Incubo Borse, governo cambia la manovra. Letta: ‘Tutto precipita, al vaglio ogni ipotesi’

ROMA – Apertura in calo per le borse asiatiche che poi hanno ridotto le perdite: la Borsa di Tokyo ha aperto oggi in calo dell’1,79%, sulla scia del crollo del settore bancario e i rumors su un aggravamento della crisi nella zona euro. Anche la Borsa di Seul ha aperto oggi con un forte ribasso del 4% e Sydney ha aperto in calo dell’1,6%. Apertura in ribasso anche per le borse cinesi: l’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong è stato fissato in apertura a 19.319,43 punti, in perdita del 2,35% rispetto alla chiusura di ieri. La Borsa di Mumbai ha aperto oggi in leggero ribasso e dopo i primi minuti di contrattazione l’indice Sensex dei 30 principali titoli navigava a 17.056,61 punti (-0,43%).

La bufera che ha investito ieri i mercati occidentali ha solo sfiorato le principali borse di Asia e Pacifico, che, dopo un avvio pesante, hanno man mano ridotto le perdite fino a chiudere poco sotto al pareggio, con Tokyo in calo dello 0,6%, Sidney (-0,1%) stabile e Shanghai e Seul (+0,7% entrambe) addirittura positive. I mercati asiatici hanno infatti invertito la rotta spinti dai futures su Wall Street (+186 punti base i contratti sul Dow Jones Industrial), che, all’indomani della tempesta, sono tornati a segnare il bel tempo come se niente fosse, e da una serie di risultati economici migliori delle attese, segno che l’economia reale, nonostante tutto, marcia ancora.

FUTURES POSITIVI, USA E UE TIRANO IL FIATO – Prime schiarite sul fronte delle borse occidentali, dopo la tempesta della vigilia che ha portato gli indici ai livelli del 2009, bruciando in Europa 174 miliardi di capitalizzazione. I futures su Wall Street indicano infatti bel tempo, con i contratti sul Dow Jones Industrial in crescita di 180 punti base, quelli sullo S&P 500 di 20,3 e quelli sul Nasdaq di 35. Guardando all’Europa, invece, i futures sull’indice Euro Stoxx 50, relativo ai titoli a maggior capitalizzazione dell’Eurozona, crescono di 37 punti, quelli sul Cac 40 di Parigi di 70,5 punti e sul Dax di Francoforte di 145 punti. Bene anche i contratti sull’indice di Zurigo (+87 punti), mentre non sono ancora disponibili quelli relativi agli indici di Milano e di Madrid.

CHIUSURA IN CALO PER WALL STREET : Chiusura in calo, ieri, per Wall Street: Il Dow Jones perde il 4,65% a 10.718,35 punti. Il Nasdaq cede il 4,12% a 2.380,33 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 4,44% a 1.120,53 punti.

CROLLO PIAZZA AFFARI – I crolli di Piazza Affari si ‘mangiano’ buona parte dei 10 miliardi di aumenti di capitale realizzati nel primo semestre dell’anno dalle banche italiane. L’attuale capitalizzazione dei nostri istituti si avvicina – e nel caso di Intesa Sanpaolo è addirittura inferiore – a quella che gli stessi istituti avevano a ridosso della chiusura delle ricapitalizzazioni.

E’ come se il mercato, nel prezzare le nostre banche, non considerasse più l’importante rafforzamento patrimoniale realizzato quest’anno. Appena prima della chiusura dell’aumento Intesa Sanpaolo capitalizzava in borsa circa 23,4 miliardi di euro.

Oggi, dopo aver raccolto 5 miliardi di euro, vale meno di 19 miliardi. Il valore di Mps era di 3,4 miliardi e oggi ne vale 4,8 miliardi, dopo aver rastrellato 2,1 miliardi. Ubi Banca, dopo un aumento da un miliardo, vale come prima dell’aumento: 2,2 miliardi. Il Banco Popolare prima di raccogliere 2 miliardi di euro capitalizzava 1,5 miliardi e ora ne vale 1,9.

Il nuovo tonfo di Piazza Affari costa al listino milanese 22,2 miliardi di euro di capitalizzazione bruciata. Il valore dell’intero listino si fa sempre più risicato, scendendo a 343 miliardi di euro.

