Francia, sì definitivo alla legge sulle nozze gay. Le associazioni: ‘Ora tocca all’Italia’

NOZZE GAY: DOMANI IL SI' DELLA FRANCIA, SALE LA TENSIONEL’Assemblea nazionale francese ha dato il si’ definitivo alla legge sulle nozze e sull’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. In un’atmosfera di forte tensione, dopo 136 ore e 46 minuti di dibattito, il presidente dell’Assemblea nazionale, il socialista Claude Bartolone, ha annunciato che il progetto di legge “che apre al matrimonio per le coppie dello stesso sesso” è adottato con 331 voti favorevoli e 225 contrari. Fischi e applausi hanno accolto l’annuncio, mentre poco prima dalla tribuna del pubblico erano stati espulsi alcuni oppositori.

La destra ha già annunciato un ricorso al Consiglio costituzionale prima della promulgazione della legge da parte del presidente Francois Hollande. “E’ un momento storico”: il ministro della Giustizia, Christiane Taubira, in Aula all’Assemblea Nazionale di Parigi.

Ora tocca all’Italia: è il commento delle associazioni degli omosessuali. “Il sì francese, che stabilisce che gli affetti di gay e lesbiche hanno lo stesso valore di quelli eterosessuali e rivoluziona profondamente l’istituto del matrimonio – dice il presidente di Arcigay, Flavio Romani – è la vittoria di chi crede che una società migliore è possibile. Il matrimonio fra persone dello stesso sesso è il trionfo della giustizia sociale e di coloro che si riconoscono nella democrazia, nella tolleranza e nell’uguaglianza. Ora tocca all’Italia offrire alle persone gay e lesbiche, che sono i nostri vicini, i nostri colleghi, i nostri amici e familiari quei diritti umani che da anni sono loro tenacemente negati. La classe politica italiana, ha il dovere civile e morale, ammesso che un barlume di morale ce l’abbia, di dare delle risposte a tutte quelle persone, e parliamo di milioni, che per anni sono state umiliate, offese, denigrate, escluse dai diritti, e la cui libertà è stata ferocemente repressa”.

Franco Grillini, presidente di Gaynet, sottolinea che la Francia “é il secondo grande paese a maggioranza cattolica a votare una legge che modifica in modo radicale e definitivo il concetto stesso di famiglia, che ormai va declinata al plurale e definita come ‘coniugi’ indipendentemente dal sesso anagrafico dei partner. Si tratta quindi nei fatti della seconda rivoluzione francese, destinata a influenzare il continente come ai tempi di Napoleone anche perché in questo modo arriva a compimento quella rivoluzione liberale e libertaria che consegna ad ogni individuo le chiavi del suo destino senza la mediazione né della religione né dello Stato. La nostra soddisfazione è grandissima perché Francia vuol dire Italia, sia per vicinanza etico politica sia perché i vari clericali da strapazzo della politica italiana non avranno più argomenti visto anche il consenso popolare a queste leggi ormai maggioritario”. Per il portavoce del Gay center, Fabrizio Marrazzo, “il sì della Francia alle nozze gay è un voto storico. In tutta Europa vincono i diritti civili e la democrazia. L’Italia deve prenderne atto e agire subito. Il prossimo governo ha il dovere di mettere in agenda una legge che non è più rinviabile, e il Parlamento può iniziare a discutere le proposte di legge già depositate da parlamentari di vari gruppi. Serve una pacifica e democratica rivoluzione francese dei diritti”.