Gambizzato l’ad di Ansaldo Nucleare, ‘tecnica da Brigate Rosse’

Una ”tecnica da Brigate Rosse” dietro l’attentato a Roberto Adinolfi, l’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare gambizzato questa mattina a Genova. Secondo fonti della sicurezza il gesto e’ “altamente simbolico. Uno dei primi attentati delle Br fu proprio all’Ansaldo negli anni ’70 – spiegano le fonti – oggi e’ come se avessero voluto dire ‘ricominciamo come 40 anni fa’”. Anche se finora non e’ giunta nessuna rivendicazione, la stessa Procura di Genova non esclude la pista terroristica.

Adinolfi è stato operato presso l’ospedale San Martino, dove gli è stata ridotta la frattura alla tibia. Le sue condizioni non sono gravi. “Era una bella giornata di sole. Mai mi sarei aspettato che mi accadesse una cosa del genere” ha detto Adinolfi a uno dei medici. Adinolfi, che ha vicino la moglie e i figli, secondo il dottore, è “molto tranquillo e sereno”.

La gambizzazione del dirigente dell’Ansaldo Roberto Adinolfi è “un chiaro atto terroristico”. Se ne dicono convinti gli inquirenti che stanno lavorando al caso. La tecnica dell’agguato e l’arma usata confermerebbero questa ipotesi anche se al momento manca una rivendicazione.

Una moto Yamaha XMax nera trovata questo pomeriggio in via Sauli, a circa 3 chilometri dal luogo dell’agguato al dirigente dell’Ansaldo Roberto Adinolfi. Secondo gli inquirenti e’ la moto utilizzata dagli attentatori. La moto è risultata rubata a febbraio. A ritrovarla è stata la polizia. In corso accertamenti scientifici per reperire eventuali tracce.

L’attentato poco dopo le 8.15 in via Montello 14, nel quartiere di Marassi, dove il manager abita. Emergono nuovi particolari: il calibro della pistola è un 7.62 di fabbricazione est europea e l’arma è una Tokarev, in uso alle forze armate dei Paesi dell’ Est. Adinolfi era atteso in strada da due uomini, come ha riferito lui stesso ai Ros; poi quello che gli ha sparato lo ha seguito a piedi per alcuni metri, gli ha esploso alle spalle un colpo a bruciapelo all’altezza del polpaccio, poi ha raggiunto il complice che lo attendeva su una moto ed è fuggito.

Il dirigente ha riferito di essere sceso come ogni mattina, di aver superato a piedi “due tipi strani” fermi su una moto. Ed e’ stata individuata una ‘XMax’ della Yamaha di colore nero e immatricolata nel 2010. Era parcheggiata assieme ad altre moto vicino ai cassonetti dell’immondizia.

“Siamo tutti sotto shock” e’ il commento ai cancelli di Ansaldo Energia e di Ansaldo Nucleare. In azienda trapela una convinzione: in questa realtà c’è un clima sereno, disteso, senza tensioni sindacali da anni, fatto confermato anche dalla Rsu.

Secondo l’a.d. di Finmeccanica Giuseppe Orsi l’aggressione di oggi, se venisse confermata la matrice eversiva, sarebbe “un segnale di allarme da non sottovalutare”. Questo “sia per i pericoli di destabilizzazione sociale connessi alle attuali, perduranti difficoltà economiche, sia per il rischio della loro strumentalizzazione a fini ideologici”.

Finmeccanica – si legge nella nota – “esprime dolore, sconcerto e preoccupazione” per il ferimento dell’ingegner Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare. “L’attentato al vertice di una azienda ad alto contenuto tecnologico come Ansaldo Nucleare – ha detto Orsi -, al di là del dibattito sulle opzioni energetiche del Paese, comporta un insidioso atteggiamento di dissociazione dalla comune esigenza di modernizzazione e di crescita economica e sociale, che può anche alimentarsi nelle spesso strumentali polemiche rivolte ad un gruppo industriale, come Finmeccanica, su cui fanno leva le residue speranze italiane di giocare un ruolo primario sui mercati mondiali negli strategici settori produttivi delle tecnologie avanzate”.

Non si sa ancora con certezza la matrice dell’attentato al dirigente Ansaldo Genova, “ma si può escludere la pista personale e rimangono inquietanti domande. E’ un fatto che desta preoccupazione e su cui c’e’ grande attenzione” ha detto il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri.

“La violenza non costruisce niente, ma distrugge solo”. Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, commentando l’attentato all’ Ad di Ansaldo Energia Roberto Adinolfi. “Ero all’università a Genova negli anni dal ’68 in poi, ho vissuto quella stagione che mi sembra esprimesse una situazione molto diversa di carattere radicalmente ideologico e culturale e quindi con una matrice molto diversa. Non credo che ci siano delle identificazioni da fare”. Lo ha detto il cardinal Bagnasco a una domanda sulle Br.

“Sono cose che non si commentano”, ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. “E’ un segnale preoccupante di un salto di qualità delle tensioni e della violenza”, afferma Bersani. “Si tenga alta la guardia della democrazia”, aggiunge il leader del Pd. “Quanto accaduto a Genova, ai danni dell’amministratore delegato di Ansaldo, Roberto Adinolfi, è il gravissimo sintomo di un clima saturo di tensioni sociali che rischiano di inquinare la storia di civiltà che ci siamo conquistati, lasciandoci alle spalle periodi bui e mai dimenticati”, afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano.

Un messaggio e’ stato postato su Twitter da Vendola: “Avevo appena finito di votare a Terlizzi, che mi informano del ferimento del manager Ansaldo a Genova: orrore e preoccupazione. Non tornino i tempi bui”. Interviene anche l’Idv. “Esprimiamo vicinanza e solidarietà all’Ad dell’Ansaldo, Roberto Adinolfi, e ci auguriamo che venga fatta, quanto prima, piena luce sulla tragica vicenda”, afferma Di Pietro. “L’Italia dei Valori – aggiunge – è un partito che si batte per la legalità, per la trasparenza e la giustizia sociale e considera criminale e nemico della democrazia e dei lavoratori qualsiasi atto eversivo e violento”.

Roberto Adinolfi, 53 anni, ingegnere, ha moglie e due figli. Secondo quanto si è appreso ha percorso tutta la carriera all’interno di Ansaldo Nucleare società del Gruppo Finmeccanica con 250 dipendenti.