Il Cdm approva il decreto sui costi della politica, Monti: cittadini indignati

I compensi dei consiglieri e degli assessori vengono regolati in modo che non eccedano il livello di retribuzione riconosciuto dalla Regione piu’ virtuosa. Lo ha annunciato il premier Mario Monti parlando del decreto per i tagli agli enti locali varato ieri sera dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento vieta il cumulo di indennita’ ed emolumenti e taglia il numero di consiglieri e assessori applicando il decreto anticrisi 138 del 2011. La riduzione dovrà essere realizzato entro 6 mesi dall’entrata in vigore del dl, ad esclusione delle Regioni in cui è prevista una tornata elettorale per le quali il limite verrà applicato dopo le elezioni.
Le Regioni che non introdurranno il sistema di controllo di spesa previsto dal decreto varato oggi dal governo saranno sanzionate con un taglio fino all’80% dei trasferimenti dello Stato, eccetto che su sanita’ e trasporto. I finanziamenti e le agevolazioni in favore dei gruppi consiliari, dei partiti e dei movimenti politici vengono decurtati del 50% e adeguati ai livello della Regione piu’ virtuosa. Aboliti i finanziamenti ai gruppi composti da un solo consigliere.

Sulle spese dei gruppi consiliari arriva un meccanismo di trasparenza che prevede la tracciabilita’, oltre al controllo della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza. Per le Regioni che si rifiutano di attuare le misure di taglio ai Costi della politica previsto dal decreto approvato dal Consiglio dei ministri, e’ previsto la ”scioglimento del Consiglio per gravi inadempienze di legge”.

Inoltre sindaci e presidenti di provincia che hanno contribuito al dissesto “non sono candidabili per 10 anni” a numerose cariche tra cui quelle nelle Giunte e nei consigli e nel Parlamento. Misura, questa, che ha provocato la reazione del presidente dell’Anci, Graziano Del Rio: “Allora andrebbero sanzionati allo stesso modo quei ministri che hanno portato il debito pubblico italiano a 2 mila miliardi di euro”.

”Possiamo immaginare quale effetto puo’ avere sull’immagine dell’Italia quando si verificano episodi di evasione fiscale o corruzione. Che può pensare un cittadino straniero quando vede scorrere certe immagini di festini inqualificabili sulla televisione? Per l’Italia e’ un danno incalcolabile”, ha affermato il premier Monti in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Gli scandali legati allo sperpero di spese per la politica fanno parte di “un’Italia vecchia che preferiremmo non vedere in futuro”, ha aggiunto.