La proposta di Berlusconi: ‘Bersani con Alfano vice’

ROMA – “Se uno facesse la somma di tutte le esigenze impellenti, ricaverebbe che serve un governo dei miracoli. Miracoli non se ne fanno ma uscire si può”. Così Pier Luigi Bersani al termine delle consultazioni con le parti sociali.
“Ora tocca alle forze e politiche quindi da domani cominceremo gli incontri con tutte le rappresentanze parlamenti secondo la linea più volte descritta che cerca di trovate una soluzione alle condizioni date”, afferma Pier Luigi Bersani. “‘Abbiamo dato, mentre incontravamo le parti sociali, 48 ore ai partiti per fare una riflessione ed arrivare all’assunzione di responsabilità davanti al Paese”, spiega.

E replica alle aperture del Cavaliere per un governo di larghe intese: “Siamo al dunque, bisogna fare discorsi seri, al mattino non si può annunciare la guerra mondiale e al pomeriggio abbracci”.

Alla domanda sull’esistenza di un confronto anche per il Colle, Bersani risponde: “Ci manca solo che discutiamo di questo, se ne discuterà a tempo debito e non è il caso di mescolare i temi”.

“Io propongo una soluzione che dice che qualcuno si carica di un’azione di governo coerente e tutti assieme ci si corresponsabilizza per fare le riforme. La mia proposta tiene conto della situazione descritta dal presidente della Repubblica e delle difficoltà politiche e dell’esigenza di non mettere coperchi su esigenze di cambiamento”, spiega Bersani, invitando i partiti ad un’assunzione di responsabilità.

Il premier incaricato dovrebbe salire al Quirinale giovedì per riferire al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’esito delle consultazioni. Lo ha detto il vicesegretario del Pd Enrico Letta riferendo al gruppo parlamentare alla Camera l’andamento degli incontri che da domani saranno con le forze politiche.

Un appello all’unità interna e alla massima “coesione” intorno a Pier Luigi Bersani “per rendere praticabile un tentativo complicato ma possibile”. In questi termini, a quanto raccontano alcuni partecipanti, il vicesegretario del Pd Enrico Letta avrebbe invitato i deputati dem, durante la riunione del gruppo alla Camera, ad evitare uscite che danneggino il tentativo del segretario Pd di fare un governo. Un appello che tra i deputati è stato tradotto come un invito a stare in silenzio stampa.

Pur non essendo un argomento all’ordine del giorno, “l’elezione del presidente della Repubblica deve avvenire con un coinvolgimento molto largo e non per qualche voto in più”. Così il vicesegretario del Pd Enrico Letta, durante l’assemblea dei deputati, avrebbe inserito la scelta del nuovo Capo dello Stato tra i terreni delle riforme istituzionali in cui è necessario che il Pd si confronti con tutti, Pdl incluso.

Secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti, il vicesegretario Letta ha ribadito la linea del ‘doppio binario’: dialogo sulle riforme ma no al governo con il Pdl.

I segretari di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, e dell’Ugl Giovanni Centrella sono i primi che Bersani vede in mattinata. Alle 12 l’incontro con Rete Imprese Italia; alle 13 con i rappresentanti del mondo ambientalista; alle 15 con don Luigi Ciotti; alle 15,30 con esponenti del Forum dei giovani; alle 16 con rappresentanti del Movimento europeo e del Movimento federalista europeo.

MARONI, DOMANI DA BERSANI CON PDL – “Andremo insieme, come avevo pensato di fare, domani pomeriggio”: lo ha detto Roberto Maroni, parlando dell’incontro di domani con Bersani, che si svolgerà dunque in delegazione comune Lega-Pdl. Maroni lo ha detto a margine della presentazione di un libro a Milano.

Il leader della Lega Roberto Maroni si è trincerato dietro un ‘no comment, passiamo ad un’altra domanda”, quando gli è stato chiesto cosa ne pensi della possibilità che Alfano possa essere vicepremier in un un governo guidato da Bersani.

Arrivando alla presentazione di un libro al Circolo della Stampa di Milano il leader della Lega ha spiegato ai giornalisti che la posizione comune da portare al presidente del consiglio incaricato “sarà discussa domani mattina alle 9”. Ma, ha aggiunto Maroni, sicuramente con Bersani si parlerà “di alcuni temi caldi, come il lavoro e il patto di stabilità”.