Grillo vieta talk show. ‘Nessuna alleanza con Idv’

(di Francesca Chiri) – Niente alleanze con i vecchi partiti, neppure con quello di Tonino Di Pietro, “un amico”, ma nulla di più. Beppe Grillo continua a diffondere norme e divieti sulla rete per regolare l’arrivo in Parlamento del suo movimento. Che nulla vuole avere a che fare con quel vecchio sistema di partiti, basato “sulle deleghe in bianco” invece che sulla “democrazia diretta” . Arriva così un ‘editto’ via web in cui il ‘capo politico’ del Movimento elenca un nuovo decalogo. Lo chiama la ‘guida for dummies’, creata ad uso e consumo di quanti “hanno dubbi interpretativi, dietrologie, necessità di chiarimenti”. Perché “non tutti capiscono, non tutti vogliono capire, i più disinformano a pagamento sui giornali e nei salotti televisivi controllati dai partiti”.

Appunto: la guida serve anche a chiarire una volta per tutte la questione dei talk show, quella che impazza dopo la partecipazione di Federica Salsi in Tv. E che sta trasformando la consigliera bolognese da ‘eretica’ in vittima di una ‘fatwa’.

Alla lettera ‘T’- come Tv – del nuovo abecedario M5S, si precisa che “non sono ‘vietate’ interviste di eletti del M5S trasmesse in televisione per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili”, mentre è “fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso delle reti RAI, delle reti Mediaset e de La7”. Su Facebook Grillo definirà poi la categoria dei vari Lerner, Fazio, Formigli, come ‘pretoriani’ o, con un termine più benevolo, delle “fate smemorine il cui compito è trasformare delle zucche vuote in statisti”. Per ovviare a questi inconvenienti e consentire che gli eletti del Movimento possano essere comunque intervistati, il M5s si affida alle nuove tecnologie. Un po’ come con la comunicazione, che passa quasi unicamente dal web, il confronto con gli eletti potrà avvenire tramite le dirette streaming in rete, note come hangout. In attesa che si perfezioni il progetto della Tv a 5 stelle. “Iscrivetevi al canale TV 5 Stelle per le prossime dirette e spegnete la tv!” incita la palermitana Giulia di Vita che invita al talk show interattivo senza conduttori e intermediari, “senza equivoci, senza essere interrotti”.

Un primo assaggio della nuova strategia di comunicazione del movimento è stata data in occasione delle elezioni siciliane: una lunga diretta che ha ospitato interventi, tra gli altri, di Giancarlo Cancelleri e Federica Salsi, condotta da Salvo Mandarà, che si autodefinisce il nuovo ‘reporter a 5 stelle’. Alla lettera ‘R’ del decalogo viene invece affrontata una questione che alcuni collegano a quella della Salsi. Il capitolo su la ‘Remissione del mandato’ stabilisce che “il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni sei mesi)”. L’eliminazione dell’obbligo di dimettersi in occasione delle riunioni semestrali, quando un eletto viene sfiduciato dai cittadini, viene da alcuni legato all’impasse che si è creta a Bologna dopo le invettive del consigliere M5S Massimo Bugani contro la Salsi che rischiano ora di ritorcesi contro lui stesso. Interpretazioni probabilmente forzate. Da oggi, però, nessuna assemblea pubblica semestrale è più richiesta.