Esodati: Fornero, decreto poi soluzione per altri

ROMA – Il decreto sui 65 mila salvaguardati dall’allungamento dell’età pensionabile è pronto ma il Governo subito dopo si metterà con le parti sociali a cercare una soluzione per gli altri esodati che sono fuori da questo intervento. Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero parlando alla Camera per il rapporto annuale dell’Inps. Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ha sottolineato che la condizione di tutti gli esodati ”deve trovare una soluzione che valga per tutti, non solo per il contingente” di 65.000 lavoratori salvaguardati, individuati dal decreto che dovrebbe essere emanato a giorni dal ministro del Lavoro e da quello dell’Economia. Duro la reazione di Susanna Camusso, segretario della Cgil: ”Una soluzione in due tempi per gli esodati e’ un disprezzo nei confronti delle persone”.

INPS: 52% PENSIONI SOTTO 1.000 EURO – Oltre 7,2 milioni di pensionati Inps, pari al 52,1% del totale ha un reddito pensionistico complessivo inferiore a 1.000 euro al mese. Lo si legge nella Relazione annuale Inps sul 2011 secondo la quale il reddito pensionistico medio è di 1.131 euro. Se si guarda al complesso delle pensioni in essere sono sotto 1.000 euro il 77% degli assegni. L’Inps sottolinea come solo il 2,9% dei pensionati 403.000 persone possa contare su piu’ di 3.000 euro al mese mentre il 76,2% (oltre tre quarti del totale) deve fare i conti con meno di 1.500 euro. Hanno meno di 500 euro di reddito pensionistico al mese 2,39 milioni di pensionati, il 17,2% del totale. Il reddito pensionistico medio (1.131 euro) dei pensionati e’ superiore alla pensione media (770 euro) perche’ i pensionati possono essere titolari di piu’ trattamenti. Al 31 dicembre 2011, sottolinea l’Inps, i pensionati dell’Istituto erano 13.941.802 (16,6 milioni se si considerano anche i pensionati Inpdap e Enpals), 59% dei quali donne. Le donne percepiscono il 44% del totale degli importi pensionistici mentre gli uomini che rappresentano il 41% del totale dei pensionati possono contare sul 56% dei redditi da pensione. Il reddito pensionistico medio e’ di 1.131 euro in aumento del 4,33% rispetto ai 1.084 euro del 2010 (ma il dato risente delle nuove pensioni con importo piu’ alto rispetto a quelle estinte). L’importo medio delle pensioni (sia previdenziali che assistenziali) e’ pari a 770 euro. Le pensioni previdenziali (ovvero quelle che traggono origine da contribuzione) hanno un importo medio di 859 euro mentre quelle assistenziali valgono in media 399 euro. Il valore medio delle pensioni percepite dalle donne (569 euro) e’ notevolmente inferiore a quello dell’assegno medio degli uomini (1.047 euro). Cio’ e’ dovuto alla maggiore presenza femminile fra i titolari di prestazioni assistenziali (di importo piu’ basso) sia ai valori medi delle pensioni previdenziali, piu’ basse per le donne (che sono titolari soprattutto delle pensioni di vecchiaia mentre gli uomini sono largamente prevalenti tra i titolari delle pensioni di anzianita’ che hanno importi medi piu’ alti. Se si guarda agli importi delle pensioni (18,3 milioni di assegni compresi 2,7 milioni di invalidita’ civile) quasi la meta’ (9 milioni di trattamenti pari al 49,1%) e’ inferiore ai 500 euro mentre un altro 27,9% e’ tra i 500 e i 1.000 euro (il 77% del totale quindi e’ sotto i 1.000 euro). Solo 265.143 assegni sono superiori a 3.000 euro e tra questi solo 20.092 erogati a donne. Il 59,7% delle pensioni erogate a donne e’ sotto i 500 eur

NEL 2011 1,4 MILIONI LANORATORI IN CASSA INTEGRATIZIONE – Nel 2011 sono stati interessati alla cassa integrazione oltre 1,4 milioni di lavoratori (il 10,7% del totale dei lavoratori dipendenti) con un calo del 7,6% sul 2010: e’ un asltro dato emerso dal Rapporto annuale dell’Inps secondo il quale in media si e’ rimasti in cassa due mesi e quattro giorni. Sulla base delle ore effettivamente utilizzate di cig (531,8 milioni di ore a fronte dei 973 milioni autorizzati alle aziende nell’anno) emerge che le unita’ lavorative annue non utilizzate nell’intero 2011 sono state 265.942. Ma se per la cassa integrazione ordinaria i conti sono in attivo (1.294 milioni di spesa Inps tra indennità e contribuzione figurativa a fronte di 2.710 milioni di contributi versati dalle aziende) la cassa straordinaria è in rosso con 2.362 milioni di spesa (1.311 le indennità e 1.051 milioni la contribuzione figurativa) a fronte di appena 1.042 milioni di contributi. Per la cassa in deroga la situazione è ancora più preoccupante con 1.355 milioni di costo complessivo nell’anno a fronte di appena 25 milioni di contributi (per la cassa in deroga non sono previsti contributi a carico di aziende e lavoratori come accade per cig e cigs). La spesa per la disoccupazione è stata pari a 6.544 milioni ai quali si aggiungono 5.104 milioni per la contribuzione figurativa (solo 3.481 milioni di contributi versati nell’anno). Per l’indennità di mobilità l’Inps ha speso nell’anno 1.401 milioni di euro e 1.040 milioni per la contribuzione figurativa (a fronte di 640 milioni di contributi versati). I beneficiari dell’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola sono stati 494.335 (526.058 i beneficiari della disoccupazione ordinaria agricola). La disoccupazione con requisiti ridotti è stata concessa a 495.891 persone per quella non agricola e 5.810 per quella agricola. Le ore di cassa integrazione autorizzate alle aziende nel complesso nel 2011 sono state 973 milioni con un calo del 18,8% sul 2010.