Equitalia, Monti solidale Fai lo minaccia

(di Maria Gabriella Giannice) – Due lettere firmate dagli anarchici informali del Nucleo Olga sono arrivate oggi ai quotidiani calabresi ‘La Gazzetta del Sud’ e ‘Calabria Ora’ con minacce al premier Mario Monti e al presidente di Equitalia Sud. Ci sarebbero forti dubbi sull’autenticità dei documenti ma le minacce restano preoccupanti. Sarà blindato l’incontro previsto per la mattinata fra il capo del governo e Attilio Befera. Monti porterà al direttore dell’Agenzia delle Entrate e presidente di Equitalia la sua solidarietà dopo l’escalation di attentati e atti di aggressione subiti da diversi dipendenti in tutta Italia. Il più mediatico: il sequestro di 15 persone e poi di un solo dipendente da parte di un imprenditore bergamasco che doveva all’erario poco più di 2.000 euro Questa mattina, durante la cerimonia di apertura del “Forum della P.A.”, Monti ha voluto ringraziare “i dipendenti della Pubblica amministrazione che corrono rischi per la loro incolumità fisica” e ha ribadito loro “che la vicinanza e il supporto del governo sono incondizionati e costanti”. Anche se non ha citato espressamente l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia il riferimento alle due società incaricate delle verifiche e della riscossione dei tributi era chiaro. Nel giro di poche ore il premier si è ritrovato ad essere lui oggetto della solidarietà delle forze politiche e sociali. “Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti” si legge nella lettera inviata dal sedicente Fai, ritenuta però molto probabilmente il gesto di un mitomane, anche se per questo non una minaccia meno pericolosa. I “7 rimasti” sarebbero gli obiettivi che gli Anarchici informali del Nucleo Olga hanno detto di voler colpire nella rivendicazione dell’attentato all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Oltre al premier nel mirino dei terroristi è finito anche il presidente di Equitalia Sud. “Fai Calabria – si legge nel messaggio dei terroristi – avvisa che Equitalia Sud sarà oggetto di attenzione nella persona del suo presidente”. E al Ministro dell’Interno : “La Signora, Ministro Cancellieri, ha detto che se si attacca Equitalia è come attaccare lo Stato, quindi attaccheremo lo Stato anche attraverso Equitalia fin quando lo Stato non cambierà marcia a tutelare il Popolo, gli Operai e le Imprese”. Nella rivendicazione dell’attentato di Genova i terroristi citavano Equitalia (“Potevamo colpire alla ricerca del consenso lì dove il dente duole per esempio qualche funzionario di Equitalia ma con questa azione non siamo alla ricerca del consenso”) e all’attentato fatto dal Fai/Fri alla fine del 2011 dove rimase gravemente ferito un funzionario di Equitalia. Anche per ragioni di sicurezza l’incontro di domani fra il premier e Befera sarà a porte chiuse e, salvo decisioni dell’ultimo momento, non ci sarà conferenza stampa. Oltre alla solidarietà durante l’incontro saranno confermate le strategie di lotta all’evasione. Ma potrebbero arrivare in quella sede alcuni segnali per allentare un po’ la tensione, dalla possibilità di certificare i crediti con la pubblica amministrazione e operare compensazioni con le somme iscritte a ruolo al calo dell’aggio per la società di riscossione che alleggerirebbe per tutti le cartelle esattoriali. Restituendo all’esattore il volto umano di chi applica le leggi ma è consapevole delle difficoltà opposte dalla crisi. Sul “logoramento” del rapporto tra fisco e cittadini intervengono i sindacati dell’Agenzia delle Entrate. Tutte le sigle firmano un documento nel quale ribadiscono l’importanza della lotta all’evasione. Ma aggiungono: “é intollerabile che anche decine di migliaia di colleghe e colleghi ogni giorno, con retribuzioni modeste, combattano una improba lotta all’evasione, a fronte di un sistema fiscale che non ha garantito l’equità e che colpisce soprattutto i redditi da lavoro e da pensione”. Come dire, lavoratori del fisco impegnati per lo Stato ma anche cittadini alle prese con la crisi, come tutti gli altri.