Influenza: arrivano due nuovi virus, inverno piu’ difficile

Più attenzione ma senza nessun allarme: quella in arrivo sarà “una stagione influenzale meno mite e più complessa rispetto a quella dei due anni scorsi e richiederà un’attenzione maggiore alla vaccinazione da parte delle categorie deboli”. Lo afferma l’ Associazione Microbiologi Clinici Italiani (Amcli), attraverso una nota del suo Presidente, Pierluigi Clerici. L’Amcli spiega che, sulla base dei dati dell’OMS, nella prossima stagione influenzale circolerà ancora il ceppo virale pandemico del 2009 (il virus A/H1N1 2009) ma anche altri due ceppi diversi da quelli che hanno circolato negli ultimi due anni (un ceppo B e un ceppo H3N2).

Quindi la composizione del vaccino per la prossima stagione contiene un virus (A/H1N1 2009) uguale a quello delle due stagioni precedenti, mentre i virus H3Ne e B sono differenti. Sulla maggiore diffusione dell’influenza e eventuale pericolosità smorza le preoccupazioni il professor Giancarlo Icardi, ordinario di igiene all’università di Genova, secondo il quale “nonostante la segnalazione dei due nuovi ceppi del virus in arrivo è ancora presto per fare previsioni sull’andamento dell’influenza di questa stagione”. “Il virus dell’influenza è un trasformista – spiega l’esperto – e cerca sempre di sfuggire al nostro sistema immunitario in questo caso, dopo due anni in cui è rimasto sostanzialmente stabile sono in arrivo insieme alla ‘vecchia’ A H1N1 due nuove varianti, una di tipo B e una H3N2, sconosciute al nostro organismo. Questo in teoria rende più facile il contagio, ma in pratica ci sono molti altri fattori di cui tenere conto, dalla copertura vaccinale al clima, per cui dire adesso come sarà la stagione è come tirare una monetina”.

Il vaccino è comunque già pronto, e sarà disponibile regolarmente: “La notizia dell’arrivo di questi virus risale allo scorso febbraio – spiega Icardi – quando come ogni anno una riunione all’Oms di Ginevra ha fatto il punto sui virus circolanti e ha ordinato alle industrie di preparare il vaccino corrispondente”. Oltre 100 laboratori in tutto il mondo, ricordano i microbiologi, lavorano per la individuazione dei ceppi di virus che circolano in maniera prevalente e che saranno inseriti nei vaccini. Quest’anno la circolare del ministero della Salute che spiega la strategia vaccinale non è ancora stata diramata ma non dovrebbe contenere novità particolari, dice ancora Icardi.

Le categorie a rischio da considerare nel piano vaccinale sottolinea Icardi, sono sempre le stesse, con l’aggiunta delle donne in gravidanza: “Il nostro ‘target’ privilegiato sono sempre gli anziani – spiega – e i bambini in condizione di rischio. Negli ultimi due anni però sono usciti diversi studi che hanno sottolineato i potenziali danni alle donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, per cui sarebbe meglio che si vaccinassero anche loro.