Divario record salari-inflazione

A settembre, su base annua, la forbice tra l’aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,7%) e il livello d’inflazione (+3,0%), su base annua, ha toccato una differenza pari a 1,3 punti percentuali. Si tratta del divario piu’ alto almeno dal 1997. E’ quanto risulta dal confronto dei dati Istat.
Oggi l’Istat ha, infatti, diffuso i dati sull’andamento delle retribuzioni contrattuali, aggiornati al mese di settembre. Cifre che mostrano su base mensile un, seppur lieve, segno positivo (+0,3%), mentre su base annua la distanza tra l’aumento dei salari e quella dei prezzi si e’ allargata ancora. A settembre il tasso d’inflazione annuo si e’ attestato al 3%, accelerando nel confronto con il mese precedente, al contrario le retribuzioni sono rimaste ferme allo stesso livello (1,7%).

RETRIBUZIONI SETTEMBRE +0,3%MESE,+1,7% ANNO – Le retribuzioni contrattuali a settembre hanno registrato un aumento dello 0,3% rispetto ad agosto, dopo due mesi di crescita zero; mentre su base annua hanno segnato una rialzo dell’1,7%, come gia’ a luglio e agosto. Lo rileva l’Istat , ricordando che il tasso d’inflazione annuo a settembre e’ stato pari al 3%. Quindi il rialzo tendenziale delle retribuzioni e’ stato inferiore a quello dei prezzi al consumo. Nella media del periodo gennaio-settembre 2011 l’indice e’ cresciuto dell’1,8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Con riferimento ai principali macrosettori, fa sapere sempre l’Istat, a settembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano una crescita tendenziale media del 2,0% per i dipendenti del settore privato e dello 0,6% per quelli della pubblica amministrazione. Gurdando piu’ da vicino i diversi comparti, quelli che a settembre presentano gli incrementi maggiori rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono: militari-difesa (+3,7%), forze dell’ordine (+3,5%) e attivita’ dei vigili del fuoco (+3,1%). Si registrano, invece, variazioni nulle per ministeri, scuola, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale. Nel mese di settembre, nessun accordo contrattuale in attesa di rinnovo, tra quelli monitorati dall’indagine, e’ stato siglato. Inoltre, sottolinea l’Istituto di statistica, se nel totale dell’economia la quota di dipendenti in attesa e’ del 33,1% nel settore privato e’ del 12,9%. Infatti, dei circa 4,3 milioni di dipendenti che aspettano, circa tre milioni sono del pubblico impiego, visto il blocco deciso della procedure contrattuali nella Pa.

OCCUPAZIONE GRANDI IMPRESE AGOSTO FERMA,-0,6% SU ANNO – Ad agosto l’occupazione nelle grandi imprese, al lordo dei dipendenti in cassa integrazione, resta ferma rispetto a luglio, registrando quindi una variazione nulla su base mensile (dato destagionalizzato), mentre al netto della cig segna un lievissimo aumento (+0,1%). Lo rileva l’Istat, aggiungendo che nel confronto con agosto 2010 l’occupazione scende dello 0,6% al lordo della cassa e dello 0,5% al netto.

A SETTEMBRE AUMENTA ATTESA RINNOVO,21,4 MESI – In media, i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto a settembre sono 21,4, in deciso aumento rispetto al settembre dello scorso anno, quando erano 12. Lo rileva l’Istat. A fine settembre risultano in attesa di rinnovo 31 accordi contrattuali, relativi a circa 4,3 milioni di dipendenti. Lo comunica l’Istat, precisando che la quota di dipendenti che aspettano il rinnovo e’ pari al 33,1%.