Diffamata Carfagna, Guzzanti condannata

“Ho avuto torto non è un titolo sarcastico è la verità. Per la verità ho insultato Berlusconi, ma la Carfagna ha tutto il diritto a sentirsi offesa”. Lo scrive dal suo blog Sabina Guzzanti, costretta a pagare 40 mila euro all’ex ministra della Pari opportunità Mara Carfagna per decisione del giudice che ha ritenuto diffamatorie le affermazioni pronunciate dall’attrice durante il suo intervento dal palco del ‘No-Cav-Day’, la manifestazione organizzata in piazza Navona a Roma nel luglio del 2008. Ma, argomenta Sabina Guzzanti, “non erano ancora usciti gli scandali, non si sapeva ancora nemmeno di Noemi Letizia, ma la Carfagna ministro mi era sembrata uno sfregio. I fatti mi hanno dato molta più ragione di quella che volevo avere”.

Guzzanti ricorda quindi la frase incriminata e insiste: “questa frase è stata ritenuta offensiva. E lo è non ci piove. Per questa offesa è stato stabilito un prezzo. Non un milione di euro come aveva chiesto la Carfagna, ma 40mila cifra più proporzionata (…)”. Quello che Guzzanti contesta “é che se è vero che è un’offesa quella da me proferita, è pur vero che è di molto più offensivo quello che gli italiani e le italiane in particolare, hanno subito con la nomina della Carfagna a ministro”. “Un allarme rosso – rileva – che avrebbe dovuto mobilitare donne e uomini che sono intervenuti a dire ‘se non ora quando’ solo quando era troppo tardi. Siamo stati offesi ma l’offesa che abbiamo subito non è risarcibile da nessun tribunale. Il codice non ci tutela. Eppure è indubbio che ci ha danneggiato, che ne stiamo pagando e ne pagheremo le conseguenze in termini sia economici che di dignità e qualità della vita chissà per quanto tempo”.

E, conclude Guzzanti, “pagherò quindi non dico volentieri ma con una certa soddisfazione questi 40 stuzziconi che guadagnerò lavorando e pagando una bella fetta di tasse che andranno in buona parte a pagare altri festini, altri appartamenti di lusso, altri costumi da maiale e da schiave romane, altri yacht, altre parure….”.”Sono sicura che la Carfagna donerà questi soldi in beneficenza. Mi sento di dire però che è la mia la beneficenza più compassionevole. Una donazione per tutti quelli che non hanno potuto parlare, modestissimo ma sincero risarcimento per l’umiliazione subita”.