Falcone ‘grigliato come un salsicciotto’, menù choc in pub viennese

FA SCANDALO PUB VIENNA, CHIAMA I PANINI COME VITTIME DI MAFIAGli eroi dell’antimafia cotti alla griglia. La proposta di un pub viennese, che nasce come un’operazione di marketing, suscita in Sicilia solo indignazione. Non solo il menu ma anche il nome del locale, ”Don Panino”, attinge a un campionario di luoghi comuni sulla mafia. Colpiscono intanto le denominazioni dei panini: don Greco, don Buscetta, don Corleone, don Mori, don Falcone e don Peppino. Chiaro il riferimento a Peppino Impastato, che dai microfoni di una radio privata attaccava la cosca di don Tano Badalamenti. Impastato venne dilaniato da una bomba in uno scenario che doveva simulare un attentato. Invece era un delitto di mafia.
Nella descrizione del menu’ si legge: ”Siciliano dalla bocca larga fu cotto in una bomba come un pollo nel barbecue”. Il panino che porta il nome di Giovanni Falcone viene descritto cosi’: ”Si e’ guadagnato il titolo di piu’ grande rivale della mafia di Palermo ma purtroppo sara’ grigliato come un salsicciotto”. ”E’ un episodio gravissimo frutto non solo di un cattivo gusto commerciale. C’e’ qualcosa di piu’ profondo”, avverte Danilo Sulis presidente di Radio 100 passi, lo stesso nome del film che ha raccontato la vita e la morte di Impastato. ”Il menu’ – aggiunge Sulis – non e’ solo offensivo nei confronti di Falcone e Impastato ma fa un lavoro piu’ sottile perche’ accomuna boss mafiosi e collusi con le vittime della mafia”.

DON PANINO HA CHIUSO 2 MESI FA, ERA DI ITALIANI – Un locale chiuso, dove si legge, in vetrina, ‘saldi 70%’: è questo quello che resta attualmente di ‘Don Panino’, a Vienna, secondo quanto verificato dall’ANSA all’indirizzo della paninoteca, finita nelle polemiche per i panini con dei nomi che sfregiano la memoria degli eroi antimafia. Il locale, in Seidengasse 31, era stato aperto da italiani, che vendevano prodotti del Sud Italia. Un residente dell’edificio in cui si trova il locale ha raccontato: “Non vedo più nessuno già da due mesi, forse si sono trasferiti. Vendevano prodotti italiani e panini, consegnandoli anche a domicilio”. “Io ci ho fatto la spesa solo una volta – ha aggiunto – ma dei panini dedicati alla mafia non sapevo nulla”. Sulla porta del locale compare anche un adesivo ‘Cipriani food’ e all’interno del locale si intravedono delle scatole con lo stesso marchio. Contatto dall’ANSA, il patron Arrigo Cipriani ha spiegato che probabilmente il locale importava prodotti del suo marchio. “Ovviamente non c’entriamo nulla con il locale in quanto tale, probabilmente importavano la nostra pasta all’uovo, per la quale abbiamo grossi ordinativi anche in Germania e Austria”, ha spiegato.

FARNESINA,’DON PANINO’ INACCETTABILE E OFFENSIVO – Su istruzioni del ministro degli Esteri Bonino, l’incaricato d’affari dell’Ambasciata italiana a Vienna è intervenuto presso le autorità austriache sul caso del locale ‘Don Panino’ riferendo come l’Italia ritenga “inaccettabile” e “offensivo” utilizzare nomi di persone distintesi nella lotta contro la mafia in maniera distorta.

SU FB I PROPRIETARI ITALIANI RACCONTANO – “Nostalgia del cibo di casa”. Così Marco e Julia Marchetta raccontano su Facebook come sia nata l’idea di aprire un locale a Vienna per offrire dei panini dedicati alla mafia: cibo ‘cult’, nella loro descrizione, ma finito nella bufera di polemiche per i panini con dei nomi che sfregiano la memoria degli eroi antimafia. Sulla pagina del social network si leggono gli insulti degli internauti: “Vergogna, Schande! Shame! Offendete la memoria dei caduti come Giovanni Falcone e tutto il movimento antimafia, il vostro menù pseudo umoristico può far ridere solo gente idiota e/o di merda!”, scrive ad esempio Dario. “Condividere, segnalare, far chiudere, riprendiamoci l’onore italiano”, scrive Alessandra. “L’origine dell’idea dei panini-mafia cult l’hanno avuta Marco e Julia Marchetta – si legge invece nella descrizione del gruppo su FB – nell’estate del 2009, a casa in Sud Italia”. “Entrambi avevano una fame enorme e nessuna voglia della cucina del luogo. Fast food o pizza non erano in questione. Dopo molte riflessioni si sono accordati su una ciabatta fresca e creata con amore e nei dettagli, un panino pieno di delizie tipiche del loro paese, che finora non si poteva comprare in questa combinazione e a questa qualità”. In homepage, un giovane – camicia bianca, giacca blu e ‘coppola’ in testa – addenta uno lungo panino farcito, strapieno di ingredienti. Sotto è lo stesso ‘Don Panino’ a dare notizia del trasloco del locale: “Lavoriamo ad una nuova location”.