Crisi, la Casa Bianca attacca l’Ue. Spagna negozia aiuti a banche

(di Roberto Caracciolo) – BRUXELLES – Non ci sono piani segreti per salvare l’euro: piuttosto, si dovrebbe parlare di un progetto per una maggiore integrazione economica e monetaria. All’indomani delle indiscrezioni di stampa secondo cui la Bce e la Ue preparano dietro le quinte un ‘masterplan’ capace di rafforzare la moneta unica, la Commissione Ue ci tiene a sottolineare che tutto avviene alla luce del sole e, soprattutto, che si lavora su piu’ fronti: in particolare anche sull’unione bancaria. All’inizio di una settimana fitta di appuntamenti, come appunto il collegio della Commissione che mercoledi’ dovrebbe spianare la strada al meccanismo salva-banche della Ue, Bruxelles non perde l’occasione di ricordare le sue priorita’. E lo fa anche da Berlino, dove in serata il presidente dell’esecutivo Ue, Jose’ Manuel Barroso, ha incontrato la cancelliera Angela Merkel. Anzitutto, ha detto Barroso, ”servono misure al tempo stesso veloci e a piu’ lunga scadenza”. Il riferimento e’ proprio al piano per un’unione economica e monetaria piu’ forte, che la Ue conta di presentare entro fine anno, come ha annunciato oggi lo stesso presidente permanente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. Al prossimo summit dei leader europei il 28 giugno, Van Rompuy presentera’ gli elementi chiave del piano: riforme strutturali comuni, politica di bilancio integrata, unione bancaria e unione politica. ”Avremo piu’ Europa, non meno Europa”, ha assicurato da Strelna, dove si e’ tenuto il vertice Ue-Russia. E per la Merkel piu’ Europa significa anche dare ”piu’ possibilita’ di controllo alla Commissione europea”. La cancelliera tedesca, alla fine del suo incontro con Barroso, ha inoltre sottolineato che, fra le misure contro la crisi, e’ necessario ”anche parlare di un controllo specifico europeo per le banche di sistema”. Tuttavia, sul tema piu’ pressante dell’unione bancaria Berlino ha preso tempo: ”Ci sono diversi concetti di unione bancaria – ha detto oggi il portavoce del ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schaeuble -. Bisogna aspettare quali proposte Draghi, Barroso e Van Rompuy avanzeranno”. Comunque, ha tenuto a precisare, il progetto legato all’unione bancaria e l’introduzione degli eurobond non hanno percorsi ne’ tempi paralleli. Non a caso, il governo tedesco – che ha ribadito l’intenzione di ratificare il patto di bilancio europeo e il Meccanismo di Stabilita’ ESM entro la pausa estiva, e cioe’ prima del 6 luglio – ha anche sottolineato che di eurobond non si e’ parlato al vertice Merkel-Barroso e che questi titoli sono ”completamente inadatti” per uscire dalla crisi. Intanto, da Bruxelles, il ministro delle Finanze francese Pierre Moscovici ha detto che Parigi ”e’ a favore dell’unione bancaria” e della ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo salva-stati Esm. Questa settimana vedra’ anche la riunione di mercoledi’ del board della Bce sui tassi, ma gia’ domani – secondo indiscrezioni – ci sara’ una conference call fra i ministri dell’Economia del G7 centrata soprattutto sulla crisi del sistema bancario in Spagna. Da parte sua, l’esecutivo Merkel e’ stato chiaro. ”Si’, la crisi e’ massiccia”, ha detto il portavoce di Schaeuble: ma e’ il governo spagnolo che deve decidere sull’eventuale richiesta di aiuti dall’Unione europea. Per il momento, Madrid procedera’ giovedi’ a mettere all’asta titoli di Stato con scadenza ottobre 2014, ottobre 2016 e gennaio 2022.

ROMA – Chiusura in ordine sparso per le Borse Europee, con Madrid e Milano che mettono a segno un rimbalzo mentre Francoforte e Zurigo archiviano la seduta in rosso e Parigi termina poco sopra la parita’. Chiusa Londra per i festeggiamenti del Giubileo della regina. Sul fronte obbligazionario, si allenta leggermente la tensione sui titoli di Stato dell’Italia e della Spagna con gli spread che chiudono rispettivamente in calo a 442 e 510 punti, poco prima che dalla Casa Bianca arrivasse una doccia fredda: i mercati, dicono da Washington, mostrano ancora scetticismo sul fatto che l’Europa possa compiere i passi necessari per risolvere la crisi e per rimuovere i rischi che la situazione possa peggiorare. Madrid segna un rialzo del 2,88% sulle attese per la negoziazione di un piano per ricapitalizzare il proprio sistema bancario. Secondo indiscrezioni di stampa, il governo spagnolo vorrebbe ricorrere ad aiuti diretti in modo che l’intervento non rientri nel quadro di un salvataggio internazionale che imporrebbe nuove misure di austerity. Il presidente del gruppo Santander, Emilio Botin, ha spiegato che la Spagna non ha bisogno di un salvataggio ma la Ue deve apportare dei fondi al settore finanziario per circa 40 miliardi di euro attraverso un tipo di strumento da definire. Bankia, Catalunya Caixa, Novacaixa Galicia e Banco de Valencia dovrebbero essere i destinatari degli aiuti europei, ha sottolineato Botin. E a trainare il listino madrileno sono stati proprio i bancari. Banco Santander e Bbva, ad esempio, guadagnano rispettivamente il 5% e il 4%. Sulle anticipazioni di un piano per ricapitalizzare le banche spagnole che non figuri come aiuti diretti a Madrid, ne approfitta anche Milano che guadagna l’1,19%. E anche a Piazza Affari vola il settore bancario: Intesa SanPaolo segna +5,76%, Banco Popolare +5% e Unicredit +4,48%. Non riescono a sfruttare l’effetto Madrid la Borse di Francoforte (-1,2%), Zurigo (-1,11%) e Parigi (+0,14%), che invece scontano alcuni dati macro piuttosto deludenti in arrivo dagli Usa e dalla Cina. Negli Stati Uniti gli ordini industriali hanno visto un calo a sorpresa ad aprile, mentre in Cina si e’ registrato un rallentamento dell’attivita’ nel settore dei servizi. Dati questi che alimentano i timori di un raffreddamento della crescita mondiale. Sul listino tedesco vanno giu’ i titoli automobilistici: Volkswagen e Bmw perdono oltre il 3%, Daimler circa il 2%. Sui mercati valutari l’euro risale dai minimi da quasi due anni a questa parte nei confronti del biglietto verde. La moneta unica si apprezza fino a 1,2510 dollari, dopo essere scivolata venerdi’ scorso a 1,2288 dollari, segnando la quotazione piu’ bassa dal 1 luglio 2010.