‘Grecia fuori da euro’, poi un vertice segreto

La Grecia non uscira’, non puo’ uscire da Eurolandia. Non ci sara’ alcuna ristrutturazione del debito ma si prospettano invece nuovi aiuti europei per Atene. Dopo una serata di rumors sulla possibilie richiesta greca di uscita dall’euro, un vertice straordinario tenutosi a Lussemburgo traccia un nuovo scenario per la soluzione della crisi ellenica. Una riunione cui hanno partecipato il ministro dell’economia Giulio Tremonti e i ministri delle finanze di Germania, Francia, Spagna e Grecia, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Junker, il commissario europeo Olli Rehn e il presidente della Bce Jean-Claude Trichet.

”Una ristrutturazione del debito e’ esclusa. Riteniamo che la Grecia abbia bisogno di un ulteriore aggiustamento del programma di aiuti e ne discuteremo in dettaglio” al prossimo Ecofin, ha detto Junker. prima del presidente dell’Eruogruppo, il ministro delle finanze greco George Papconstantinou aveva rassicurato che alla riunione in Lussemburgo l’ipotesi di un’uscita della Grecia dal sistema euro non era stat discussa: Papaconstatinou ha aggiornato i partner europei sugli sviluppi dell’economia greca e ribadito l’impegno di Atene ad attuare il piano di Ue, Bce e Fmi. La possibilita’ di un defualt della Grecia e di una sua possibile uscita dall’euro, erano stati paventati in giornata dal New York Times e dal Der Spiegel. Secondo il settimanale tedesco, che ha citato fonti vicine al governo greco, il premier George Papandreou sarebbe arrivato alla conclusione che non vi sia altra scelta che abbandonare l’euro. L’ipotesi di un ritorno della Grecia alla vecchia Dracma – tecnicamente complicatissima e che se confermata avrebbe un impatto enorme non solo per la Grecia ma per la stessa tenuta della divisa unica – e’ subito ”smentita categoricamente” da una fonte una fonte vicina a Papandreou e definita ”totalmente fantasiosa” dal ministro delle Finanze francese Christine Lagarde. Smentisce anche un portavoce della cancelliera tedesca, Angela Merkel, mentre e’ ‘no comment’ da Bce e Commissione Ue. Il quotidiano tedesco Handelsblatt parla di ”notizia falsa”. Le voci rischiano di assestare un altro colpo alla Grecia all’apertura dei mercati lunedi’, con i rendimenti dei titoli di Stato ellenici gia’ su livelli record. La conseguenza piu’ immediata, di fronte a un debito in caduta libera, e’ che si fa sempre piu’ concreta una una dilazione delle rate se non un taglio in valore dei rimborsi. Il New York Times ha definito ”inevitabile” la ristrutturazione.

”I lupi del mercato sono tornati ad ululare” si legge in un lungo articolo sul quotidiano e i mega-tassi che il debito greco rende agli investitori disposti a comprarlo stanno a dimostrare che nessuno si aspetta rimborsi regolari. Il Nyt ipotizza che sulla Grecia Ue e Fmi stiano solo prendendo tempo per dare tempo alle banche di rafforzare il capitale preparandosi alla tempesta. Il rischio di aumentare a dismisura i costi e i danni futuri: una nuova Lehman Brothers di fronte alla quale ”l’Europa deve fare il necessario per impedire che il default distrugga il suo sistema finanziario” e si propaghi. Il contagio ha colpito in pieno il Portogallo, il cui salvataggio, concesso da Ue, Fmi e Bce in cambio di un impegnativo programma di riforme, e’ ora a rischio. Al consiglio Ecofin del 16 maggio servira’ infatti il voto unanime dei 27 ministri, e la Finlandia potrebbe dire ‘no’ aprendo una breccia agli altri Paesi scontenti di fornire aiuti. Il Partito di Centro, uscito sconfitto dalle recenti elezioni finlandesi, si e’ ritirato dal gruppo di lavoro parlamentare incaricato di trovare sostegno per gli aiuti a Lisbona, e anticipa apertamente un ‘no’ agli aiuti il partito populista-nazionalista dei ‘Veri finlandesi’, uscito rafforzato dalle elezioni di aprile.