E’ scattato lo sciopero dei benzinai

5698f095141df56ecfe5f91cbec361af_283753Il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, ha convocato i petrolieri al ministero per un “incontro” sui prezzi della benzina mentre i rifornimenti diventano difficili sulle autostrade. E’ scattato lo sciopero che proseguirà fino alle 6 di venerdì e a nulla finora sono valsi tentativi di mediazione e moniti di garante per gli scioperi e del governo.
La questione è annosa e aperta su diversi fronti: le tre associazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio sottolineano che la rete ha perso il 50% delle vendite per colpa di politiche dei prezzi sbagliate delle aziende mettendo a rischio 6000 posti di lavoro. Sul nodo dei rincari, invece, i petrolieri varcheranno il portone del ministero dello Sviluppo la prossima settimana. Ieri il ministro aveva annunciato un richiamo ai petrolieri.

Il ministero dello Sviluppo Economico, attraverso l’Osservatorio Prezzi, annuncia un monitoraggio dei prezzi. E sembra frenare. “In questo momento – ha affermato il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari – è necessario non fare allarmismo, perché non registriamo a livello nazionale fenomeni speculativi in atto, anche se dobbiamo rilevare un aumento dei prezzi. Aumento che però riguarda tutta l’Europa e che presenta comunque un differenziale inferiore rispetto allo scorso anno “.

Anche i petrolieri si difendono. Il presidente dell’Up Alessandro Gilotti parla di “polemiche pretestuose” e di aumenti “conseguenza di un generalizzato incremento delle quotazioni internazionali” Parallelo la vertenza dei distributori autostradali. Il Garante per gli scioperi, Roberto Alesse, ha convocato per domani i rappresentanti delle compagnie petrolifere e il concessionario Autostrade per l’Italia. Ma intanto lo stop scatta, mentre nei giorni scorsi, complice la situazione politica di alcuni paesi come l’Egitto, i prezzi dei carburanti hanno ricominciato a correre. Distributori chiusi quindi fino a venerdì mattina non solo sulle autostrade ma anche su tangenziali e raccordi. Secondo le associazioni di categoria, nonostante la sottoscrizione di un documento esattamente un anno fa tra ministero dello Sviluppo economico, società autostradali e compagnie petrolifere nulla è cambiato se non in peggio ” ed i concessionari delle tratte autostradali hanno visto incrementare “fuori da ogni logica di mercato e di ragionevolezza ” le royalty pretese su ogni litro di benzina e gasolio venduto in autostrada.

Dal canto loro le compagnie petrolifere insistono nell’imporre i prezzi dei carburanti più alti d’Europa”. Per il presidente dell’UP però “in questa fase i prezzi hanno riflesso in maniera del tutto parziale e contenuta gli aumenti internazionali”. “Il vero problema – ha proseguito Gilotti – è l’elevato carico fiscale che per la benzina è superiore a 1,03 euro/litro, il 60% del prezzo totale. Inoltre, i prezzi attuali sono assolutamente inferiori rispetto al prezzo medio del 2012”.