‘Enrica Lexie’, polizia a bordo per indagini. De Mistura: la verita’ dalla prova balistica

NEW DELHI – Tre team della polizia si trovano a bordo della petroliera Enrica Lexie, che da stamattina e’ tornata al terminal petrolifero di Kochi, per permettere ulteriori indagini. Si tratta del team investigativo speciale che sta seguendo l’inchiesta, di una squadra di esperti e della polizia doganale. La delegazione italiana, e’ invece impegnata a completare le formalita’ procedurali con la polizia di Kochi necessarie per il sequestro delle armi dei due maro’ che dovra’ avvenire alla presenza degli italiani.

La prova balistica che sara’ realizzata sulle armi che si trovano a bordo della ‘Enrica Lexie’ dovra’ sciogliere un dilemma fondamentale e ”dire se e’ giusta la tesi della magistratura indiana o quella dei legali dei nostri militari”. Lo ha detto oggi all’ANSA il sottosegretario agli Esteri italiano Staffan de Mistura. Rientrato a New Delhi dal Kerala dove ha incontrato le autorita’ locali ed i maro’ Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, De Mistura ha in programma un colloquio nel pomeriggio al ministero degli Esteri con il responsabile degli Affari occidentali del inistero, M. Ganapathi. ”Riguardo alla prova balistica – ha spiegato – essa sara’ fondamentale e dovra’ dirci se l’errore e’ stato da parte delle autorita’ indiane che hanno accusato di omicidio i nostri militari o dai legali degli italiani che hanno sostenuto che gli spari sono stati di avvertimento”. Dopo aver ribadito ”l’apprezzamento del governo italiano per la decisione dell’India di condividere i test balistici dell’incidente, De Mistura ha concluso:”Noi tutti siamo consapevoli che le vittime sono pescatori e non pirati”, e ”siamo veramente addolorati per la loro morte”.

Le procedure di acquisizione delle armi utilizzate dai militari italiani a bordo della ‘Enrica Lexie’ cominceranno non oggi come si ipotizzava, ma domani quando e’ previsto l’arrivo del team di esperti dall’Italia. Lo ha detto all’ANSA una fonte che segue direttamente la vicenda sul posto.

INDIA, NIENTE CARCERE, PROLUNGATO FERMO
dell’inviata Maria Grazia Coggiola

KOCHI – Dopo quattro giorni di tensione, si é finalmente aperto uno spiraglio nello scontro diplomatico e legale tra India e Italia con la proroga di sette giorni del fermo di polizia per i due marò – che quindi evitano, per il momento, il carcere – e la decisione italiana di collaborare nelle indagini sull’uccisione di due pescatori lo scorso 15 febbraio al largo delle coste del Kerala. La sorte dei fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha assicurato oggi il premier Mario Monti, è al centro dell’attenzione del governo, che è “impegnato in tutte le sue articolazioni e in ogni minuto” per riportarli in Italia.

Alla distensione ha contribuito l’azione diplomatica del sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, negoziatore di vasta esperienza, giunto ieri sera a Kochi per parlare con le autorità locali e per incontrare i due militari reclusi in una foresteria della polizia. In sintonia con le parole di Monti, ha detto che “l’Italia è con loro e che non saranno lasciati soli”. Una dichiarazione importante per rassicurare le famiglie a casa con le quali ha “parlato a lungo”, ricordando “la dignità e professionalità con cui stanno affrontando questo difficile periodo”. La missione del sottosegretario era iniziata tra alcune nubi dopo un incontro a tarda serata con il chief minister del Kerala, Oomen Chandy, irremovibile nella sua posizione di mandare a processo i due marò e anche contrario all’ipotesi lanciata da De Mistura di incontrare le famiglie dei due pescatori per esprimere il cordoglio del governo italiana.

Tra l’altro, sempre oggi, le sorelle di una delle due vittime, Ajesh Binki, si sono rivolte a un giudice per chiedere un indennizzo equivalente a 300 mila euro da ottenere, secondo loro, con il sequestro e la vendita all’asta della nave. Il primo raggio di sole è arrivato solo nel primo pomeriggio con la notizia dell’ammissione del ricorso presentato ieri all’Alta Corte del Kerala in cui l’Italia contesta la giurisdizione indiana sul tratto di mare in cui è avvenuto l’incidente. Il tribunale ha indetto una nuova udienza per martedì prossimo, chiedendo una contro memoria all’India e auspicando una “maggiore collaborazione” degli italiani con gli investigatori locali. Come ha osservato De Mistura, dopo aver incontrato i due marò insieme all’ambasciatore italiano a New Delhi, Giacomo Sanfelice, uno dei punti chiave di tutta la vicenda sarà l’esame balistico sui proiettili e il confronto con le armi usate dai marò.

A questo proposito, il team diplomatico italiano è riuscito a imporre le proprie condizioni per la perquisizione e sequestro delle armi ordinata due giorni fa dal tribunale di Kollam. La richiesta principale era che la polizia fosse affiancata da osservatori italiani al momento dell’acquisizione degli indizi sulla petroliera. A questo scopo, la Enrica Lexie dovrà ritornare nella rada di Kochi, una manovra che si presenta complicata per la presenza di altre petroliere ancorate ai terminal del porto.