Governo rischia sull’Imu, Letta, nessun rinvio

l premier Enrico Letta a bordo del Black Hawk
l premier Enrico Letta a bordo del Black Hawk
ROMA – ”Non pensi Saccomanni di arrivare in Cdm con una proposta ‘prendere o lasciare’. Dati i tempi non penso che sarebbe produttivo”. Cosi’ Renato Brunetta intervistato da Sky Tg24.”Sull’Imu io non ho nessuna informazione e mi sono anche stufato di questo modo di procedere per indiscrezioni del governo” dice il capogruppo del Pdl alla Camera sottolineando che ”i membri della Cabina di Regia non hanno avuto alcuna proposta ufficiale da parte di Saccomanni. Brunetta ricorda invece che ”si sapeva sin dall’inzio che l’ Imu era un problema e il Pdl il 22 luglio ha consegnato a Saccomammi un articolato con proposte e le relative coperture. Ma ad oggi ho sentito solo indiscrezioni, chiacchiere e non una proposta”.
Le risorse per cancellare l’Imu sulla prima casa non sono sufficienti ad esentare anche le abitazioni di lusso. Lo ha detto il viceministro all’Economia, Stefano Fassina, a SkyTg24. ”Vorrei che il Pdl prestasse, attenzione non solo verso chi ha appartamenti di 400 metri quadrati ma verso chi rischia di non vedere rifinanziata la Cig in deroga”.

Letta,nessun rinvio, c’è data 31 agosto – “Si apre una settimana con due consigli dei ministri. Sull’Imu non c’è nessun rinvio perché c’è una data, il 31 agosto e la scadenza del 16 settembre”. Così premier Enrico Letta respinge l’accusa del Pdl nei ritardi per la definizione della riforma dell’Imu.

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è volato in Afghanistan per visitare la base del contingente italiano ad Herat e poi incontrare a Kabul il presidente Karzai.

“Ho voluto fortemente essere qui – ha detto il premier incontrando circa 1.200 militari dei 3.000 presenti in Afghanistan – per interpretare i sentimenti di vicinanza profonda dell’Italia per il vostro impegno. In questi anni difficili per il Paese a livello economico e per la stabilità voi avete interpretato al meglio l’immagine dell’Italia recuperando ed in parte riscattando le difficoltà. Il 2014 – ha proseguito – vedrà il termine dell’operazione Isaf ma noi siamo qui per dire al Governo di Kabul che non abbiamo intenzione di lasciare soli gli afghani. La missione Isaf – ha spiegato Letta ricordando che terminerà nel 2014 – deve trovare una finalizzazione positiva: noi siamo parte di un sistema in cui ognuno fa la sua parte. Nessun paese libero può sottrarsi agli impegni di stabilizzazione per la pace. Solo con la Nato, l’Onu e l’Unione europea possiamo risolvere insieme i problemi che il terrorismo e l’assenza di pace comportano”.

Essere in Afghanistan, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “vuol dire difendere il nostro popolo e voi qui in questi anni avete difeso l’integrità della frontiera nazionale”. Solo riconsegnando l’Afghanistan “al suo popolo possiamo dire che la missione è compiuta”. Un lavoro, quello del contingente italiano che guida la base di Herat, in questo momento con la Brigata Julia a cui l’Italia “guarda con ammirazione e orgoglio per i progressi, per un mondo più stabile e sicuro”.

La missione Isaf si ferma nel 2014 e una eventuale coda sarà concordata con gli alleati e sarà una missione diversa e totalmente limitata alla formazione del personale. Non ci sarà nessuna attività sul terreno e saranno impegnate poche centinaia di militari”. Cosi’ il premier Enrico Letta chiarisce, nel viaggio di rientro dall’Afghanistan, i contorni di un nuovo impegno in Afghanistan dopo la fine della missione Isaf.

Letta salutando il contingente italiano a Kabul ha poi detto: “Il nostro peggior difetto è l’autolesionismo, facciamo a gara a parlare male di noi stessi. Io qui ho voluto mostrare all’Italia ciò che di positivo fa l’Italia perché l’autolesionismo non sia il sentimento con cui ci si racconta”. Letta salutando il contingente italiano a Kabul.

“Torno a casa ancora più determinato all’idea che buttare a mare tutto in questo momento sarebbe una follia”. Cosi’ il premier Enrico Letta parlando con i giornalisti durante il volo di ritorno dall’Afghanistan.

“Voglio lavorare perché il buon senso prevalga e sono convinto che prevalga altrimenti si entra in un avvitamento figlio dell’irrazionalità e non servirebbe al paese” ha detto ancora Letta

“Il buon senso vuol dire che non bisogna andare alla crisi di governo e alle elezioni ma lavorare alle giuste soluzioni in un quadro complesso” ha aggiunto.

“Non mi sembra questo il tema, il tema è andare avanti con questa maggioranza”. Il presidente del Consiglio Enrico Letta, nel viaggio di ritorno dalla missione in Afghanistan, risponde così ai giornalisti che gli chiedono se sia possibile un’altra maggioranza in caso di crisi con il Pdl.