Fini: se fallisce Monti fallisce l’Italia

VERONA – “Questo è l’ultimo governo in grado di far uscire l’Italia dalla crisi: se dovesse fallire rischia di fallire l’Italia intera. Siamo in una fase eccezionale, vogliamo una risposta eccezionale”. Lo ha detto il leader del Fli Gianfranco Fini oggi a Verona aprendo il proprio intervento al convegno del Terzo Polo ‘Viaggio nel Nord tradito”.

“Non è la politica che costa sono gli apparati, gli enti e i parlamentari a incidere. In questi 18 mesi accanto alle riforme del Governo le Camere dovranno intervenire per dare l’esempio” ha aggiunto Fini annunciando che tra “qualche settimana la Camera abolirà il vitalizio degli ex parlamentari”.

“Dovremo garantire nei mesi prossimi – spiega Fini – la tenuta del governo: si parte con la volontà di scalare una montagna ma c’é l’obiettivo di creare una società attraverso quelle riforme che dovranno essere all’insegna dell’equità e che dovranno riguardare tutti a partire dai più fortunati”. Il leader del Fli ha ricordato quindi che “non è la politica che costa sono gli apparati, il numero degli enti e dei parlamentari a incidere. In questi 18 mesi dovremmo essere noi a dire che accanto alle riforme che farà il governo compito delle Camere sarà quello di fare interventi che dicano che il ceto politico sa dare l’esempio”. A questo proposito Fini ha annunciato che “qualche settimana l’ufficio di presidenza della Camera ha deliberato di disporre una riforma per le quale la Camera abolirà il vitalizio degli ex parlamentari. E’ una piccola cosa ma è l’esempio che deve dare la politica”.

“Se vogliamo uscire dalla travagliata storia che abbiamo alle spalle dobbiamo dire basta alle alleanze costruite solo per battere un avversario”. Lo dice Gianfranco Fini che aggiunge: “I prossimi mesi saranno la cartina al tornasole di questo livello di responsabilità”.

“Quando ai primi di settembre Lombardo, Casini ed io ci trovammo non pensavamo che il secondo convegno si sarebbe svolto in un contesto molto diverso”. Lo ha osservato il leader del Fli Gianfranco Fini oggi a Verona aprendo il proprio intervento al convegno del Terzo Polo ‘Viaggio nel Nord tradito”. “Oggi prendiamo atto che il tempo prima o poi – ha proseguito – è sempre galantuomo: quello che è accaduto nei mesi scorsi è la dimostrazione che l’Italia era entrata in una fase impossibile da gestire in ragione di scelte che aveva determinato scelte che rischiavano di farci precipitare”.

CASINI: PATTO COL IL PAESE, BASTA GUARDARE INDIETRO – “Ringrazio Tosi per la sua sensibilità istituzionale e lo assicuriamo che il processo per il federalismo non sarà abbandonato”. Lo ha detto il leader del’Udc Pier Ferdinando Casini nel corso del suo intervento al convegno del Terzo Polo in corso a Verona ‘Viaggio nel Nord tradito’. Rivolgendosi al sindaco di Verona Flavio Tosi Casini ha precisato che quello inseguito dal Terzo Polo “sarà per prima cosa un federalismo istituzionale e solo successivamente arriverà quello fiscale come logica conseguenza”. Casini ha ribadito che il Terzo Polo vuole dialogare con quella parte della Lega che non vuole utilizzare la demagogia e il populismo”.

“Abbiamo fatto un patto con il Paese e con noi stessi: mai più guardare al passato, mai più fare polemiche sul passato e rallentare la corsa per spiegare quello che non ha fatto il governo di centrodestra o prima quello di centrosinistra” ha poi detto il leader dell’Udc.

“Non so se i ristoranti sono pieni, ma nella mia città nelle mense della Caritas sono sempre più le famiglie del ceto medio che vanno a chiedere un pasto” ha aggiunto Casini.

RUTELLI: TUTTO CAMBIA ANCHE PER PDL E PD – Da oggi nella politica tutto cambia: nel Pdl, nel terzo Polo e nel Pd “dove c’é una parte della sinistra che, non ce lo nascondiamo, è preoccupatissima, che si sente orfana di Berlusconi. Era tanto comodo additare un nemico anziché indicare una strada”. Lo dice il leader dell’Api, Francesco Rutelli alla manifestazione del Terzo Polo a Verona. Per Rutelli, “cambia il Pdl, anche a causa dello sganciamento dalla Lega. Inoltre dovranno rispondere alla domanda: è iniziato il dopo-berlusconi o è tutto come prima? Non è certo cosa da poco…”. Ma aggiunge: cambierà tutto anche per il Pd: dovrà scegliere e si vedrà se permarrà la tendenza verso massimalismo o verso le riforme”.