Da Bossi nuovo stop sulle pensioni Insulti a Casini e ai giornalisti

ROMA – Dopo aver sentito che cosa ha detto ieri sera Casini “ho telefonato a Berlusconi e gli ho detto: ‘ci vediamo, parliamo e ci mettiamo d’accordo ma non toccare le pensioni, troveremo un’altra vià”. Così il leader della Lega Nord, alla festa del partito ad Alzano Lombardo, torna a mettere il veto su qualsiasi intervento sulla previdenza.

Poi, una nuova parata di insulti. “La Lega ha salvato le pensioni, nonostante quello che dice quello str… di Casini”, ha detto dal palco il segretario del Carroccio. Che quindi se l’è presa con i giornalisti. “Ai giornalisti bisogna dare quattro legnate: hanno inventato una grande manifestazione dei centri sociali, ma non c’è stato niente”, ha sostenuto riferendosi ai resoconti dei quotidiani sulla manifestazione davanti all’hotel ferrovie di Calalzo.

Calderoli contro i paolini. E’ un agosto senza riposo quello del ministro Roberto Calderoli. Che vuole, spiega “arrivare alla fine del mese con una proposta di piano di rilancio per l’economia”. Per poi, dice ancora, “passare alla fase di attacco, ma senza cadere nella tentazione dei libri dei sogni”. “Noi siamo pronti a discutere e a confrontarci con maggioranza e opposizione – sottolinea Calderoli -, per poter così respingere gli attacchi di chi, in questo agosto, sta elaborando un vero ‘colpo di Stato’. E quando il gioco si fa duro i duri entrano in azione e cominciano a giocare”.

Tra i temi caldi la crisi, la manovra, il bisogno
di unità e quello di contrastare e arginare quelli che Calderoli definisce i “poteri forti”, alleati contro il governo, e i loro “maitrasse editoriali”. Tra le testate da combattere adesso arriva Famiglia Cristiana.

L’articolo uscito online pubblicato dal settimanale dei Paolini e dedicato al Senatur, con il titolo “Lega, il Bossi è solo”, ha suscitato la reazione indignata del ministro Calderoli. Subito passato al contrattacco e pronto a definirle il giornale “una tra le testate dei ‘mercanti del tempio’..”

“Ringrazio Iddio che la mia fede è forte. Così riesco a superare il fatto che una testata come Famiglia Cristiana, che ormai nulla ha a che fare con la famiglia e con la cristianità, scada nell’uso di toni blasfemi e vere e proprie bestemmie e si iscriva così tra le testate dei ‘mercanti del tempio’. La mia fede mi fa resistere a certi attacchi sapendo che i mercanti del tempio saranno scacciati”, dice Calderoli.

“Famiglia Cristiana – sostiene Calderoli – la si vede sempre meno agli ingressi delle chiese perché ormai non viene ritenuta espressione di cristianità ma di ‘politica’. E in chiesa sempre meno si vedono anche coloro che dirigono o scrivono per certe testate perché sono troppi intenti a mercanteggiare nel tempio”. “Non hanno di meglio da fare che trascendere nell’insulto personale”, conclude il ministro.

L’articolo pubblicato nella sua versione online da Famiglia Cristiana e dedicato a Bossi parla della dissolvenza di un leader “stanco” e “debole” la cui “canottiera (FOTO 1) non è più il simbolo orgoglioso dell’indipendenza popolana dei lumbard esibita in Costa Smeralda alla corte del Gran Visir Berlusconi, ma assomiglia a qualcosa di patetico, di donchisciottesco”. “E’ come l’ombra di se stesso, sempre più stanco 2 e in fuga (VIDEO 3) dai suoi elettori. Che si sentono traditi”, scrive il settimanale dei Paolini, secondo cui sono lontani i tempi in cui Bossi stupiva tutto e tutti.

“Quest’anno il Senatur pare il cavaliere inesistente di Calvino. Attraversa come un’ombra la scena politica, spesso fuggendo dai suoi contestatori (come è avvenuto in Cadore), stanco, debole, disincantato, protetto dal suo ‘cerchio magico’ di ‘famigli’ e pretoriani, mentre il resto dei colonnelli della Lega cospira nel silenzio prefigurando il dopo-Bossi e la base del Carroccio si pone il problema se votare ancora Lega o no”, scrive Famiglia Cristiana. Che continua: “Biascica battute volgari e offensive all’indirizzo dei colleghi di governo” e ora la Lega “rischia di morire o quantomeno di disgregarsi”.

Per il ministro per la Semplificazione Normativa e coordinatore delle segreterie della Lega Nord, “rispetto alla manovra si sentono troppe dichiarazioni o proposte a ruota libera, talune prive di significato o addirittura contraddittorie, provenienti dall’area di maggioranza, dal Pdl e persino dalla Lega, ma la credibilità nei confronti del Paese la si acquisisce soltanto presentando una proposta unitaria, pertanto il modello che noi proporremo è quello che ben conosciamo e che è l’unico che funziona, ovvero il modello della Padania, una realtà che per numeri concorre, anche in questo momento di crisi, con la Germania stessa”.

In ultimo, l’appello. “L’appello che rivolgo – conclude il ministro – non è destinato soltanto agli alleati, ma anche all’opposizione, che diversamente rischia di fare la figura dell’utile idiota a vantaggio di chi gioca una partita ‘sporca’ sui titoli di Stato, su quelli della Borsa e, stando dietro ad una scrivana, senza metterci la faccia, gioca sui destini dei lavoratori, delle famiglie, delle imprese e del Paese intero…”.

L’attacco a Montezemolo. “Finalmente sono arrivati i Montezemolo, quelle scoreggie d’umanità che non hanno mai lavorato in vita loro”. Così Roberto Calderoli ha fatto riferimento a Luca Cordero di Montezemolo, in un discorso in cui attaccava i poteri forti, durante il suo comizio alla Berghem Fest di Alano Lombardo.