Italo pronto a percorrere Milano-Roma in 2 ore e 20

Con questo titolo oggi l’ANZA voleva forse passare la notiziona che riporto qui sotto:

INIZIO ARTICOLO: BERLINO – Italo (Ntv) è già pronto a percorrere la tratta Milano-Roma in 2 ore e 20 minuti. Lo ha detto l’a.d della società ferroviaria Giuseppe Sciarrone, a margine della fiera Innotrans a Berlino. “Abbiamo chiesto a Rfi (gestore della rete, ndr) di fare la Roma-Milano in 2 ore e 20 – ha affermato – e siamo già in grado di farlo”. “Il nostro treno – ha proseguito – è già in grado di tagliare i tempi, anche a 2 ore e 15”.
“Noi presentiamo il supertreno interoperabile più veloce d’Europa, lo facciamo con tecnologia italiana e c’é chi vuole buttare sabbia e cenere su questo lavoro: si chiamano Italo ma di italiano non hanno niente”. E’ quanto ha detto l’A.d di Fs Mauro Moretti commentando le dichiarazioni del suo omologo di Ntv Giuseppe Sciarrone sui tempi di percorrenza dei due treni sulla Milano-Roma. “Su questi binari – ha spiegato – e con i treni a cassa fissa, 2h e 20′ è un falso”. FINE ARTICOLO

Detto (scritto) così sembra davvero una notizia che importante, sembra che la tecnologia, al momento, abbia raggiunto il suo apice. Ma è davvero così? Forse non tutti sanno che che in realtà la tecnologia è molto più avanti. fin da ora si potrebbero avere treni a levitazione magnetica che in poche ore potrebbero percorrere la tratta Tokyo-Roma. Si, avete capito bene, la tecnologia è così avanti che un’auto elettrica fornisce prestazioni nettamente superiori a quelle delle cugine divoratrici di petrolio. Il problema è che i progetti di veicoli che sfruttano elettricità e magnetismo, non viene fatto decollare da alcune società che hanno le mani in pasta. Vi chiederete -…oltere alle società petrolifere, chi non ha interesse allo ststus quo ante?- Provate a pensare all’ industria automobilistica. Prendete ad esempio ina società come la FIat (potrebbe essere anche un’altra, è solo un esempio). Credete davvero che la FIAT metterebbe mano ai milioni di veicoli che ha fermi nei piazzali in attesa di essere venduti? I vecchi motori sarebbero da buttare o rivenduti come ferraccio. Quanto gli costerebbe in soldoni? Per non parlare della riconversione delle macchine che producono questi mezzi super inquinanti.
Parliamo anche dei soldoni che le compagnie petrolifere hanno speso per i migliaia di distributori di benzina e il costo di un loro eventuale smantellamento. Non parliamo poi dei soldoni che ci sono voluti per fare oleodotti, piattaforme petrolifere in mezzo all’oceano, navi cisterna appositamente costruite.
Ebbene, credete che le società che gestiscono questi business siano disposte a non solo a perdere il mercato, ma anche ad investire a fondo perduto per lo smantellamento o la riconversione dei vecchi apparati?
Godetevi questo filmatino e rifletteteci sopra.
Il vostro V