La7: Mediaset si ritira. Il titolo vola in Borsa

Mediaset si è ritirata dalla gara per l’acquisto di La7. Lo ha deciso il comitato esecutivo del Biscione dopo che al gruppo televisivo guidato da Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi era stato negato l’accesso ai dati sensibili del ‘pacchetto’ in vendita. Non è stata una decisione tecnicamente presa dal comitato esecutivo quella che ha portato Mediaset a non partecipare alla gara per la cessione de La7, ma una scelta aziendale presa di fatto da qualche mese. E’ quanto si apprende da fonti societarie: la decisione di emettere un comunicato ufficiale nasce soprattutto dalla volontà di evitare “strumentalizzazioni” della vicenda.

Intanto il presidente esecutivo di Telecom Franco Bernabé rispondendo alle domande sulle offerte arrivate per La7 ha detto che “non si vende a qualsiasi prezzo”. “Quando si vende c’è il prezzo che ha un ruolo determinante ma c’è anche il progetto industriale. Un progetto che smantellerebbe tutto, smantellerebbe anche il valore della società”. Così il presidente esecutivo di Telecom ha commentato il processo in corso per la cessione degli asset televisivi del gruppo e le manifestazioni di interesse arrivate.

Bernabé ha confermato che delle 15 manifestazioni di interesse arrivate non tutte sono state selezionate per ricevere l’information memorandum. Gaetano Micciché ha precisato che Le offerte per rilevare alcuni asset di Telecom Italia Media potrebbero essere esaminate nel prossimo cda di Telecom in programma per il 27 settembre.

PIER SILVIO BERLUSCONI: ‘GIOIELLO LO VENDEREBBERO’ – “Scusi, se fosse un gioiellino come dicono, perché un colosso come il gruppo Telecom, con tutte le perdite e gli investimenti già sostenuti negli anni dovrebbe disfarsene?”. Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset spiega all’ANSA le motivazioni che hanno portato oggi al netto no uscito dal comitato esecutivo del Biscione alla gara per La7.

TI MEDIA: VOLA (+21,5%) IN BORSA CON INTERESSE MURDOCH – Nuovo balzo di Telecom Italia Media in Borsa. Il titolo della società che controlla La7, per buona parte in asta di volatilità, ha guadagnato il 21,57% dopo che é emerso l’interesse del gruppo di Rubert Murdoch. Mentre dalla partita si è sfilata Mediaset (-2,74%), Telecom Italia, controllante di Ti Media, ha ceduto un marginale 0,62 per cento.

TELECOM, TERMINE OFFERTE NON VINCOLANTI IL 24/9 – Su richiesta della Consob Telecom Italia ha confermato che il termine per la consegna di offerte “non binding” (non vincolanti) per la dismissione di Ti Media “é fissato per il giorno 24 settembre prossimo”. Lo si legge in una nota. Con riferimento al processo di dismissione delle attività nel settore dei media” e “a valle della distribuzione dell’information memorandum – afferma Telecom Italia, controllante di Ti Media, che a sua volta detiene La7 – a una serie di potenziali acquirenti che, invitati a esprimersi dagli advisors dell’iniziativa, ne hanno manifestato interesse e sono stati ritenuti idonei, il termine per la consegna di offerte non binding è fissato per il giorno 24 settembre prossimo”. “Solo sulla scorta dell’analisi delle offerte ricevute saranno definiti i passi successivi e la relativa tempistica. Advisors nella dismissione sono Mediobanca e Citi”, conclude Telecom Italia.

MENTANA, LA7 A NEWSCORP O ESPRESSO? NO CONTROINDICAZIONI – “News Corp di Murdoch per La 7? Non ci sono controindicazioni. Perché stiamo parlando di gente che sa come si fa la televisione, che ha robuste dotazioni di diritti in library che potrebbe sinergizzare molto bene”. Così Enrico Mentana, direttore del Tg La 7, ai microfoni di 24 Mattino – L’Italia si desta, in onda su Radio 24, ha commentato la possibilità di acquisto, da parte del gruppo guidato dal tycoon australiano, della emittente televisiva La 7. Quanto al no espresso nei confronti di Mediaset, Mentana ha così commentato: “Se tiro un sospiro di sollievo? No. Mediaset é un player del mercato, non è Hitler. Non sto a fare l’esame del dna agli eventuali compratori. Ho detto sin dall’inizio che il mercato è il mercato. Se una emittente è in vendita si faccia avanti chi vuole e poi se ha i requisiti e la compra non é che bisogna leccarsi le ferite. Tuttavia – ha aggiunto – io ho spiegato che nel caso di Mediaset me ne andrei per un motivo di storia e di coerenza personale”.

Infine Mentana ha parlato del Gruppo Editoriale L’Espresso, e sulla possibilità dell’acquisto di La 7 da parte dell’editore De Benedetti ha risposto: “Lo dico con molta chiarezza: non è che me ne andrei se ci comprasse il Gruppo Editoriale L’Espresso, perché non ci sono controindicazioni, a differenza del gruppo di Berlusconi. Non ho mai lavorato con l’editore de L’Espresso e La Repubblica, non mi hanno mai cacciato, De Benedetti non si è mai presentato in politica, non ha un partito e soprattutto De Benedetti non è candidato premier. Preferisco in generale avere un editore che non riverbera, neanche involontariamente, le sue tendenze politiche sul prodotto. Anche se molti parlano del partito di Repubblica – ha precisato Mentana – l’interesse prevalente industriale di De Benedetti è l’editoria”.