I Promessi Sposi: alcune piccole curiosità

Croce e delizia degli studenti italiani i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni è il romanzo per eccellenza della letteratura italiana.

Forse non tutti sanno che la trama, che si svolge tra il 1628 ed il 1631 è un intreccio di realtà e finzione a cominciare dai personaggi. Se alcuni come Renzo e Licia sono parti della mente dell’autore altri come il Cardinale Borromeo sono realmente esistiti, la Monaca di Monza per esempio è ricalcata su Marianna de Leyva (1575-1650), primogenita di una nobile famiglia spagnola, che la spinse a prendere i voti a 16 anni, e che in convento ebbe una tresca con Gian Paolo Osio, figlio di una ricca famiglia bergamasca da cui ebbe due figli. E poi c’è l’Innominato: gli storici ritengono che sia ispirato a Francesco Bernardino Vi­sconti (o a suo fratello Gian Galeazzo). Anche Don Rodrigo avrebbe il suo corrispettivo reale: il nobile veneto Paolo Orgiano, vissuto nel 600 e accusato di violenza su una giovane donna.

Non solo i personaggi ma anche i luoghi i alcuni casi corrispondono alla realtà ad esempio il Lazzaretto, sicuramente uno dei luoghi simbolo nel romanzo di Manzoni. Il Lazzaretto è una fortificazione rettangolare sorto nel 1509 nella zona che ora prende il nome di Porta Venezia a Milano. Passata l’emergenza peste, l’edificio fu usato per vari scopi militari e sanitari, fino a diventare anche una sorta di centro commerciale ante-litteram, verso il 1840, quando, coperto il fossato esterno, spuntarono alcune botteghe aperte sulla strada. Anche la chiesa ottogonale di San Carlo al Lazzareto, che si trovava al centro del Lazzaretto, è ancora esistente.

A proposito del lazzaretto va segnalato che l’opera si svolge durante gli anni dell peste che sconvolse Milano che fu colpita, secondo alcune indiscrezioni storiche, dalle pulci dei topi che si fecero strada per mezzo di un soldato italiano in visita ai parenti nel quartiere di Porta Venezia,ma va ricordato che la vera causa dello scoppio pestilenziale fu scaturita da una processione indetta da S. E. il cardinal Federico Borromeo per le vie di Milano.

Altra curiosità, il Manzoni come novello precursore delle serie tv di oggi, pubblicò il suo romanzo in 108 dispense settimanali proprio per tenere alto l’interesse dei suoi lettori, interesse che portò anche alla falsificazione delle dispense stesse al punto che Manzoni decise di far illustrare le originali da Francesco Gonin per rendere più difficile la contraffazione.

Infine una curiosità gastronomica la polenta nei Promessi Sposi è una “piccola polenta bigia” d’altra parte Manzoni fin troppo scrupoloso sapeva che il mais che rende gialla la polenta fu introdotta solo dopo la carestia del 1628, mentre quella descritta nel romanzo era a base di grano saraceno.