Il piano di Berlusconi su Renzi premier

(di Domenico Mugnaini) – Passerebbe da Firenze il piano ‘segreto’ di Silvio Berlusconi per evitare il tracollo alle elezioni del 2013. Un vero e proprio “dossier” di 8 pagine, intitolato ‘La Rosa tricolore’ che ieri, secondo l’Espresso, sarebbe stato nelle mani di pochi fedelissimi dell’ex premier. Quest’ultimo punterebbe a una lista civica nazionale per appoggiare la candidatura a Palazzo Chigi di Matteo Renzi, l’attuale sindaco Pd di Firenze. “Una bufala estiva” secondo Paolo Bonaiuti che Renzi, alla vigilia dell’assemblea dei sindaci e degli amministratori locali, convocata per oggi e domani a Firenze in vista della possibile candidatura alle primarie, boccia con una parola: “ridicolo”. Obiettivo del Piano che, dice l’Espresso, sarebbe stato commissionato da Berlusconi a pochi fedelissimi capeggiati da Marcello Dell’Utri e Denis Verdini insieme a Diego Volpe Pasini, sarebbe quello di portare Renzi alla vittoria per salvare l’ex premier dai giudici e magari farlo eleggere al Quirinale. Proprio Volpe Pasini è l’unico a confermare l’esistenza del dossier, “l’ho preparato io”, e si assume l’idea di Renzi, per “prendere voti agli avversari” anche se conferma che il rottamatore “non è stato interpellato” ma “nel Pd non lo vuole nessuno: lo apprezzano quelli del centro del Pd e anche quelli del centrodestra”.

La notizia, arrivata ieri nel primo pomeriggio, ha scatenato l’immediata reazione del sindaco ‘rottamatore’ che affida una prima risposta a Twitter, dove oltre a parlare di cosa ridicola ricorda che “non è la prima volta, non sarà l’ultima. Se candidato, ne aspetto uno alla settimana. Però che schifo così”. Poi cerca di buttare tutto quasi sullo scherzo e su Facebook dice: “voglio svelare il mistero: il piano esiste! L’hanno firmato non solo Verdini e Dell’Utri, ma anche Luciano Moggi, Licio Gelli, Jack lo Squartatore e Capitan Uncino. Ma sono stato irremovibile: finché non me lo chiede il mostro di LochNess non accetto”. Smentite arrivano anche da altri esponenti del Pdl, come Ignazio La Russa che annuncia, sorridendo, che il Pdl chiederà anche a Di Pietro di candidarsi a premier e, se lui dovesse dire di no, “lo chiederemo a Tex Willer e poi a Corto Maltese”. Sul dossier immediato il tam tam su Facebook dopo il post del sindaco. I commenti si sprecano: c’é chi invita a non fidarsi di lui ma tanti che invece chiedono a Renzi di andare avanti e parlano apertamente di “macchina del fango” già partita. Lui ricorda cosa pensa delle primarie del Pd, che devono essere “aperte”, della Presidenza della Repubblica, ma non sembra preoccuparsi di ciò che lo aspetta in caso di candidatura: ‘temo che davanti ci saranno settimane molto calde e non per colpa di Scipione l’Africano. Ma noi andiamo avanti con un sorriso, senza paura”. Non sarà comunque l’Assemblea dei sindaci e degli amministratori, alla quale sono annunciate 1000 presenze, l’occasione in cui il ‘rottamatore’ annuncerà la sua scesa in campo per le primarie del Pd. Lo ha fatto capire anche nella lettera d’invito all’appuntamento fiorentino, ‘Big Bang Italia obiettivo comune’, perché prima vuole conoscere le “regole” delle primarie memore di quando, nella primavera 2009, a pochi giorni dal loro svolgimento a Firenze per la corsa a sindaco, qualcuno cambiò le regole senza, però, riuscire ad evitare la sua vittoria finale.