Fini al forum ANSA: ‘A governo con Bersani o Maroni, ma sui programmi’

“Se parteciperei a un governo con Bersani? E’ una domanda che mi hanno fatto centomila volte: lo farei con Bersani, ma anche con Maroni, bisogna vedere per far cosa. Bisogna vedere in termini programmatici”. Così il leader di Fli Gianfranco Fini, al forum dell’ANSA.
Quale sarebbe l’impegno politico di Fini se Fli non superasse il test dell’ingresso alla Camera? “Far politica non vuol dire necessariamente essere presenti in Parlamento. Io sono convinto che non accadrà, ma a chi dice che si ubriacherebbe io replico che credo sia già ubriaco”.

“Vedremo i risultati finali, ma io non mi meraviglierei se alla Camera le tre liste per Monti avessero un consenso più ampio che la lista unica al Senato. Se questo accadesse, la tesi prevalente che questa strategia è stata un errore verrebbe smontata. In ogni caso né io né Casini siamo due sprovveduti, abbiamo messo in conto tutto. E comunque alla proclamazione degli eletti, ci saranno gruppi unici alla Camera e al Senato”, sottolinea Fini.

“Non vedo come un movimento politico possa auspicare il voto disgiunto”, aggiunge. “Non solo il cittadino che va a votare lo fa usando la sua testa, ma è anche assurdo pensare che un movimento politico possa auspicare un voto disgiunto perché smentisce la scelta fatta nel momento in cui fa la sua proposta politica”.

‘AL COLLE CONFERMEREI NAPOLITANO, O SI’ A UNA DONNA’ – ”Sarei felicissimo se Napolitano continuasse nel suo mandato perche’ e’ diventato in questi anni guida morale degli italiani. Ma poiche’ lui stesso ha detto di non essere disponibile, confermo che darebbe credibilita’ al sistema politico italiano che fosse eletta la prima donna presidente della Repubblica. Ovviamente senza fare nomi’, aggiunge il presidente della Camera.

‘IMU? BERLUSCONI CONSIDERA ITALIANI DEGLI ALLOCCHI’ – La lettera del Pdl con la quale si annuncia la restituzione dell’Imu è arrivata perché “Berlusconi pensa che gli italiani siano degli allocchi, talmente creduloni da abboccare a quest’amo”. Lo afferma Fini durante il Forum dell’ANSA. “Tecnicamente – spiega Fini – si potrebbe abolire l’Imu, ma 8 miliardi è un costo che al momento non ci possiamo permettere, a meno che la copertura non sia solo fittizia, ma allora si creerebbe un disavanzo”.

‘SU FEDERALISMO OBIETTIVI MANCATI’ – ”E’ arrivato il momento di fare una riflessione sul federalismo che doveva ridurre i costi e aumentare la qualita’ dei servizi, obiettivi entrambi mancati”, afferma Fini.

‘SERVE LEGGE PER RICONOSCERE DIRITTI-DOVERI COPPIE FATTO’ – In Italia serve una legge che riconosca i diritti e i doveri delle coppie di fatto, al di là del loro orientamento sessuale. Così Fini all’ANSA.

“Con Monti e Casini abbiamo deciso di non far riferimento a temi etici sensibili nella nostra agenda, considerandoli più adatti all’agenda del Parlamento – afferma Fini – Ciò detto, é mia personale opinione, non so quanto condivisa dai miei alleati, o anche da altri esponenti di Fli, che nella prossima legislatura il Parlamento debba varare una legge per il riconoscimento dei diritti e dei doveri delle coppie di fatto per coloro che convivono stabilmente a prescindere dal fatto che siano coppie eterosessuali o omosessuali”. Per chiarire cosa vuol dire non godere di pari diritti, il presidente della Camera fa l’esempio di uno dei partner di una coppia che convive stabilmente che si ammala o finisce in carcere: “In Italia l’altro partner deve chiedere il permesso per poterlo visitare”. “Non lo definisco un matrimonio, ma un riconoscimento di legge di parità di diritti”.

‘CONFRONTO CON MODERNITA’ E’ VERA SFIDA PER LA DESTRA’ – ”Una delle sfide piu’ interessanti per la destra e’ quella di confrontarsi con la modernita’. Su un tema nuovo come l’immigrazione, se vado a cercare testi sacri nel passato non trovo cio’ che distingue destra e sinistra”, dice Fini. ”La storia ha un suo corso – aggiunge – e per i politici e’ doveroso essere in sintonia con i tempi e immaginare un progetto per il futuro. Cio’ che era ideologicamente valido ieri non lo e’ oggi e non lo sara’ domani e questo comporta nuove sintesi e sfide politiche”.

‘NESSUN PENTIMENTO SU BERLUSCONI’ – Gianfranco Fini dice di non essersi assolutamente pentito del suo percorso politico e personale che ha portato prima alla svolta di An e, infine, alla rottura con Silvio Berlusconi. Parla di ‘errore’, durante il Forum con l’Ansa, quando si sofferma sullo scioglimento del suo partito dentro il Pdl. Un errore di valutazione che non lo aveva portato a capire subito che “la normale dialettica tra i partiti di centrodestra (Fli, An e Udc) sarebbe stata sostituita da una leadership, quella del Cavaliere, che da quel momento in poi si riteneva autorizzato ad ‘ordinare’ quello che andava fatto, in particolare sui temi della giustizia”.

Fini torna sull’ormai famosa scena del ‘mi cacci’ che segnò lo strappo con Berlusconi, con una battuta: ‘E’ l’unica volta che mi ha preso sul serio’.

Il presidente della Camera e leader di Fli commenta anche l’andamento della campagna elettorale (“di qualità non eccelsa”) rimarcando come sarebbe stato “megliò affrontarla in modo più concreto e responsabile”. E Fini tira le orecchie anche ai media, responsabili, dice, di un’ eccessiva ricerca dello “spettacolo”.