la seduta delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera sul ddl anticorruzione. “La giustizia è sempre stata una palestra molto difficile. Io – ha aggiunto – ho visto una buona volontà, ma a volte ci sono momenti di spaccatura”, ha aggiunto osservando che “il governo aveva accuratamente studiato e selezionato una proposta per trovare una via mediana”

SANTELLI, ‘NO’ A EMENDAMENTI CHE AUMENTANO PENA – Il relatore del Pdl al ddl anti corruzione, Jole Santelli, dà parere contrario “a tutti gli emendamenti presentati al testo che prevedono l’aumento delle pene nel minimo”. E, sempre durante la seduta delle commissioni congiunte Giustizia e Affari Costituzionali della Camera, chiede al ministro Severino di “pronunciarsi con chiarezza su questo punto”.