Costa Concordia, Codacons attacca

Dalle intercettazioni realizzate dai Carabinieri di Grosseto “si capisce chiaramente che i controlli e le successive autorizzazioni sulla messa in sicurezza delle navi non sono stati fatti con la dovuta accortezzà” Lo ha sostenuto il Codacons in una conferenza stampa per fare il punto sulla vicenda del naufragio della Concordia affermando di avere audio esclusivi da cui emergono le “inadempienze e le responsabilità della società Costa Crociere”. Da quanto emerge dalle indagini. sostiene sempre il Codacons, anche la multinazionale Carnival avrebbe “le sue responsabilita”. La prima intercettazione è tra Cristina Porcelli, avvocato di Costa Crociere, e Paolo Parodi, ispettore tecnico nonché Fleet Superintendent dell’unità di crisi di Costa Crociere. I due dialogano genericamente su una nave di prossima uscita dai cantieri. Alla nave è stata riscontrata un’anomalia ad una ‘boccola’. Per rispettare la consegna si conviene che per ovviare il problema si potrebbero fare delle false prove a mare; in caso di prove reali, infatti, la boccola rischierebbe di bruciarsi e la nave dovrebbe rientrare in cantiere. Alla fine della telefonata Parodi afferma che i controlli fatti a velocità limitata erano stato effettuati in precedenza anche su un’altra nave: la Concordia, appunto. Dalla seconda intercettazione, invece, si evince che le porte stagne della Concordia non tenevano.