CONSOB INTENSIFICA MONITORAGGIO, SCOPERTO MODESTO – In questa bufera sui mercati la Consob intensifica il suo monitoraggio sugli scambi e, da quanto si apprende, ha già verificato che le vendite allo scoperto sono modeste. La Commissione guidata da Giuseppe Vegas ha contatti in corso con l’autorità europea, l’Esma.

BERSANI, GOVERNO TOTALMENTE DELUDENTE, DICA PROPOSTE – “Mi pare che l’incontro del governo con le parti sociali sia stato totalmente deludente. Spero che domani non vada come oggi, perché la situazione diventa veramente seria”. Così il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, al termine della riunione con i suoi al partito, in vista dell’informativa di Tremonti domani alla Camera. “La nostra è stata un’ottima riunione e a questo punto le nostre proposte le abbiamo – dice Bersani – un po’ cominceremo a presentarle domani, ma serve che anche il governo dica qualcosa delle sue proposte, perché mi pare non si sappia nulla delle proposte del governo. Tremonti – aggiunge – venga a dirci come e a carico di chi intende trovare già 20 miliardi di euro già l’anno prossimo”. A chi gli chiede ancora cosa ne pensi della data ipotizzata per il Consiglio dei ministri la prossima settimana, il segretario Pd risponde: “dibattito parlamentare, conferenza stampa, incontro con le parti, Consiglio dei ministri: basta che decidano qualcosa, perché è ora di decidere qualcosa”.

LETTA: TUTTO PRECIPITA, VALUTIAMO OGNI IPOTESI – Il governo sta valutando tutte le possibilità e tutte le ipotesi. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta nel corso dell’incontro tra governo e parti sociali sulla crisi. Letta avrebbe aggiunto: sappiamo che servono scelte rapide e coerenti. In questi cinque giorni tutto è cambiato, tutto è precipitato, avrebbe detto sempre il sottosegretario sottolineando come la realtà sia in così rapida evoluzione. Il sottosegretario Gianni Letta, sempre secondo quanto si apprende da fonti presenti all’incontro tra governo e parti sociali sulla crisi, avrebbe aggiunto che giungono notizie del crollo della Borsa e dell’aumento degli spread. Per questo servono scelte rapide e la situazione da affrontare sarebbe già diversa da quella del precedente incontro con le parti che si era tenuto appena la scorsa settimana.

CAMUSSO: NON ESCLUSO SCIOPERO GENERALE “Se lo schema della manovra, così come lo leggiamo dai giornali, verrà confermato nel decreto proseguiremo la mobilitazione per cambiarla, senza escludere lo sciopero generale. Tempi e modi li deciderà l’organizzazione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine del tavolo a Palazzo Chigi.

PARTI SOCIALI: DA GOVERNO NO DETTAGLI MISURE – “Nella riunione di oggi il governo ci ha comunicato che il 16 o il 18 agosto ci sarà un Consiglio dei ministri che varerà un provvedimento urgente, e non ci ha anticipato nei dettagli il contenuto di questi provvedimenti”. Lo ha detto al leader degli industriali, Emma Macegaglia, parlando a nome di tutte le parti sociali dopo l’incontro con il governo”. Delusione per la mancanza di contenuti concreti già oggi? “Dovete chiederlo al governo”, dice Emma Marcegaglia. E lo ripete anche la leader della Cgil Susanna Camusso. La presidente di Confindustria poi sottolinea che i tempi per un intervento del governo rispondono comunque all’esigenza di urgenza: “Il 16 agosto è domani”. “Abbiamo tutti condiviso – ha spiegato ancora Marcegaglia parlando sempre a nome di tutte le sigle di imprese e sindacati – che questa manovra deve essere di rigore ed equità, quindi con un chiaro taglio ai costi della politica ed alla articolazione complessa e costosa dello Stato, e ci devono stare principi nella logica dell’equità, come sulla tracciabilità dei pagamenti, perché è giusto che la lotta all’evasione fiscale sia in questo momento forte e chiara”. Servono poi “misure di sostegno alla crescita, quindi liberalizzazioni, privatizzazioni, infrastrutture, semplificazioni e efficienza della pubblica amministrazione”. Quanto al nodo della riforma del mercato del lavoro, la leader degli industriali spiega: “abbiamo tutti sottolineato che deve essere di totale, unica e esclusiva disponibilità delle parti, e abbiamo deciso che ci incontreremo tra noi presto”.