Il Pdl ci riprova: norme ‘Salva-Ruby’ nel ddl anti-corruzione

Il Pdl ci riprova e ripresenta al ddl Anticorruzione le norme cosiddette ‘Salva-Ruby’ insieme alla proposta di modifica ribattezzata ‘Anti-Batman’ perché aumenta le pene per il pubblico ufficiale che si appropria indebitamente di fondi pubblici. Questi emendamenti portano la firma del senatore pidiellino Luigi Compagna.
Sono in tutto 57 i sub emendamenti presentati nelle commissioni Giustizia e Affari costituzionali del Senato agli emendamenti del governo al ddl corruzione. Si tratta di 25 sub emendamenti Pdl, 22 Pd e 10 dall’Idv che puntano a correggere i tre emendamenti del ministro Paola Severino sui magistrati fuori ruolo, la corruzione tra privati e il traffico di influenze illecite.

TENSIONE SUL COMMISSARIO – Il governo proporrà “un vero e proprio commissario per l’anticorruzione”. Lo annuncia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. Sul ddl anticorruzione assicura che si cercherà in Senato “il massimo del consenso”. “Faremo – spiega Catricalà – alcune modifiche che riteniamo opportune. Una di queste potrebbe riguardare l’autorità che si occupa dell’anti-corruzione nella pubblica amministrazione: attualmente è priva di poteri”. Tutti d’accordo sulla cura, ma in molti, compresi colleghi di governo, temono che così si rallenti il varo della legge anticorruzione.

“Il sottosegretario Catricalà pone la questione, reale, del rafforzamento della commissione incaricata della prevenzione della corruzione. In questo momento però ritengo che la priorità assoluta sia la conclusione dell’iter parlamentare” del ddl anticorruzione. Lo afferma il ministro per la Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. E’ per portare a conclusione prioritaria il ddl, spiega Patroni Griffi “che il governo ha presentato un emendamento solo relativo alla repressione della corruzione e quindi alla seconda parte del testo. Di altre questioni si avrà modo di discutere in altri provvedimenti”.

Ma a smentire tensioni all’interno del governo, Patroni Griffi assicura che “non c’è nessun contrasto, nessun problema con il sottosegretario Catricalà”. E aggiunge: “Le precisazioni che sono state date sono sufficienti”.

La Civit, commissione indipendente per la valutazione, trasparenza e integrità delle amministrazioni pubbliche, potrà diventare vero e proprio commissario per la lotta alla corruzione inserendo questa modifica nella legge di stabilità. Precisa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà, interpellato al riguardo. Questa opzione, spiega, consentirà di non rallentare l’iter del ddl anticorruzione.

In serata interviene anche il ministro della Giustizia Paola Severino: “Io penso che un commissario anticorruzione sia una possibilità, ma potrebbe intervenire in un provvedimento diverso dal ddl anticorruzione, dichiara il Guardasigilli a margine di un convegno della Uil-P.A., sottolineando come ora “la priorità è approvare il provvedimento”.

Una risposta a “Il Pdl ci riprova: norme ‘Salva-Ruby’ nel ddl anti-corruzione”

  1. Ma è mai possibile dare una importanza ad un puttanone da quattro soldi (con tutto quello che le ha dato il Berlusca, quattro soldi si fa per dire) tale da inserirla in un decreto legge? Io opterei per una bella espulsione come persona indesiderata.

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