Frode cellulari, false fatture per 0,5 mld

Una colossale frode nella compravendita di telefoni cellulari in Italia e’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Vicenza. A due imprenditori sono state contestate false fatture per mezzo miliardo di euro, mentre l’Iva non versata all’erario ammonta a 47 mln di euro. Gli uomini delle ‘fiamme gialle’ hanno individuato una ditta vicentina che, attraverso 49 societa’ ‘cartiere’ o filtro, commercializzava telefoni cellulari a prezzi scontatissimi, grazie al mancato versamento dell’Iva operato a monte della catena commerciale dalle societa’ fittizie, che cosi’ erano in grado di scontare gli apparecchi anche del 20%. Nella gran parte delle transazioni, la merce non veniva fisicamente movimentata, ma rimaneva ferma presso le societa’ logistiche, senza entrare mai nella disponibilita’ materiale dei vari soggetti che ne gestivano la compravendita. Nel periodo dal 2005 al 2010, il giro di fatture per operazioni inesistenti e’ quantificabile in mezzo miliardo di euro: quelle ‘utilizzate’ dalla societa’ ammontano invece ad oltre 236 milioni di valore imponibile. Attraverso i documenti ottenuti dalle ‘cartiere’ e dai soggetti ‘filtro’, la ditta vicentina aveva sottratto al fisco 47 milioni di euro di Iva. Ad accentrare i sospetti della srl vicentina era stato lo sviluppo rapidissimo della ditta, che dal 2005 ad oggi, partendo da zero, aveva sviluppato un giro d’affari di circa 70 milioni di euro l’anno. Altro elemento sospetto, il fatto che a fronte della rilevante mole di merce comprata e rivenduta, la srl avesse un guadagno ‘medio’ molto basso, attorno all’1%. La societa’ aveva sede al piano terra di un condominio, dove in un locale di 40 metri quadrati e in un attiguo garage-magazzino lavoravano un’impiegata e i due soci che gestivano il business. I lotti di telefonini, comprati e venduti in decine di operazioni al giorno, non venivano mai acquistati da produttori o distributori ufficiali, ma attraverso le ‘vantaggiose’ offerte proposte da anonimi fornitori, le societa’ ‘cartiere’ appunto, situate in tutto il territorio nazionale. Ditte nate dal nulla, e che altrettanto rapidamente sparivano, dopo aver accumulato un consistente debito Iva non versato. I due soci della srl vicentina sono stati denunciati per utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.