Oggi 5 giugno si celebra in oltre 100 Paesi in tutto il mondo la giornata mondiale dell’ambiente. La data è stata scelta nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare la Conferenza sull’Ambiente che si è svolta a Stoccolma dal 5 al 16 giugno di quello stesso anno. Durante la Conferenza di Stoccolma si delineò il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) con lo scopo di favorire la tutela dell’ambiente e dell’uso sostenibile delle risorse naturali.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente nasce, dunque, con lo scopo di portare tutti ad una presa di coscienza su ciò che sta accadendo al nostro pianeta. Ma non solo, essa ci ricorda anche cosa possiamo fare nel concreto per tutelare l’ecosistema senza il quale non potremmo sopravvivere. Per questa ragione dovremmo ricordarci di celebrare questa giornata ogni singolo giorno dell’anno, facendo tutto il possibile per salvaguardare l’ambiente. Si tratta di piccoli gesti come piante alberi, pulire le spiagge o le rive dei fiumi o semplicemente dare spazio alla natura per riprendersi.
Il tema centrale di quest’anno è dedicato al ripristino dell’ecosistema. La sfida è lanciata, dieci anni per riparare ai danni fatti. Secondo l’Unep gli investimenti per la natura (riforestazione, tutela degli ecosistemi e della biodiversità) dovranno triplicare da qui al 2030 e quadruplicare al 2050, se si vogliono superare le crisi interconnesse della perdita di biodiversità, del degrado del suolo e del clima.
L’umanità sta utilizzando circa 1,6 volte la quantità di servizi che la natura può fornire in modo sostenibile”. Dunque gli sforzi di conservazione, da soli “non sono sufficienti per prevenire il collasso dell’ecosistema su larga scala”. Di fatto, il degrado sta già colpendo il benessere di circa 3,2 miliardi di persone, ovvero il 40% della popolazione mondiale, mentre ogni anno perdiamo servizi ecosistemici che valgono più del 10% della nostra produzione economica globale.
Gli investimenti proposti dall’Unep non solo sono necessari ma indifferibili se vogliamo avere ancora una qualche speranza di salvare il nostro pianeta.