Granate su folla a Liegi, sei le vittime

Il corpo di una donna è stato trovato in un hangar che apparteneva all’autore della strage di Liegi. Lo scrivono i media locali, citando fonti della procura generale. Nordine Amrani, che ieri ha sparato e lanciato granate sulla folla uccidendo almeno cinque persone, era stato convocato ieri mattina in commissariato.
Cinque persone ferite ieri nella strage di Liegi sono ancora tra la vita e la morte: lo ha indicato il ministro belga dell’interno Joelle Milquet. Il bilancio ufficiale della carneficina è pesante: almeno quattro persone uccise, tra cui un bebé di 17 mesi, più l’autore, che si è suicidato. I feriti sono 120, molti dei quali giovani tra i 17 e i 20 anni.

dell’inviato Roberto Caracciolo
Un tranquillo pomeriggio di shopping natalizio si è trasformato in un inferno nel cuore di Liegi, la più grande città della Vallonia, in Belgio, dove uno squilibrato ha aperto il fuoco contro la folla: a fine giornata, il bilancio era di almeno 5 morti e circa 100 feriti. Secondo alcune fonti mediche, tuttavia, anche un bambino di 23 mesi, ricoverato in condizioni disperate, non ce l’avrebbe fatta facendo così salire ulteriormente il numero delle vittime. La tragedia si è consumata nella piazza principale della città, piazza St. Lambert, a due passi dal mercatino di Natale allestito per le festività, che solo per un caso era ancora chiuso. Le vittime, quindi, potevano essere molte di più, ma per il sindaco – Willy Demeyer – questo atto di follia segnerà comunque profondamente la capitale economica della Vallonia. E per Liegi, quest’anno il Natale non sarà pìu lo stesso: la strage ha “seminato la desolazione”, ha commentando a caldo il primo cittadino, e bisognerà lavorare sodo per tornare alla normalità. Intanto, piazza St. Lambert, con il suo albero di Natale e le bancarelle del mercatino già illuminate a festa, rimarrà chiusa forse per giorni. E’ qui, infatti, che l’autore della strage – Nordine Amrani 32 anni – ha lanciato esplosivi e aperto il fuoco, sembra con un kalashnikov, contro un gruppo di persone che aspettavano l’autobus. Poi, secondo le autorità, si é suicidato. La polizia ha tenuto subito a precisare che non si è trattato di un atto terroristico: Amrani, un saldatore con una lunga fedina penale alle spalle, già condannato a 58 mesi di reclusione nel 2008 per associazione a delinquere e spaccio di droga, ha lanciato almeno due granate contro la folla e poi ha sparato all’impazzata con la mitragliatrice, prima di togliersi la vita. Oltre al tiratore, sono morti due ragazzi – uno di 15 anni deceduto sul posto e uno di 17 anni deceduto in ospedale – oltre ad un’anziana di 75 anni, anche lei morta dopo il ricovero in ospedale.

L’autore della carneficina, che aveva in casa un vero e proprio arsenale, era stato convocato dalla polizia, ha riferito il procuratore del re, Danielle Reynders, durante una conferenza stampa tenuta nel pomeriggio al palazzo di Giustizia di Liegi. Tuttavia, non si è mai presentato all’appuntamento. Invece, attorno alle 12,45, ha realizzato il suo piano sanguinario, forse per vendetta contro le autorità. Sulla dinamica della strage le versioni di alcuni testimoni oculari sono diverse da quella ufficiale. Secondo alcuni presenti, infatti, gli attentatori erano due, uno dei quali è riuscito a scappare. “Stavo aspettando l’autobus in piazza St. Lambert, vicino alla fermata che è stata colpita, quando ho visto due uomini – ha detto all’ANSA una studentessa belga che ha preferito mantenere l’anonimato – . L’uomo che ha sparato aveva un’arma molto grande, l’altro è scappato. C’era il panico. Nella piazza all’improvviso è scoppiato il caos”. “Io ero a piazza St. Lambert quando ho sentito due grandi esplosioni – ha detto un altro testimone, Samuel, 24 anni, al quotidiano belga Le Soir -. Ho visto due persone, uno di loro aveva un grande fucile. Entrambi sono scappati verso il tunnel. Una delle fermate dell’autobus era completamente distrutta, c’erano almeno sei persone a terra. Io ho preso in braccio una bimba che urlava cercando la mamma e l’ho portata al primo poliziotto che ho incontrato”. Anche secondo un altro testimone intervistato da Le Soir, gli attentatori erano due: “ho visto due tipi – ha raccontato -. Uno di loro aveva un grande fucile e sono scappati verso il tunnel dell’autobus. A terra c’erano almeno sei persone”. E secondo la studentessa interpellata dall’ANSA, l’autore della strage, “non si è suicidato ma è stato ucciso dalla polizia. L’ho visto con i miei occhi”.