Irene: morti in Usa a quota 46

NEW YORK – Con la sua scia di morte e distruzione – soprattutto per le alluvioni che stanno flagellando il Vermont e il New Jersey – Irene entra nella classifica degli uragani piu’ devastanti della storia degli Stati Uniti. E’ vero che l’uragano ha risparmiato la Grande Mela – sulla quale erano puntati gli occhi di tutto il mondo – ma l’emergenza sulla costa orientale e’ tutt’altro che finita. Decine di migliaia di persone in undici Stati sono tuttora tagliate fuori dal resto del mondo. E il presidente Barack Obama ha parlato di ”inondazioni tremende” in atto, mai viste da decenni. I numeri parlano chiaro. Il bilancio delle vittime sale di ora in ora: negli Stati colpiti dall’uragano oramai si contano almeno 46 morti. Ma la cifra e’ destinata a salire. Ancora molti, infatti, sono i dispersi. Una vittima si registra anche in Canada, dove pero’ la tempesta tropicale e’ arrivata dopo aver scaricato quasi tutta la sua energia. Anche il valore dei danni aumenta col passare del tempo, con le inondazioni che tuttora devastando intere contee. L’ultima stima parla di almeno 12 miliardi di dollari, dal North Carolina al Vermont. La cifra pero’ sembra destinata a salire, vista l’emergenza ancora in atto. Senza considerare i danni provocati all’industria del turismo. C’e’ poi il problema blackout. Solo nello Stato di New York e in quello del New Jersey sono un milione e mezzo le persone ancora senza luce. E in molte comunita’ manca anche l’acqua corrente, mentre in altre le autorita’ locali invitano la popolazione a bollire l’acqua potabile per paura di infiltrazioni nelle tubature. Il presidente Obama ha lanciato un nuovo appello alle popolazioni piu’ colpite assicurando che tutto il necessario per prevenire ulteriore morte e distruzione sara’ fatto. Lo straripamento dei fiumi in alcune zone non cessa di allagare campagne e cittadine. E la preoccupare non e’ solo la situazione in Vermont, ma anche quella del New Jersey, dove il livello dell’Hudson continua a salire. ”Come governo stiamo facendo di tutto per assicurare che gli Stati e le comunita’ colpite abbiano tutto il sostegno necessario per riprendersi”, afferma Obama, che ha anche ricevuto un messaggio di solidarieta’ dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: ”Il timore che l’uragano potesse abbattersi con ben maggiore violenza anche sulla citta’ di New York – afferma il capo dello Stato – ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso. Il mio pensiero – aggiunge – e’ andato anche ai molti connazionali e italiani d’America che risiedono nelle aree costiere minacciate dal ciclone”